La pratica filosofica in classe per sviluppare il pensiero critico
Come spiega Rossana Farini laureata in filosofia con un perfezionamento in Philosophy for Children: “Il programma è stato ideato dal filosofo americano Matthew Lipman negli anni Settanta. Il progetto, che si ispira alla Community of Inquiry deweyana, propone la pratica filosofica per incrementare le capacità cognitive, le abilità linguistico-espressive e sociali. Con la pratica filosofica partendo da un testo-pretesto si impara a dialogare con gli altri, imparando a collocarsi nell’altrui punto di vista e a cooperare alla ricerca comune del significato dell’esperienza. Si impara il rispetto, a liberarsi dai pregiudizi a esplorare la realtà con occhi nuovi”.
Dalla fine degli anni ’90, anche la Division of Philosophy dell’UNESCO sostiene il programma.
Questo perché la pratica della ricerca filosofica consente di sviluppare le abilità di ragionare, di formare concetti, di indagare il significato dei concetti, delle esperienze, dei problemi, di educare cittadini consapevoli e ragionevoli.
Rossana spiega: “La base di tutto è la comunità di ricerca perchè appunto la ricerca sulla realtà si sviluppa nel confronto con gli altri, attraverso il dialogo critico-argomentativo. Il facilitatore ha la sola funzione di filosofo maieuta, cioè aiuta a partorire le idee. I bimbi e le bimbe anche più piccoli, imparano a confrontarsi, a non costruire barriere nei confronti dell’altro da me che ha idee differenti, ma ad accoglierle, capirle, discuterle insieme fino a trovare una verità negoziata attraverso la quale poter vivere felici e in pace. In un momento di gravissime tensioni internazionali e di guerre, la pratica filosofica rappresenta un percorso di educazione civica in grado di rafforzare la democrazia, la capacità di cogliere le sfumature nelle idee del mio prossimo e di liberarmi anche dai peggiori pregiudizi di cui, ognuno di noi, è inevitabilmente portatore”.
Quest’anno i progetti proposti hanno riguardato diversi temi: “Io e gli altri”, “Diversi ma uguali”, “Lo sguardo e l’alterità”, “Amicizia vera”.
I bambini più piccoli hanno realizzato dei disegni di racconto sulle idee discusse e sulla logica dei ragionamenti scritti sulla lavagna. I bimbi di Bibbiena hanno fatto insieme alla facilitatrice giochi di incontro con gli altri per mettere in scena le diverse idee condivise. Le classi di Stia hanno fatto una restituzione scenica alla presenza delle famiglie che hanno potuto vedere i percorsi di pensiero e l’impegno nel ragionamento condiviso sui temi trattati.
Giovanni Basagni Presidente dell’Associazione commenta: “Come imprenditori abbiamo da sempre desiderato portare all’interno delle scuole un modo nuovo di fare educazione civica. L’occasione è arrivata attraverso la nostra coordinatrice e la sua passione per le partiche filosofiche su cui si è formata e continua a formarsi. In questo modo la pratica del pensiero diventa anche educazione dei cittadini del futuro. Ringraziamo le scuole, i dirigenti ma soprattutto le insegnanti che ogni anno accolgono con entusiasmo le nostre proposte e le valorizzano all’interno dei loro percorsi curriculari”.
Il prossimo anno verrà attivato anche un percorso di scrittura filosofica rivolto alle insegnanti della materna e una sperimentazione di pratica filosofica in cui saranno coinvolti a fine anno anche i genitori dei bambini.