La trasmissione del saper fare attraverso le generazioni: un dono per il Vescovo
Prosegue, dopo i primi tre anni, l’iniziativa promossa in tutta Italia da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti con l’obiettivo di aggiungere al presepe figure che ci parlino del presente ma anche del futuro.
Dopo “l’infermiera anti Covid” del 2020, “l’imprenditore che usa la tecnologia” del 2021 e l’imprenditrice della manutenzione del verde del 2022, per il 2023 si è scelto di rappresentare il tema della formazione, dell’apprendere le competenze, del passaggio generazionale e dell’attrattività del “fare” impresa, con la statuina che raffigura un giovane apprendista guidato e istruito dal suo maestro.
“Anche quest’anno si rinnova un gesto che per noi è pieno di significato, donando questa statuina per il presepe, prendiamo parte in maniera attiva al rinnovo dei valori comunitari che ispirano ogni Natale – sottolinea il presidente di Confartigianato Imprese Arezzo, Maurizio Baldi – un dono che sta diventando una sorta di ricorrenza e che ogni anno simboleggia un ponte tra il passato e il presente. Uno spazio che la nostra associazione cerca da sempre di colmare, ma ponendo lo sguardo sempre verso il futuro. La statuina di quest’anno raffigura proprio il legame con le nostre tradizioni: nella raffigurazione di un ceramista e del suo apprendista c’è tutto il contenuto della nostra opera, della trasmissione dei nostri saperi. Rappresenta anche – sottolinea Baldi – una missione vera e propria per noi che cerchiamo giornalmente di non far disperdere il sapere di accompagnare i nostri ragazzi in un percorso di formazione che vede nei mestieri del passato una opportunità”.
L’iniziativa di Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti è volta a diffondere la straordinaria attualità e forza del presepe, tradizione molto sentita nel nostro territorio che, oltre ad essere la rappresentazione della nascita di Gesù, è uno strumento di straordinaria attualità per raccontare attraverso i suoi personaggi la multiforme dimensione del Creato, che parte proprio dalla terra, e la realtà di tutti i giorni.
“Seguendo il filo conduttore che ha visto individuare in ordine l’infermiera, l’artigiano ed il manutentore del verde – la nostra intenzione è quella di riallestire, di volta in volta un mosaico composto di personaggi conosciuti e identificati in ruoli affermati e al tempo stesso moderni – ha detto il Vicepresidente di Coldiretti Arezzo Enrico Lelli – quest’anno la scelta di un giovane intento a lavorare sotto la guida di un esperto, perché il saper fare ci rende ogni giorno competitivi e questo lo dimostra quotidianamente la forza del nostro Made in Italy. Inserire questa nuova figura è un’idea inedita per parlare di un’agricoltura espressione di uno straordinario patrimonio di conoscenze ed esperienze che, soprattutto nell’impresa familiare, devono essere tramandate, di generazione in generazione, salvaguardando la ricchezza dei valori che sono custoditi nelle campagne e su cui vogliamo aprire una più profonda riflessione anche nella nostra Diocesi, ringraziamo il Vescovo Migliavacca per averci accolto anche quest’anno e per dimostrare vicinanza alla nostra iniziativa congiunta con Confartigianato inserendo il nuovo personaggio all’interno del presepe”.
Il Vescovo ha accolto i rappresentati delle due associazioni in un momento di confronto congiunto.
“Come da tradizione ricevo volentieri la statuina del presepio che viene offerta dalla Coldiretti e da Confartigianato e che sempre parla di vita, lavoro e speranza – ha dichiarato il Vescovo Migliavacca – questo è l’augurio che vogliamo ritrovare anche nella statuina di quest’anno: che il mondo fiorisca e fiorisca nei frutti della terra e nel dono della pace”.