Guardia di Finanza Arezzo: 376 interventi, 250 indagini. Un impegno a tutto campo

Nel 2023 e nei primi 5 mesi del corrente anno, le Fiamme Gialle di Arezzo hanno eseguito 376 interventi ispettivi e 250 indagini, per contrastare gli illeciti economico-finanziari e le infiltrazioni della criminalità nell’economia: un impegno “a tutto campo”, a tutela di famiglie e di imprese e a sostegno delle prospettive di rilancio e di sviluppo del Paese, per garantire la corretta destinazione delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

CONTRASTO DELLE FRODI E DELL’EVASIONE FISCALE

Interventi sempre più mirati e selettivi, fondati sull’incrocio tra banche dati fiscali e di polizia, sul controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere internazionale. È confermata la strategia adottata dal Corpo, per arginare i più gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e tutelare l’economia sana dall’illecita concorrenza di chi froda il Fisco e dai grandi evasori.

Nel periodo in esame, sono stati scoperti 110 evasori totali, ossia soggetti esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti all’Amministrazione finanziaria e 531 lavoratori in “nero” o irregolari. 55 sono i datori di lavoro verbalizzati, per aver impiegato manodopera irregolare.

I soggetti denunciati per reati fiscali sono 87, mentre il valore dei beni sequestrati e confiscati è di 764.933 di euro. Le proposte di sequestro, tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, ammontano a circa 16.934.523 di euro.

Sono 11 i casi di evasione fiscale internazionale scoperti, principalmente riconducibili a “stabili organizzazioni occulte” in Italia.

Le attività investigative, in questo specifico contesto, hanno consentito di accertare che alcuni soggetti economici stranieri, operavano in Italia senza pagare le imposte dovute. Tale fenomeno evasivo consiste nell’occultare al fisco una “struttura economica permanente” organizzata, situata nel territorio italiano ma facente capo ad una società estera, giustificandola come ramo aziendale dedito al mero svolgimento di attività preparatorie o ausiliarie rispetto al core business dell’impresa madre al fine di evitare di pagare le imposte nel paese dove la società vuole operare, nel caso specifico l’Italia.

È di tutta evidenza come tale fenomeno sia estremamente lesivo per l’economia, in termini sia di minori entrate da poter destinare alla spesa pubblica nazionale, che di concorrenza sleale nei confronti degli operatori italiani che operano nel rispetto delle regole.

Sono state avanzate 52 proposte di cessazione di partita IVA, nei confronti di soggetti economici connotati da profili di pericolosità fiscale, riconducibili anche a società cosiddette “apri e chiudi”, costituite strumentalmente per evadere le imposte.

Non è mancata l’attenzione delle Fiamme Gialle aretine per la tutela della libera concorrenza del mercato e per assicurare il monitoraggio dei prezzi, nonché per contrastare le condotte fraudolente nel settore dei prodotti energetici.

Sono 120 i controlli in materia di circolazione dei prodotti sottoposti ad accise. Numerosi quelli sul rispetto della normativa in tema di trasparenza dei prezzi al consumatore, con 37 violazioni riscontrate, per irregolarità nella disciplina della pubblicità dei prezzi del carburante (per l’omessa comunicazione periodica al Ministero delle Imprese e del Made in Italy del prezzo effettivamente praticato).

Sempre nell’ambito dell’attività ispettiva in materia di accise, durante un posto di controllo, è stato fermato un autoarticolato, con targa straniera e condotto da autista sloveno, che trasportava ben 10 tonnellate di tabacco, risultato difforme dalla descrizione merceologica dichiarata, al fine di evitare il pagamento delle imposte in questione. Il tabacco è stato posto sotto sequestro e i legali rappresentanti della società fornitrice e di quella acquirente sono stati denunciati per contrabbando.

TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

La Guardia di Finanza ha dedicato una particolare attenzione agli illeciti in materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza, che devono connotare l’azione della Pubblica Amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.

Le direttive impartite mirano, in via prioritaria, al presidio dei progetti e degli investimenti finanziati con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In tale ambito sono stati eseguiti numerosi interventi orientati a verificare la spettanza a cittadini e imprese di crediti d’imposta, di contributi e finanziamenti, oltreché la corretta esecuzione delle opere e dei servizi oggetto di appalti pubblici.

In questa ottica, sta proseguendo la collaborazione interistituzionale tra il Comando Provinciale, l’Azienda USL Toscana Sud Est, la Provincia di Arezzo, il Comune Capoluogo e gli altri Comuni della Provincia maggiormente interessati da progetti finanziati con fondi del P.N.R.R., con i quali sono stati stipulati specifici protocolli d’intesa, così da rafforzare l’attività di analisi e di controllo posta in essere dalla Guardia di Finanza, quale forza di polizia economico-finanziaria.

I 103 controlli, sinora svolti, hanno riguardato, principalmente, soggetti economici che vantano crediti fiscali (anch’essi finanziati con il PNRR), inerenti a costi per “ricerca e sviluppo” e per l’“acquisto di beni strumentali”.

Tali attività hanno consentito di riscontrare indebite compensazioni di crediti d’imposta per oltre 440 mila euro, in quanto risultati non spettanti in base ai presupposti soggettivi e/o oggettivi e/o procedurali previsti dalla normativa che ne disciplina il riconoscimento. Gli importi sono stati segnalati all’Agenzia delle Entrate per il recupero del quantum sottratto a tassazione.

L’attività del Corpo nel comparto della spesa pubblica è orientata, inoltre, a vigilare sul corretto utilizzo delle risorse nazionali e dell’Unione europea, per la realizzazione di iniziative a sostegno delle imprese e delle famiglie.

Nel complesso, sono 243 gli interventi svolti a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, da quelli finanziati dall’Unione europea a quelli degli enti locali, cui si aggiungono le 3 deleghe d’indagine, concluse in collaborazione con la Procura Regionale della Corte dei Conti.

Si tratta di attività che hanno spesso una ricaduta sul versante erariale e che hanno comportato la segnalazione alla Magistratura contabile di danni per circa 2,7 milioni di euro.

Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, nel periodo in esame, è stato realizzato uno specifico dispositivo operativo, volto al contrasto dei fenomeni di illecita percezione del “Reddito di Cittadinanza”.

Gli interventi, sia di iniziativa, sia orientati da mirate analisi di rischio sviluppate dai reparti Speciali del Corpo, sono stati indirizzati, in maniera puntuale e selettiva, nei confronti delle posizioni (ben 64) connotate da concreti elementi di rischio ed hanno permesso di intercettare 482.799 euro di erogazioni indebitamente percepite e 125.135 euro di aiuti richiesti e non ancora riscossi, nonché di segnalare 56 soggetti all’Autorità Giudiziaria, per le ipotesi di reato di falso, previste dalla normativa di settore.

Complessivamente, ad oggi, è di oltre 4,5 milioni di euro l’ammontare dei crediti d’imposta della specie oggetto di approfondimento da parte dei reparti del Corpo nella provincia di Arezzo.

CONTRASTO DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA

Nell’attività di contrasto alla criminalità organizzata ed economico-finanziaria, l’azione del Corpo mira a prevenire e contrastare le infiltrazioni criminali nell’economia legale e, contemporaneamente, a tutelare il libero mercato e il rispetto delle regole della sana concorrenza.

Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, sono stati operati sequestri e confische di beni per un valore di 12.811.315 di euro.

7 le persone denunciate, in materia di riciclaggio ed autoriciclaggio. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato sui 11.472.755 euro.

Con riguardo agli accertamenti finalizzati alla prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio, i Reparti hanno proceduto allo sviluppo di 152 segnalazioni di operazioni sospette.

In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 41 soggetti. Ammonta a 380.413 euro il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro.

Sono stati eseguiti 928 accertamenti, a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, per la maggior parte riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

Sul versante della tutela del mercato dei beni e dei servizi, è stato siglato, tra questo Comando Provinciale e la locale Camera di Commercio, un protocollo d’intesa per tutelare l’economia legale, i distretti produttivi del territorio e i consumatori.

Attraverso questo accordo sarà quindi possibile individuare profili di rischio nei settori più rilevanti per l’economia del territorio, implementare azioni preventive e condurre operazioni congiunte a tutela dei distretti industriali.

Sono state effettuate investigazioni volte a contrastare il fenomeno della contraffazione di marchi registrati, l’usurpazione di indicazioni di origine e di qualità delle merci, le false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti e le violazioni alla normativa sul diritto d’autore.

I Reparti operativi hanno effettuato 51 interventi e sottoposto a sequestro oltre 60 mila prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e/o non sicuri, segnalando agli Uffici competenti 46 soggetti.

Nel corso delle attività investigative, sono infine emerse violazioni concernenti la tutela del patrimonio culturale, con riguardo a reperti archeologici di origine etrusca, manufatti in ceramica e terracotta di pregiata fattura e di inestimabile valore, risalenti al periodo tra il VII e il VI secolo a.C., di provenienza dall’area dell’Etruria meridionale, tutti sottoposti a sequestro, per essere restituiti alla collettività.

OPERAZIONI DI SOCCORSO E CONCORSO NEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA

Nel quadro della più ampia missione di concorso alla sicurezza interna ed esterna del territorio provinciale, la Guardia di Finanza assicura un’efficace azione di contrasto ai traffici illeciti di stupefacenti e dei rifiuti, spesso di dimensioni nazionali ed internazionali.

Le attività si sviluppano attraverso articolate indagini di polizia giudiziaria, avviate e portate avanti anche ricorrendo alla collaborazione con Paesi esteri.

Relativamente al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, sono 34 gli interventi effettuati, che hanno permesso di sequestrare circa 24 kg. di varie sostanze stupefacenti, con la segnalazione alle Autorità competenti (Procura della Repubblica e Prefettura) di 48 soggetti.

L’impegno concorsuale del Corpo nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica continua ad essere garantito nell’ambito della gestione delle manifestazioni pubbliche e di eventi di particolare rilevanza, in aderenza alle decisioni assunte in seno al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

Per ciò che attiene al controllo del territorio, sono molteplici i servizi svolti in materia di pubblica utilità “117” (oltre 4 mila giornate/uomo), nonché quelli svolti nell’ambito del concorso all’ordine ed alla sicurezza pubblica, disposti dall’Autorità Provinciale di P.S.

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