Cultura Arezzo, Caporali denuncia sperpero
“In questi giorni il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato a visitare Pesaro Capitale della Cultura per l’anno 2024.
A tal proposito è bene ricordare che l’amministrazione Ghinelli e la destra, con tanto di annunci roboanti e fanfare, negli anni passati annunciarono la candidatura di Arezzo per tale ruolo. Candidatura che non ha mai raggiunto le fasi finali della competizione e con gli anni è sparita dai radar e obbiettivi del nostro comune.
Essere capitale della cultura a livello italiano avrebbe significato per Arezzo e gli aretini oltre un premio da 1 milione di euro, introiti indiretti legati alla presenza nei media nazionali grazie ai quali la notorietà culturale della nostra città avrebbe fatto un grande salto di qualità.
In riferimento a ciò per la Capitale della Cultura 2026 i nostri vicini della Valdichiana senese hanno avuto accesso alle fasi finali della competizione che avranno termine il 29 Marzo 2024, quella di Arezzo quindi non era una candidatura impossibile.
Lo è diventata nel momento in cui, la Fondazione Guido d’Arezzo ha assunto, per volontà dello stesso sindaco, il ruolo di unico soggetto coordinatore delle politiche culturali cittadine.
Soggetto che ha bruciato in 8 anni circa 10 milioni di euro di fondi propri comunali, quindi pubblici, finiti in incarichi professionali, ridistribuzione a pioggia tramite contributi ed eventi spot.
Purtroppo poco è rimasto in termini di investimenti culturali permanenti e ricchezza prodotta alla nostra città e agli aretini rispetto alla cifra spropositata di 10 milioni di euro in 8 anni.
A riprova di ciò Arezzo retrocede rispetto a un decennio fa dalla prima alla quarta posizione nella classifica di Symbola rispetto alla ricchezza generata dalle politiche culturali.
La Fondazione e il Sindaco che la presiede se ne facciano una ragione, la cultura gestita in solitario chiusi in una torre d’avorio non funziona e ha sperperato solo soldi pubblici senza risultati. Per risollevare Arezzo e farla diventare Capitale della Cultura 2027 ci si apra alla cittadinanza, alla codecisione e alla partecipazione della città, per la cultura di tutti e non dei pochi”.
Donato Caporali, Capogruppo PD Arezzo in Consiglio Comunale