Ponti da abbattere ad Arezzo, la questione arriva in Regione
Il Genio Civile di Arezzo, in ottemperanza a quanto richiesto dalla Procura ha iniziato le procedure che porteranno alla demolizione di oltre 50 ponti. Un ponte pedonale è già stato demolito a Rigutino e andando per criticità elevate, i prossimi saranno il ponte in Via Andrea della Robbia sul torrente Vingone, che si trova a circa 70 metri dal sottopasso della Due Mari, un altro in località Cà dei Frati e riguarda l’attraversamento ferroviario della linea Arezzo-Sinalunga: la sua demolizione creerebbe gravi problemi per i tanti cittadini che utilizzano il treno per raggiungere la città. Altre criticità afferiscono il torrente Valtina, con 2 tombini con criticità elevata, 1 ponte con criticità media, 3 ponti criticità bassa e 1 ponte già demolito; sul Vingone sono stati individuati 7 ponti con criticità elevata, 2 ponti con criticità media, 4 ponti criticità bassa; sul Sellina-Fossatone sono stati individuati 15 ponti con criticità elevata, 3 ponti con criticità media, 2 ponti criticità bassa; sul Rio Grosso sono stati individuati 3 ponti con criticità elevata, 6 ponti criticità bassa; sul Rio di Rigutino 4 ponti con criticità elevata, 1 ponte pedonale già demolito. Si tratta di ponti che in molti casi sono esistenti da tantissimi anni, non si ritrovano i costruttori e nemmeno le eventuali autorizzazioni.
Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, i consiglieri Pd Giovanni Donati e Alessandro Caneschi avevano chiesto chiarimenti su come il Comune intenda procedere nei casi in cui è stata già effettuata o prevista per il futuro da parte del Genio Civile, per ragioni legate al rischio idraulico, la demolizione di molti ponti sopra i torrenti che scorrono nel territorio e che funzionano anche come attraversamento di strade comunali o vicinali. “Ci sono cittadini che rischiano di venire penalizzati nei loro spostamenti per cui riteniamo necessario che venga chiesto un incontro al Genio Civile per un aggiornamento del programma di demolizione, che venga dato incarico per un nuovo studio idraulico sui torrenti individuati e che siano interrotte le opere di demolizione fino a che non saranno disponibili le sue conclusioni”.
La questione arriva in Regione
I consiglieri regionali Ceccarelli e De Robertis presentano un’interrogazione: “Il Comune si confronti con la Regione nell’interesse dei residenti, delle aziende e per la sicurezza di tutta la popolazione”. I consiglieri regionali PD Lucia De Robertis e Vincenzo Ceccarelli hanno infatti presentato un’interrogazione a risposta scritta per sapere “se l’Amministrazione Comunale di Arezzo si è attivata nei confronti della Regione al fine di concertare iniziative che, alla luce degli investimenti previsti e avviati dalla stessa Regione per la messa in sicurezza idraulica del territorio comunale aretino interessato dagli eventi calamitosi del luglio 2019.
Queste risorse e questi interventi, a nostro giudizio spiegano De Robertis e Ceccarelli, possono portare ad una rivalutazione degli interventi indicati dalla relazione peritale fornita alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo circa l’abbattimento degli attraversamenti in quella sede ritenuti non adeguati dal punto di vista idraulico”.
“Abbiamo presentato questa interrogazione – proseguono De Robertis e Ceccarelli – a seguito della risposta che il Comune di Arezzo ha fornito a quella presentata dai consiglieri comunali del PD Giovanni Donati e Alessandro Caneschi. Vogliamo capire se alle parole il Comune abbia fatto seguire gli atti, mettendosi in contatto con l’amministrazione regionale.
A nostro avviso, infatti, è necessaria un’interlocuzione con la Regione, che, con la gestione commissariale del post alluvione, ha predisposto e fatto finanziare interventi di riduzione del rischio idraulico e di messa in sicurezza del territorio per oltre 16 milioni di euro.
Interventi che possono essere utili ad una rivalutazione degli interventi demolitori previsti, soprattutto di quelli che interessano attraversamenti ritenuti non adeguati dal punto di vista idraulico”.
Nella loro interrogazione, inoltre, la presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio regionale ed il capogruppo del PD a Palazzo del Pegaso chiedono anche “se il Comune di Arezzo ha rappresentato alla Regione il quadro degli interventi infrastrutturali di propria competenza necessari a ridurre il disagio per la popolazione residente interessata dall’abbattimento degli attraversamenti abusivi, anche al fine di verificare le opportunità di finanziamento a valere su risorse nazionali e regionali, oltreché comunali”.
“Dal momento che lo stesso Comune ipotizza la necessità di fondi ulteriori rispetto a quelli che è chiamato a mettere in campo per risolvere i problemi di collegamento ai cittadini che subiranno l’abbattimento degli attraversamenti – concludono De Robertis e Ceccarelli – crediamo sia necessario che lo stesso offra un quadro chiaro in termini di soluzioni prospettate e tempistiche di attuazione, al fine di verificare eventuali altri spazi di finanziamento di livello sovralocale”.