“Noi ragazzi siamo estranei alla mafia”. Al Colonna il ricordo della strage dei Georgofili
Il tema dell’incontro è stato, stavolta, l’attentato terroristico organizzato da Cosa Nostra, che colpì e sfregiò Firenze, nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993, quando un Fiat Fiorino, carico di 277 chilogrammi di tritolo, esplose, in via dei Georgofili, nei pressi della Galleria degli Uffizi. L’intento era colpire l’arte e la bellezza, ma non furono solo opere storiche e architettoniche, come la Torre dei Pulci, completamente distrutta, e alcuni ambienti del Museo degli Uffizi, o capolavori dal valore incommensurabile ad andare perduti. Oltre a 40 feriti, l’autobomba causò la morte dei coniugi Fabrizio Nencioni e Angela Fiume, con le loro figlie Nadia, di 9 anni, e Caterina, di appena due mesi, e lo studente Dario Capolicchio, ritrovato carbonizzato. Hanno partecipato all’evento e raccontato i tragici avvenimenti Daniele Gabbrielli, rappresentante dell’Associazione per i familiari delle Vittime della strage di via dei Georgofili, e Daniele Senatori, Presidente dell’Associazione Vigili del fuoco di Firenze. Entrambi sono stati protagonisti e testimoni oculari degli orrori mafiosi che sconvolsero la città, Gabbrielli in quanto viveva a pochi metri dal punto della deflagrazione, Senatori perché di servizio. I Vigili del fuoco ebbero un ruolo fondamentale nel salvataggio dei sopravvissuti e nel reperimento dei deceduti; diedero, inoltre, un prezioso contributo alla ricerca di tracce utili per il risvolto delle indagini. La loro totale abnegazione alla causa fu premiata con il conferimento del Fiorino d’oro, la più alta onorificenza concessa dalla città di Firenze.
È stato particolarmente toccante, per gli alunni e i professori presenti, ascoltare le storie dei due ospiti e pensare come, in pochi secondi, in una calda e serena notte di primavera, si fosse scatenato l’inferno, ferendo, per sempre, i corpi e la memoria dei superstiti e degli italiani tutti. A poco più di trent’anni dalla “stagione stragista”, ancora, chi l’ha vissuta sulla propria pelle, fatica a metabolizzare. Le testimonianze di Daniele Gabbrielli e Daniele Senatori lasciano riflettere sul fatto che la mafia non colpisca solo quanti cercano attivamente di contrastarla, come magistrati e Forze dell’Ordine, ma sia disposta a mettere a repentaglio la vita degli innocenti, per i suoi loschi interessi. Chiara Colosimo, Presidente della Commissione parlamentare antimafia, ha recentemente dichiarato che “la diffusione della cultura dell’antimafia deve iniziare dalle nuove generazioni”. L’educazione alla legalità è dunque fondamentale per contrastare il cancro della criminalità organizzata, perennemente in mutazione, evoluzione ed espansione, pronto a contaminare tutto ciò che tocca e ad avvelenare e uccidere la società.
Noi ragazzi siamo Estranei alla mafia è un progetto che accoglie queste parole e ne fa tesoro, investendo sul futuro, sui giovani e sulla loro formazione, perché la conoscenza genera libertà, la libertà di scegliere, tra il costruire e il distruggere, tra il coraggio e l’omertà, tra il bene e il male. Solo nell’insistere nella creazione di cittadini consapevoli e rispettosi della giustizia, potrà essere onorato il ricordo delle vittime della mafia e far sì che i loro sacrifici non siano stati vani; solo così, si potrà sperare in un avvenire migliore.
L’iniziativa, ideata e organizzata da Orazio Anania, Presidente dell’Associazione L’arte di Apoxiomeno, è supportata da Estra SPA, Falco Investigazioni di Arezzo e Audi Autocentri Giustozzi di Arezzo. A conclusione dell’intenso percorso, il Teatro Petrarca di Arezzo ospiterà, il 7 maggio 2024, gli studenti del Liceo Vittoria Colonna, per un convegno ricco di personaggi illustri, che continueranno a trattare le tematiche affrontate nel corso degli incontri. Sarà questa un’occasione unica, per la scuola, di urlare, ancora una volta, il suo “No” alla criminalità organizzata, perché “i ragazzi sono estranei alla mafia”.
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