La notte dell’Umanità. Speciale Giorno della Memoria

Arezzo: medaglie d’Onore alla memoria a Focardi e Marcuccini

Sabato  27 gennaio ricorre il “Giorno della Memoria”, istituito dalla legge 20 luglio 2000, n. 211, al fine di ricordare lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. In tale contesto, si inserisce la cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore del Presidente della Repubblica, concesse ai cittadini italiani, civili e militari, deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto durante la Seconda Guerra Mondiale, che avrà luogo in Prefettura il prossimo 27 gennaio, alle ore 11.00. Le Medaglie d’Onore, alla Memoria, sono state concesse in favore di: Focardi Adorno nato a Reggello (FI) il 4/7/1915 internato presso “Dortmund, Bochum” dal 12/9/1943 al 1/4/1945. Il riconoscimento sarà ritirato dal figlio Mario; Marcuccini Ferruccio nato a Balze di Verghereto il 13/6/1910 internato presso “Sandbostel X B” dal 10/9/1943 al 8/5/1945. La medaglia sarà ritirata dal figlio Giuliano. Le celebrazioni proseguiranno, poi, alle ore 12.00, presso il Cimitero degli Ebrei (parco Aldo Ducci) con la deposizione di una corona di alloro.

Una Marcia per la Pace lungo le vie della città di Arezzo

Una Marcia per la Pace lungo le vie della città di Arezzo. L’evento, organizzato dalla Rete Aretina Pace e Disarmo, è in programma sabato 27 gennaio con partenza alle 18.30 da piazza San Jacopo e ha trovato l’adesione di oltre venti organizzazioni della società civile aretina e di rappresentanti delle istituzioni che hanno accolto l’invito a unirsi per lanciare un comune messaggio contro ogni forma di guerra e di violenza. “Abbiamo speranza. Crediamo nella pace” è il titolodi una manifestazione aperta alla libera partecipazione di ogni cittadino che va a collocarsi simbolicamente nel Giorno della Memoria per commemorare le vittime dell’olocausto e per ribadire come la memoria sia il più potente mezzo contro l’indifferenza, andando a configurare un momento di condivisione intorno al valore fondamentale della dignità umana e all’impegno per promuovere la pace nella vita sociale a ogni livello.

La Marcia per la Pace non farà riferimento ad alcun particolare scenario di guerra, ma rappresenterà un’occasione per affermare la responsabilità di ciascuno per prevenire ogni forma di persecuzione e di violazione dei diritti della persona, focalizzando l’attenzione e la riflessione sulle radici comuni a tutti i conflitti: odio, fanatismo, razzismo e pregiudizio che legittimano la violenza. Il percorso dell’iniziativa attraverserà silenziosamente il centro storico di Arezzo esponendo tre simboli quali la stoffa bianca per esprimere vicinanza a tutte le vittime della violenza, la luce per simboleggiare l’impegno personale di ogni partecipante e la bandiera arcobaleno della pace, con la conclusione prevista alla scalinata della cattedrale dove verranno proposti testi e musiche curati dai giovani di Economy of Francesco e ispirati dalla domanda “Sentinella quanto resta della notte?”. Il manifesto della Marcia per la Pace condividerà tre messaggi concreti: il ripudio della guerra per la risoluzione delle controversie internazionali come definito dalla Costituzione Italiana, la dignità della persona e l’eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole affermata dallo Statuto dell’Onu, e l’affermazione di verità, giustizia, amore e libertà come fondamenti della pace secondo quanto espresso dall’enciclica “Pacem in terris” di Papa Giovanni XIII. In quest’ottica, l’iniziativa è collegata anche alle celebrazioni indette da Caritas Italiana in occasione dei sessant’anni della stessa enciclica che, ancora oggi, racchiude contenuti e messaggi di stretta attualità.

Alla Marcia per la Pace promossa dalla Rete Aretina Pace e Disarmo è attesa la partecipazione del vescovo, monsignor Andrea Migliavacca, inoltre hanno dato l’adesione Acli, Agesci – Gruppo Arezzo 7, Agesci – Zona di Arezzo, Anpi, Arci, Arci Servizio Civile, Associazione Cultura della Pace Sansepolcro, Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia sezione Arezzo, Associazione Rondine Cittadella della Pace, Caritas, Centro di Iniziativa “E. Berlinguer”, Cgil, Circolo Aurora, Conferenza delle Donne Democratiche Provincia di Arezzo, Eco Futuro Festival, Emmaus Laterina, Fondazione Giovanni Paolo II, Laicato Marista, Legambiente, Mcl Arezzo, Movimento dei Focolari, Obiettori per la Pace, Oxfam Italia e Sezione Soci Arezzo Unicoop Firenze.

Eccidi nazifascisti e armadio della vergogna: sabato al CAS di Fiorentina ad Arezzo un incontro promosso da Arci e Anpi

In occasione dell’ottantesimo anniversario delle stragi nazifasciste Arci e Anpi di Arezzo promuovono un incontro con Daniele Biacchessi, autore del libro “Eccidi nazifascisti: l’armadio della vergogna”. L’incontro è in programma sabato 27 gennaio alle ore 16:00, presso il Centro di Aggregazione Sociale Fiorentina.

Il libro analizza gli eccidi nazifascisti avvenuti in centinaia di borghi italiani tra il 1943 e il 1945 e tutti gli incartamenti occultati attraverso un’archiviazione illegale, firmata nel 1960 dal generale Enrico Santacroce su ordine politico. Biacchessi riapre i fascicoli, li confronta con le carte di vecchi e nuovi processi, incontra testimoni, familiari delle oltre 15 mila vittime, magistrati, avvocati, segue le tracce degli assassini rimasti di fatto impuniti e non più in vita, ricostruisce un mosaico composto da tasselli di verità celate.

“C’è una cultura – dichiarano gli organizzatori – che noi vogliamo contrastare, che tende a sottovalutare questi momenti. Invece, noi vogliamo continuare a ricordare quelle stragi, vogliamo far sapere che i fantasmi del nazismo, del fascismo, del razzismo, possono tornare. Non dobbiamo smarrire il senso di fondo di cosa ha significato per noi attraversare quel periodo buio. Una grande inquietudine pervade tutti i democratici in questo periodo storico. Si affaccia l’idea che la storia possa ripetersi; si avvertono analogie, scivolamenti e dobbiamo preparare argini adeguati. Non ci sono certo le stesse condizioni che prepararono l’ascesa del nazismo e del fascismo. Però, ora come allora, siamo in presenza di una crisi economica che colpisce i ceti popolari, che genera un impoverimento culturale prima che materiale. Anche allora c’era la tendenza a sentirsi traditi, vittime.”

A moderare l’incontro sarà Sara Nocciolini con gli interventi, oltre all’autore del libro, di Federica Ettori (Presidente Comitato ARCI Arezzo) e Roberto del Gamba (Presidente Sezione ANPI di Arezzo). Dopo l’incontro entrambe le associazioni parteciperanno alla marcia della pace organizzata dalla Rete Aretina Pace e Disarmo.

Le iniziative al campus universitario di Arezzo

Il 29 gennaio si terrà l’evento “Shoah. Spagna”, con la proiezione di due documentari che raccontano l’ambiguità del fascismo spagnolo davanti alla tragedia della Shoah. L’incontro, organizzato dai docenti Roberta Ascarelli e Julio Pérez-Ugena Partearroyo, si terrà alle ore 11.30 nell’aula 10 della palazzina Donne del campus. Il primo documentario, del 1931, è girato da Ernesto Giménez Caballero, dapprima filosefardita e poi ideologo del fascismo spagnolo; il secondo documentario, del 2013, illustra la posizione di Francisco Franco, che da sostenitore del nazismo e del fascismo italiano cercherà di spostarsi su posizioni più vicine agli Stati Uniti, usando il suo “sostegno” agli ebrei in fuga dall’Europa come biglietto da visita.

Le tre notti del ’43 e iniziative con il Comitato Amici di Salomon Fiorentino a Monte San Savino 

Sabato 27 gennaio. Enrico Fink e I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo saranno al Teatro Verdi per raccontare una delle pagine più oscure della nostra storia: l’eccidio del Castello Estense di Ferrara. Nuovo appuntamento di stagione per il Teatro Verdi di Monte San Savino con un evento dedicato a celebrare il Giorno della Memoria. Sabato 27 gennaio, con inizio alle ore 21:15, il sipario si aprirà su “Le tre notti del ’43 – Giorgio Bassani, Florestano Vancini e Guido Fink per raccontare una delle pagine più oscure della nostra storia” di e con Enrico Fink e con I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo: Luca Baldini (basso), Massimiliano Dragoni (salterio, percussioni), Massimo Ferri (chitarra, bouzouki), Gianni Micheli (clarinetto basso) e Mariel Tahiraj (violino). La produzione è firmata da Officine della Cultura. L’evento è a cura di Comune di Monte San Savino, Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Officine della Cultura e A.S. Monteservizi. Punto di partenza il 15 novembre del 1943 quando squadracce fasciste entrano a Ferrara e compiono una retata di ebrei e antifascisti, che culmina con l’eccidio del Castello Estense in quello che oggi si chiama Corso Martiri della Libertà. Una delle stragi italiane più tristemente famose di quell’inverno atroce. Lo spettacolo ricostruisce la paura di quella notte e i silenzi che la seguirono, prendendo spunto da testimonianze dirette (in particolare quella di Guido Fink, padre dell’autore), dal racconto «Una notte del ’43» di Giorgio Bassani, dal film che netrasse Florestano Vancini. Ne viene fuori un percorso in musica e parola intorno a una delle pagine più oscure della nostra storia, una riflessione quanto mai attuale su un episodio emblematico delle responsabilità italiane durante il fascismo. Ulteriori informazioni: www.officinedellacultura.org e www.toscanaspettacolo.it.

Domenica 28 gennaio. La città del Sansovino, luogo in passato di una fiorente comunità ebraica, e il Comitato Amici di Salomon Fiorentino, ricordano domenica 28 gennaio il ‘Giorno della Memoria’, giornata in commemorazione delle vittime dell’Olocausto. “La realtà odierna ci porta a riflettere sulla validità educativa e sociale della memoria, per comprendere il presente e agire di conseguenza – riporta una nota del Comitato Amici di Salomon Fiorentino – ci siamo quindi chiesti come rendere il lavoro di riflessione sulla Shoah, sull’antisemitismo e sull’odio razziale efficace e generativo, soprattutto per le giovani generazioni. Riteniamo sia essenziale l’impegno di tutta la società civile e delle istituzioni per una lettura critica del passato e per rielaborare la memoria superando stereotipi e semplificazioni affrettate. Siamo più che mai convinti che la testimonianza, il ricordo del passato e la sua condivisione siano di fondamentale importanza per tentare di fermare odi e soprusi nel presente”. La ‘Giornata della Memoria’ a Monte San Savino si aprirà domenica 28 gennaio al Teatro Verdi (ore 9:45) con i saluti istituzionali, a seguire gli interventi di Natalia Cangi, direttrice Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano su “Dalla memoria individuale alla memoria collettiva”; lettura a cura di Fernando Maraghini dalla “La lettera” agosto 1945, Venezia: come una memoria individuale una volta condivisa aiuta a fare luce…; Cristina Carratù giornalista de La Repubblica intervisterà Enzo Panzieri (San Pancrazio, Bucine) e Ida Balò (Civitella in Val di Chiana) che hanno dedicato la loro vita a condividere il ricordo delle stragi di San Pancrazio e Civitella: “Il prezzo della memoria”; rappresentazione teatrale tratta dal libro “L’ultima volta che siamo stati bambini” di Fabio Bartolomei, interpretata dagli studenti delle scuole medie di Monte San Savino e Civitella in Val di Chiana con la regia di Erica Pacileo. Laboratorio teatrale sponsorizzato dal Comitato Amici Salomon Fiorentino

Le iniziative a San Giovanni Valdarno: intervengono Aldo Cazzullo e Moni Ovadia

Come Amministrazione comunale di San Giovanni Valdarno – ha dichiarato il sindaco Valentina Vadi – proponiamo anche quest’anno, convintamente, una serie di iniziative per ricordare una tragedia che non deve mai più ripetersi, e per sensibilizzare il pubblico, e soprattutto i più giovani, sull’Olocausto e la Shoah. E lo facciamo con iniziative di stampo culturale, convinti che l’antidoto più efficace contro la violenza e la barbarie sia proprio la cultura. Un programma, quindi, che si rivolge ai pubblici più diversi, per ricordare quanto avvenuto, e perché la memoria sia occasione di raccoglimento e di monito. Perché – come recita la celebre iscrizione incisa in trenta lingue nel campo di concentramento di Dachau – ‘Quelli che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo’”. Domenica 7 gennaio è stata inaugurata, negli spazi di Casa Masaccio, centro per l’arte contemporanea, la mostra “Passato e presente: la scatola di Dachau et cetera” dell’artista Marco Fidolini che resterà allestita fino al 4 febbraio. Significativa fin dal titolo, raccoglie opere composte tra il 2006 e il 2008 che rappresentano un viaggio dentro l’orrore di una delle più grandi tragedie della storia. I disegni in grafite e le acqueforti ripropongono, senza nessun filtro e nessun compromesso estetizzante, le immagini reali della Shoah e della ferocia nazista, mentre La scatola di Dachau (polittico a scomparti mobili) fa precipitare lo sguardo dentro una paurosa spirale di suggestioni, fino a farlo incrociare con gli occhi terrorizzati e terrorizzanti dei prigionieri del campo di Dachau. Venerdì 26 gennaio alle 10 al cinema teatro Masaccio ci sarà la proiezione del film di Claudio Bisio “L’ultima volta che siamo stati bambini”. Roma, estate 1943. Quattro bambini giocano alla guerra mentre attorno esplodono le bombe della guerra vera. Italo è il ricco figlio del Federale, Cosimo ha il papà al confino e una fame atavica, Vanda è orfana e credente, Riccardo viene da un’agiata famiglia ebrea. Sono diversi ma non lo sanno e tra loro nasce “la più grande amicizia del mondo”, impermeabile alle divisioni della Storia che insanguina l’Europa. Introdurrà Luigi Nepi, docente di Cinema all’Università degli Studi di Firenze. L’iniziativa è rivolta alle scuole secondarie di primo grado e al biennio della secondaria di secondo grado ma è aperta a tutta la cittadinanza. Lo stesso giorno, alle 21,30 a Palomar, la casa della cultura, si terrà la conferenza di Giorgio Seveso, critico d’arte e curatore della mostra di Marco Fidolini. Di padre italiano e madre francese, dopo gli studi compiuti tra Savona, Ancona e Torino, Seveso si stabilisce definitivamente a Milano dal 1969, dove lavora con Mario De Micheli e collabora stabilmente come critico d’arte con il quotidiano l’Unità per quasi trent’anni. Ha curato un folto numero di monografie dedicate a personalità e movimenti dell’arte contemporanea figurativa, e ha realizzato numerosissime rassegne di pittura e scultura di respiro nazionale e internazionale, soprattutto sul tema del rapporto etico tra l’arte, l’uomo e la realtà. Insieme all’artista Marco Fidolini che ha allestito la mostra “Passato e presente: la scatola di Dachau et cetera” affronteranno il “Coraggio della pittura” nel raccontare la storia. Il giorno seguente, sabato 27 gennaio lo stesso incontro sarà proposto alle scuole secondarie di secondo grado alle ore 10 nell’aula magna del centro di GeoTencologie. L’evento sarà aperto anche alla cittadinanza. Si prosegue poi alle 16 a Palomar con la presentazione del libro “La shoah spiegata ai bambini” di Paolo Valentini illustrato da Chiara Abastanotti. Nella bottega di una sarta chiamata Nuvoletta Gentile, Bottoni, Fili di Seta, Aghi, Ditali, Spille e Tessuti lavorano in armonia per realizzare splendidi abiti da sposa. Fino all’arrivo del nuovo sindaco, il Generale coi Baffi, che impone le sue leggi crudeli a tutti gli abitanti del Piccolo Villaggio. Lo stesso autore Paolo Valentini terrà un laboratorio per ragazzi dai 10 anni sull’importanza delle parole e il loro potere creativo. E’ gradita la presenza di nonni e familiari. Domenica 28 gennaio, Aldo Cazzullo e Moni Ovadia portano in scena “Il duce delinquente”, tratto da Mussolini il capobanda di Aldo Cazzullo che rientra nel ricco programma della stagione teatrale 2023/2024 al teatro Masaccio. La maggioranza degli italiani pensa che Mussolini fino al 1938 le abbia azzeccate quasi tutte, fino all’alleanza con Hitler, le leggi razziali e la guerra. Dimostreremo che non è così. Prima del 1938, Mussolini aveva provocato la morte di Gobetti, Gramsci, Matteotti, Amendola, dei fratelli Rosselli e di don Minzoni. Aveva fatto morire in manicomio il proprio stesso figlio, e la donna che aveva amato. Aveva preso e mantenuto il potere nel sangue, perseguitando oppositori e omosessuali. E aver mandato i soldati italiani a morire senza equipaggiamento in Russia, nel deserto e in Albania è stato un altro crimine. Una storia a due voci: Aldo Cazzullo racconta, Moni Ovadia legge i testi del Duce e delle sue vittime. Con musiche e canzoni dell’epoca. Alla fine capiremo perché dobbiamo vergognarci del fascismo. Ed essere orgogliosi dei resistenti che l’hanno combattuto. Infine, sabato 3 febbraio alle 21,30 e domenica 4 febbraio alle 16,30 e alle 21,30 al teatro Masaccio, per il ciclo Masaccio d’essai sarà proiettato il film “One life” di James Hawes. La pellicola, adattamento cinematografico della biografia If It’s Not Impossible… The Life of Sir Nicholas Winton scritta da Barbara Winton, narra le vicende di Nicholas Winton, uno dei fautori dell’operazione Kindertransport che salvò circa diecimila bambini ebrei prima dell’inizio della seconda guerra mondiale, provenienti dalla Germania nazista e dai territori occupati.

Le iniziative a Bibbiena e Poppi

Il giorno della memoria ci ricorda che in ogni momento della storia c’è bisogno del nostro impegno profondo, della nostra presenza attiva, del nostro esserci innanzitutto come esseri umani capaci di accogliere e di guardare all’altro nella sua umanità. Quello che stiamo attraversando ci porta con forza a non dimenticare ciò che è accaduto perché questo non possa ripetersi, perché il futuro possa essere evocato sotto il segno della pace tra i popoli e del rispetto nella diversità. L’amministrazione si è resa così disponibile a sostenere con patrocinio e non solo alcune iniziative nate in seno alle scuole del territorio. Qualcosa quindi che riteniamo così bello da valere una nostra particolare attenzione. Ringrazio gli istituti comprensivi di Bibbiena e Soci i loro insegnanti e dirigenti per ciò che stanno facendo sulla strada della memoria e dei diritti”.

Con queste parole Francesca Nassini commenta e presenta due iniziative che sono state organizzate e promosse dagli istituti del territorio e sostenute dall’amministrazione e che si svolgeranno proprio sabato 27 gennaio Giornata Internazionale della Memoria.

Al Salone delle Feste del Castello di Poppi si terrà un concerto dei ragazzi dell’I.C di Bibbiena e dell’I.C di Poppi che seguono il corso musicale a cui hanno aderito le amministrazioni di Poppi e Bibbiena con gli assessorati di Francesca Nassini e di Giovanna Tizzi.

L’istituto di Soci invece porterà i ragazzi e le ragazze delle medie al Cinema Italia per la proiezione del film “Il diritto di contare”, sul quale gli stessi faranno degli approfondimenti e dei lavori. L’amministrazione, nel contesto di un’iniziativa che mira a sostenere l’attività essenziale di promozione della cultura cinematografica e di socialità del cinema di Soci, ha concesso l’utilizzo gratuito della struttura in accordo con i proprietari.

L’Assessora alla Cultura del Comune di Poppi Giovanna Tizzi conclude commentando: “Ricordare per non Dimenticare, perché la memoria del passato è il ponte per comprendere il presente e costruire il futuro, quel futuro negato oggi agli abitanti di Gaza dove il 40% dei morti sono bambini; quel futuro oggi è negato a oltre 22mila persone morte nel mar Mediterraneo centrale negli ultimi dieci anni. L’iniziativa organizzata con le scuole è fondamentale per non rimanere indifferenti ed il messaggio che portiamo è quello di un futuro senza odio e senza indifferenza”.

Gli istituti comprensivi di Poppi e Bibbiena insieme uniti dalla musica. In questi due contesti, infatti, è attivo da oltre 30 anni, un corso musicale.

Al castello di Poppi, i ragazzi delle due scuole, si uniranno per dare voce a un futuro di pace attraverso la musica.

“Musica e Parole” a Subbiano

L’Amministrazione Comunale di Subbiano vive il Giorno della Memoria con i suoi concittadini attraverso un pomeriggio di “Musica e Parole “, testimonianze delle vittime dell’Olocausto, di chi ha lasciato memoria del campo di sterminio, di chi ha vissuto il campo di concentramento e il ghetto. “Quest’anno insieme all’assessore Paolo Domini abbiamo scelto di dare voce alle vittime dell’Olocausto attraverso  la musica Klezmer, proposta da due eccellenti musicisti del nostro territorio quali sono Giulio e Massimiliano Cuseri, accompagnata da una serie di letture e di pensieri scritti dai deportati nei campi di concentramento o da testimoni della Shoah, lette da un’appassionato di recitazione quale è  Andrea Nocentini”, dichiara il Sindaco Ilaria Mattesini. E’ lo stesso direttore di Valenzano Symphony, Giulio Cuseri, che quest’anno con il suo clarinetto, al fianco di Massimiliano Cuseri al pianoforte, ci porterà dentro i campi di concentramento con la musica a far presente che “la musica é diventata uno strumento della memoria” ricordando sempre  che ”se questa musica non viene fatta conoscere é come se non fosse mai uscita dai lager”. La musica come forma di resistenza, per continuare a vivere e per sperare , dal canto dei deportati a una ninna nanna. “Sappiamo bene come con la musica questo popolo abbia voluto esprimere  tutti sentimenti che pervasero  le  vittime delle persecuzioni politiche e razziali messe in atto dalla Germania nazista e dai suoi alleati tra il 1933 e il 1945 “, afferma l’assessore Paolo Domini “ma per poter rendere ancor più vivi  questi sentimenti  abbiamo ritenuto utile dare lettura di opere di autori che  hanno cercato di tramandare la memoria della terribile esperienza da loro vissuta, ma abbiamo anche scelto di integrare questo materiale con alcune lettere e corrispondenze, in diversi casi  mai inviate,  in cui alcuni di essi  nel periodo della loro prigionia, cercavano di raccontare quello che stavano vivendo ai loro familiari”. Cercando di tenere insieme queste due forme artistiche, la parola e la musica, l’Amministrazione Comunale ha voluto  far giungere a tutti,  non solo la testimonianza di un’epoca terribile, ma la volontà di preservare e tramandare una memoria  storica mai compiutamente compresa e purtroppo non sempre onorata come avrebbe dovuto esser fatto.

Le commemorazioni a Montevarchi

Nel giorno della memoria, l’Amministrazione comunale di Montevarchi ha organizzato una solenne cerimonia commemorativa  con la deposizione di una corona di alloro al “Monumento ai Caduti Senza Croce”, alle 11.30, presso il cimitero del capoluogo alla presenza delle autorità civili, militari e religiose insieme alle associazioni combattentistiche e d’Arma. Nel basamento del monumento, realizzato nel 2005, è collocata la terra proveniente dal campo di concentramento di Dachau, dalla foiba di Basovizza, dalle steppe della Russia, la sabbia di El Alamein, acqua del Piave e del mare. Una cerimonia simbolica in ricordo del sacrificio delle tante vittime in quei luoghi e di coloro che persero la vita nella Seconda Guerra Mondiale a causa di ingiustizie, sopraffazione e intolleranza.

Il Comune di Capolona avvicina i bambini per tramandare la Memoria della Shoah per un futuro senza discriminazioni e disuguaglianze

L’Amministrazione Comunale di Capolona prosegue il suo progetto di allenare la memoria partendo dai bambini e sabato 27 gennaio, in cui si celebra la Giornata della Memoria, accoglie nella Sala Consiliare gli alunni e alunne delle classi quinte della scuola primaria “ Tortelli” accompagnati dalle maestre Cristina Zamponi e Silvia Pareti .

Quello che abbiamo voluto organizzare con le maestre e i bambini è un incontro di riflessione“, afferma Mario Francesconi, Sindaco di Capolona, ”perché riteniamo doveroso tramandare la Shoah nelle sue specificità. Quello di sabato un momento dove le testimonianze, di vario genere, di questo periodo storico, racconteranno della perdita dei valori umani per aiutarci oggi ad abbattere discriminazioni e disuguaglianze”.

Il Comune di Capolona ha fatto sue le parole di Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah: “Certi atteggiamenti fatti di incredulità e indifferenza sono sempre presenti nell’animo umano e ancora oggi rendono troppe persone insensibili ai pericoli del razzismo, dell’antisemitismo, della violenza” e come istituzione sente l’obbligo di impegnarsi a contrastare tutti gli atteggiamenti di indifferenza“.

Proprio in questi anni, in cui sono sempre meno i superstiti della Shoah, cioè coloro che hanno vissuto questa esperienza sulla loro pelle e che possono ancora testimoniare”, ha dichiarato l’assessore alla Scuola, Lia Sisti, ”diventa ancora più importante ricordare lo sterminio di milioni di ebrei ad opera dei nazisti, un fenomeno reale e documentato, per questo portiamo avanti il nostro progetto della Memoria e con i ragazzi e le ragazze vogliamo riflettere ancora una volta insieme su ciò anche avvenne nel cuore dell’Europa non troppo tempo fa. Ciò non significa rifugiarsi nel passato né tantomeno chiudere gli occhi di fronte alle tragedie e ai conflitti che, anche oggi, si stanno svolgendo più o meno vicino a noi“.

Un grazie giunge dagli Amministratori del Comune di Capolona alle insegnanti “per aver accompagnato i piccoli studenti in un percorso di conoscenza e analisi degli eventi passati, ma anche delle situazioni attuali di conflitti, guerre, ingiustizie purtroppo molto gravi, ma – come afferma Lia Sisti – certamente non paragonabili all’incommensurabile tragedia della Shoah“.

Concerto a Firenze con il gli studenti del liceo “Petrarca” con la partecipazione dell’Accademia DIMA di Arezzo

Realizzato in sinergia e collaborazione tra Associazione Culturale DIMA Arezzo e Conservatorio Statale di Musica “L. Cherubini” di Firenze, Associazione Culturale IUBAL Arezzo, Hochschule für Musik di Saarbrücken, Fördervein Musik und Kunst am Zauberberg e. V. (Germania), The Rogatchi Foundation (Finlandia), e i patrocini dei Comuni di Bucine e Civitella in Val di Chiana.

Il progetto ideato e promosso dal Prof. Giorgio Albiani, docente del Conservatorio di Firenze, delegato all’Internazionalizzazione e Direttore Artistico dell’Associazione Culturale DIMA di Arezzo e dal Prof. Georgi Mundrov, docente della Hochschule für Musik di Saarbrücken, si inserisce nel quadro delle relazioni internazionali e di convenzione tra il Conservatorio Statale di Musica “Luigi Cherubini” di Firenze, con la partecipazione di Associazione Culturale D.I.M.A. di Arezzo, di Hochschule für Musik di Saarbrücken, Fördervein Musik und Kunst am Zauberberg e. V. – Germany, in sinergia e collaborazione con ISIA Firenze, i Comuni di Bucine e di Civitella in Val di Chiana, Associazione Culturale IUBAL e Associazione Eva con Eva Onlus.

Dal maggio 2023, nel quadro della collaborazione internazionale, si unisce al progetto la Fondazione finlandese “Rogatchi Foundation” che porta un importante contributo legato alla profonda esperienza sulle arti grafiche, multimediali e il lavoro svolto sulla Shoah.

Il progetto ha riscosso l’attenzione del Dr. Felix Klein titolare della carica di Federal Government Commissioner for Jewish Life in Germany and the Fight Against Antisemitism e membro del quartetto d’archi Diplomatisches Quartett.

Venerdì 26 gennaio 2024 – ore 10:30, Sala del Buonumore in Piazza delle Belle Arti n. 2 (FI).

INGRESSO LIBERO SU PRENOTAZIONE.

Proiezione del film documentario The Lessons of Survival. Conversations with Simon Wiesenthal di Inna Rogatchi, dedicato alla figura di Simon Wiesenthal.

Alla presenza delle scuole secondarie di primo e secondo grado della Regione Toscana, visione di un documentario raro: una serie di conversazioni aperte con la grande personalità storica e di vero umanista di Simon Wiesenthal, testimone che ha vissuto le atrocità del regime nazista e della Shoah essendo stato prigioniero in cinque campi di concentramento e avendo perso 89 membri della sua famiglia e quella della moglie. La regista Inna Rogatchi è stata amica di Simon Wiesenthal e nel suo documentario racconta episodi rari dei campi di concentramento di Mauthausen e Linz in Austria, con molte connessioni storiche all’Olocausto. Il film è stato proiettato ed acclamato in tutto il mondo: presentato in festival cinematografici internazionali e in varie occasioni speciali con anteprime in Finlandia, Ucraina, Lituania, Australia, Stati Uniti, Israele, Francia, Ungheria, Austria e di fronte al Parlamento Europeo, finlandese e lituano.

In Italia è stato presentato per la prima volta nel 2016 presso la sede RAI di Roma.

Sarà presente l’autrice e regista Inna Rogatchi, presidente dell’omonima fondazione finlandese. Seguirà dibattito con gli studenti delle scuole presenti in sala. Interventi musicali a cura degli studenti del Conservatorio Cherubini di Firenze, dei Licei Musicale “Alberti Dante” di Firenze e “F. Petrarca” di Arezzo con la partecipazione della classe di chitarra dell’Istituto Comprensivo di Poppi.

Sabato 27 gennaio 2024 – ore 10:30, Sala del Buonumore in Piazza delle Belle Arti n. 2 (FI).

INGRESSO LIBERO SU PRENOTAZIONE.

Concerto per la Giornata della Memoria 2024 – eseguito dagli studenti del Conservatorio Cherubini di Firenze, dell’Hochschule für Saarbrücken, dei Licei Musicali “Alberti Dante” di Firenze e “F. Petrarca” di Arezzo. Con la partecipazione dell’Accademia DIMA di Arezzo.
Letture a cura della Compagnia Teatrale “Arca Azzurra”. Voci recitanti Luigi Dimitri Frosali e Massimo Salvianti.

Il concerto che celebra il “Giorno della Memoria” ha i toni di un inno alla condivisione della compassione, per tutti i cittadini coinvolti in uno degli eventi più feroci della storia dell’Umanità. A ispirare la scelta di unire studenti italiani e tedeschi in un concerto, è proprio la volontà di esaltare il profondo significato umano della fratellanza di tutti i popoli, laddove le conseguenze di certe atrocità coinvolgono l’umanità intera. La musica ha il potere di unire, di annullare quelle distorsioni dell’animo umano da cui le guerre muovono. Non solo una celebrazione della Memoria, quindi, ma un concerto che attesta la collaborazione degli istituti scolastici e la realizzazione della filiera didattica e soprattutto la restituzione di impressioni necessarie all’impulso di quella sensibilità che mai ammetterebbe devastazioni come quella della Shoah.

Sabato 27 gennaio 2024 – ore 21:00, Centro Interculturale “Don G. Torelli” di San Pancrazio, Bucine (AR).

Concerto per la Memoria 2024 – con Florence Guitar Symphonietta; Georgi Mundrov, pianoforte; Sonja Dörner, flauto – Apolline Lévéque, chitarra; DuoEnLa Guitar Duo; Estampie Guitar Quartett; Valentina Albiani, violino – Alice Aniksztejn, chitarra; Alessandro Giatti, pianoforte e con la partecipazione di Serena Meloni.
Letture a cura degli abitanti di San Pancrazio.

L’Associazione Culturale D.I.M.A. di Arezzo crede profondamente nell’Arte e nella Musica come linguaggio privilegiato per il superamento dei conflitti e dal 2015, anno di inizio della gestione della Fattoria di San Pancrazio, oggi Centro Interculturale “Don G. Torelli” e luogo di una delle stragi, ha dato vita al progetto “Musica Arte Memoria”, organizzando laboratori, concerti, attività culturali e di formazione per i giovani, in collaborazione con scuole e università. L’Hochschule für Musik di Saarbrücken nelle persone del Prof. Georgi Mundrov, docente e del Prof. Frank Wörner, Prorektor für künstlerische praxis, il Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, nelle persone del Presidente Dott.ssa Rosa Maria Di Giorgi e del Direttore Prof. Giovanni Pucciarmati, hanno abbracciato con gioia questo progetto nel quadro della convenzione con l’Associazione DIMA e la collaborazione con l’Associazione Culturale IUBAL che dirige la Scuola di Musica Comunale Chiave di Sol in Badia Al Pino, nel comune di Civitella in Val di Chiana, conferendogli forza e significato ancora più profondi, in un percorso di filiera istituzionale, che crea un modello di diffusione efficace e moderno del messaggio culturale.

Il 27 gennaio 2023 in occasione della “Giornata della Memoria”, presso la Sala Buonumore del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, si è tenuto l’evento di presentazione del progetto “Musica e Memoria tra Italia e Germania”. Dal febbraio 2023 al giugno 2024, gli allievi italiani del Conservatorio di Firenze e dell’Accademia DIMA di Arezzo, e tedeschi della Hochschule für Musik di Saarbrücken, si incontreranno in Toscana per studiare due opere musicali scritte da un compositore italiano e uno tedesco e che verranno eseguite in prima assoluta il 29/06/2024 in occasione dell’ottantesimo anno dagli eccidi di San Pancrazio e Civitella in Val di Chiana.

Il progetto in un’ottica multidisciplinare, grazie alla collaborazione con ISIA Firenze il Polo delle Arti di Firenze e i Comuni di Bucine e Civitella in Val di Chiana, punta alla creazione di spazi museali di racconto multisensoriale all’interno del Centro Interculturale di San Pancrazio e dell’Archivio della Memoria di Civitella, in grado di coinvolgere lo spettatore in un’esperienza culturale fortemente legata alla sfera emozionale. L’obiettivo è quello di offrire in questi spazi, un racconto moderno e oggettivo della resistenza, attraverso la raccolta di testimonianze dirette e indirette, al fine di stimolare un dibattito che contribuisca alla costruzione di una cittadinanza consapevole e un’identità nazionale ed europea inclusiva.

 

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