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giovedì | 02-01-2025

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Caldo anomalo e sindaci pronti al cambio di toponomastica. Mercatini buoni e cari

E gli effetti si vedono ovunque. Alla Sagra della polenta la gente voleva la panzanella. Vai a fare la spesa in bermuda e infradito e ci trovi i primi panettoni. Alle zanzare comincia a venirgli la gotta e le cimici  gli puzza già i piedi e le ascelle anche senza schiacciarle. Le coppie in crisi di rapporto, in questo periodo gli altri anni potevano cominciare a bussare almeno dal freddo. Quest’anno neanche quello! Greta Thunberg come ha saputo che non ha piovuto nemmeno alla Fiera Antiquaria, ha ricominciato subito a manifestare e creare eventi per sensibilizzare il mondo sui mutamenti del clima. Per fortuna, nonostante secco e caldo, i primi funghi sembrano comunque spuntare fuori, seppur ancora non fitti come i monopattini al giro, comunque qualcosa è spuntato. Ma attualmente ad Arezzo chi spunta fuori più dei funghi sono i nuovi supermercati. Ma mentre per i funghi ci vuole la pioggia e la muffa, per i supermercati non fanno muffare niente; come sanno di un fondo nuovo o anche vecchio ma dismesso, c’è s’aventano come il gatto ai budelli. Non fate sapere se c’avete uno scantinato vuoto sennò la mattina dopo davanti vi ci hanno già messo una fila di carrelli impilati. E non vi fate vedere a sgombrare un garage, altrimenti arriva una ruspa a farci già il parcheggio davanti. Per non parlare di chi sta facendo un trasloco, a cui sarà subito chiesto: “Ma la domenica mattina siete aperti?
Rassegniamoci quindi a supermercati talmente fitti che oltre alle piste ciclabili al giro ci vorranno le piste per i carrelli. Sperando siano senza buche in modo da poter comprare le uova e non arrivare a casa con la frittata già fatta, o comprare la fettina e arrivare a casa col macinato.
Oltre ai supermercati, anche altre realtà nasceranno tra poco in città. Ovvero nuovi soggetti e formazioni politiche in vista delle seppur non imminenti elezioni amministrative.
Una di queste si chiamerà “UNA CITTA PER CAMBIARE”, ma a giudicare dai nomi che vi hanno per ora aderito, di ricambio ce n’è veramente poco. Altre nuove realtà si chiameranno “PATTO PER IL CENTRO” ma ormai il centro a Arezzo è diventato talmente fuori moda che anche al Saracino non lo prende più nessuno.
Per ultimo l’attuale Sindaco di Castiglion Fiorentino Agnelli, che continua a voler seminare una sua candidatura a Sindaco di Arezzo, tanto che (forse per arruffianarsi un po’) ha proposto di cambiare nome al suo paese da Castiglion Fiorentino a Castiglion Aretino. Da cui poi sempre in onore ad Arezzo,  la Val di Chio si potrebbe chiamare  Val de Che e Montecchio Vesponi diventerebbe Montecchio Ciancioni. Agnelli fa rima con Ghinelli il che potrebbe rappresentare una sorta di linea di proseguimento con l’attuale amministrazione. Con la differenza che mentre Ghinelli è famoso per la città del Natale, uno che si chiama Agnelli, è più portato per la Pasqua!
Sono i giorni del Mercatino Internazionale, con la bellissima immagine del centro invaso da sapori provenienti da molte parti del mondo. Ma seppur adatte ad ogni palato, alcune di queste prelibatezze non sono adatte a molte tasche. Infatti, molte le lamentele sui prezzi che in molti casi sono sembrati in effetti molto elevati.  Si è inoltre capito, ad esempio, perché la paella si chiama così. Paella non è un termine spagnolo, ma aretino. Infatti è l’estratto della frase “Paella ce vuole un mutuo”. La gente che comprava le olive, nonostante fossero ascolane, diceva “Se costano così le olive, figuriamoci l’olio!” I cannoli alla crema costavano più dei cannoli chillium imbottiti di fumo pakistano dei tempi di Arezzo Wawe. I wurtstel erano più salati di prezzo che di sale e in generale, giocando coi nomi di due prodotti famosi, a leggere i listini sembravano sempre Brezel per il Gulash. Ma non è una novità. D’altronde basta andare dal benzinaio, dal fruttivendolo, o leggere una bolletta, per vedere che i prezzi sono alti dappertutto. Per fortuna ad Arezzo è pronta una risposta tutta aretina e a prezzi ragionevoli, al Mercatino dei Sapori. Infatti in determinate zone cittadine se stai mangiando spaghetti in bianco a finestra aperta e improvvisamente arriva una ventata dalla zona dell’impianto Biogas di San Zeno, ecco che con quell’afrore gli spaghetti in bianco sembrano diventare Ramen; se stavi mangiando la minestra di fagioli, i fagioli diventano dell’odore del vento che fanno fare e se stavi mangiando il parmigiano, ti sembrerà di mangiare il puzzone di Moena! E tutto questo senza aprire il borsello, basterà aprire la finestra! E per finire il proverbio della settimana: se vi siete sentiti allegri dopo due birre ai Mercatini Internazionali, non è perché eravate ubriachi; è perché ve le aveva pagate qualcun’altro!
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