Medioetruria, la sensazione: “Scelta tecnica piegata al capriccio di un “politico”

“C’è una strana sensazione nell’aria, o meglio un aspetto abbastanza palese: RFI sta strizzando l’occhio alla regione Umbria. Durante le scorse sedute è riemersa “Creti” quale location più economica per Medioetruria al punto che RFI vedrebbe in Rigutino una soluzione più dispendiosa”. Lo rivela il comitato SAVA, che sostiene a spada tratta Rigutino come soluzione ideale per la collocazione della stazione Medioetruria.
“Stranezza delle stranezze: sono gli stessi tecnici di alcuni mesi fa che avevano proposto una bretella ferroviaria tra Terontola e Foiano, passando per Creti, dal costo – udite udite !- di circa 700 milioni di euro con rilevante impatto ambientale e paesaggistico. 
 La regione Toscana ha rispedito al mittente questa proposta molto Melasecchiana ma la domanda sorge comunque spontanea: cari tecnici, prima proponete un bretella ferroviaria faraonica in mezzo alla Valdichiana ed ora vi fate dei problemi se una stazione a Rigutino costasse qualche milione in più rispetto ad una a Creti? 
Il doppiopesismo è palese come è palese la pressione di certa politica all’interno di questo tavolo che dovrebbe essere solamente tecnico. Un altro aspetto da considerare è la figura ingombrante dell’assessore Umbro ai trasporti Melasecche all’interno di questa equazione: un personaggio vulcanico, energico ed insistente ma dotato di una scarsissima competenza in ambito ferroviario e trasportistico.
 Un siparietto abbastanza “curioso” è avvenuto quando l’assessore Umbro si è opposto alla proposta Toscana dell’inserimento del criterio sull’accessibilità ferroviaria (parametro fondamentale per tenere conto dello scambio ferro-ferro) nell’analisi multicriteri per la scelta della location della Medioetruria: un atto molto grave e che mette a nudo l’assenza di concetti base in materia di trasporti.
 L’atteggiamento di Melasecche su questa vicenda lascia perplessi e confusi visto che sono ormai mesi che insiste testardamente nel voler questa stazione a Creti, sapendo che creerebbe disservizio ad Arezzo e provincia (un territorio che tra l’altro non amministra).
 Si ipotizza quasi che la politica stia pressando questo tavolo tecnico affinché trovi delle ragioni scientifiche che giustifichino la scelta (politica) di Creti. 
Sicuramente qualcuno porterà all’attenzione una vicenda simile, ovvero quella della curva fanfani: peccato che in quella circostanza c’erano delle solide basi tecniche (territorio pianeggiante e privo di ostacoli) e anche storiche (via cassia) a favore dell’attuale tracciato della autostrada A1 che passa per la provincia di Arezzo lambendo il capoluogo. 
Se la tecnica si piegasse così malamente alla politica saremmo di fronte ad un ingiustizia bella e buona, un misfatto di portata nazionale a cui noi non potremmo non reagire. Attendiamo con curiosità il nuovo tavolo del 16 novembre 2023 e staremo a vedere”.

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