Koinè, Elena Gatteschi è la nuova presidente. Peruzzi lascia dopo 30 anni

Koinè volta pagina. L’assemblea di stamani ha eletto Elena Gatteschi nuova Presidente della cooperativa sociale e ha salutato e ringraziato Paolo Peruzzi che ha guidato, prima da Direttore e poi anche da Presidente, la cooperativa sociale di cui è stato tra i soci fondatori ad Arezzo e che, da fine anno, va in pensione. 30 anni di attività che hanno portato Koinè ad essere una impresa solidissima sotto il profilo economico e finanziario, tra le maggiori imprese sociali del settore e anche punto di riferimento nazionale per le esperienze nei settori della salute mentale, dell’infanzia, degli anziani, della disabilità. Koinè conta oggi 766 occupati (42% laureati), le donne sono il 91% degli addetti, il tasso di crescita negli ultimi 15 anni è stato del 345%, con un capitale netto che supera il 60% del fatturato. E’ un’impresa locale con il 94% degli occupati che risiedono nella provincia di Arezzo, i giovani tra i 20 e i 30 anni rappresentano il 20% dell’occupazione totale, le donne sono l’84% del gruppo dirigente. Koinè gestisce 23 servizi per anziani con 725 utenti giornalieri; 23 per persone con disabiità (615), 8 i servizi di salute mentale di comunità (278 utenti), 34 quelli per l’ infanzia (1.153 utenti), 7 i servizi per il diritto all’istruzione con 470 utenti giornalieri. Il fatturato 2023 supererà i 22 milioni di euro.

Al termine della sua relazione, Paolo Peruzzi ha salutato i soci e tutti gli stakeholders : “Oggi lascio ogni ruolo di rappresentanza e, da fine mese, di gestione. Avevo detto due anni fa che l’avrei fatto e l’ho fatto: l’esercizio di un servizio deve avere un termine naturale, nel mio caso la pensione. Del resto, la cooperativa ha coltivato intelligenze, passioni, saperi, capacità ben in grado di far fronte alle esigenze. Continuerò, come mi è stato chiesto, a dare una mano nelle attività di ricerca, progettazione e fund raising, ma con un impegno limitato e per il tempo che servirà e che potrò avere. Non ho nulla da recriminare e non rimpiango nulla, anzi, sono orgoglioso di tutto e, in particolare, di aver fatto di Koiné la prova che le imprese di proprietà dei lavoratori possono funzionare meglio di quelle “padronali“. Per questo, sono grato a tutti I soci, che lungo trent’ani hanno concorso alla costruzione della cooperativa, e, in particolare alla mia “sorella” Grazia, per la forza e l’intelligenza che ci ha messo, per quello che mi ha insegnato, per quello che ritengo di aver imparato da lei e per aver tratto, nel quotidiano, l’opportunità di divenire un uomo più sereno, meno ideologico, meno incompleto. Per parte mia, non ho fatto che cercare di onorare il mandato ricevuto e la fede socialista, che altro non mi aspettavo che di concorrere a rendere concreta, efficiente ed efficace un’idea mirabolante ma per nulla ingenua: che il denaro serve gli uomini e non il contrario, che le cose siano usate dalle persone e non le persone dalle cose, che l’economia abbia al centro l’uomo e non il profitto, che la giustizia si costruisce e non semplicemente si evoca, che l’unico modo per trovarsi anche come persone è perdersi negli altri, servendo un’ideale infinitamente più grande di noi”.

Oggi Paolo Peruzzi, che ha assunto l’impegno di portare le esperienze dell’economia sociale e dell’associazionismo solidale nella politica cittadina, ha passato il testimone della Presidenza ad Elena Gatteschi. 46 anni, nata a Montevarchi, lavora in Koinè dal 2001 dove è entrata come educatrice professionale all’interno del servizio di salute mentale – socio riabilitazione adulti zona Valdarno. Laureata in Scienze dell’educazione e della formazione, all’interno del servizio si è occupata di percorsi riabilitativi rivolti alle persone in carico con patologie psichiatriche. È stata eletta vicepresidente della cooperativa nel 2016 e si è quindi occupata di formazione e ufficio soci. Dal 2020 è responsabile del personale.

Nel suo intervento di stamani, ha ringraziato Paolo Peruzzi: “è stato non solo tra i creatori di Koinè ma, insieme a Grazia Faltoni, Romanita Scaramucci e a molte altre colleghe, il motore che ne ha animato lo sviluppo. Chi ha pensata, gestita e fatta crescere questa cooperativa ha tracciato, con impegno e sacrificio, una strada nuova e originale a cavallo di due secoli. Il nostro compito è, adesso, fare altrettanto, proseguire sulla strada tracciata, avendo la capacità di rispettare le regole e i principi di Koinè.

Il futuro di Koinè: “Vogliamo mantenere l’orgoglio di essere Koinè, un soggetto importante nel sistema sociale locale, un’impresa sociale che valorizza l’intelligenza, il lavoro, la capacità direzionale delle donne. Vogliamo essere capace di continuare a dimostrare che esiste un “modello” di lavoro rispetto a quello che si sta affermando e cioè un modello basato su qualità della professione, diritti del lavoro, possibilità concreta di decidere sulle strategie della cooperativa. Queste parole hanno un senso se sostenute da una gestione condivisa della cooperativa, dalla centralità dei soci, da un gruppo dirigente capace di affermare e praticare una gestione collettiva”.
Elena Gatteschi ha sottolineato che “vogliamo, come impresa fornire servizi secondo criteri di qualità ed economicità per incidere sul mercato di riferimento. Come cooperativa ci proponiamo di ottenere continuità di occupazione lavorativa e buone condizioni economiche sociali e professionali per i nostri soci. Come cooperativa sociale l’accento del nostro lavoro è sull’interesse generale della comunità, sulla promozione umane sull’integrazione sociale dei cittadini attraverso i nostri servizi”.

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