Uccise il cane a colpi di balestra: passerà un anno in comunità terapeutica
Un quarantenne aretino, dopo averlo legato alla ringhiera del terrazzo, massacrò il suo rottweiler con cinque colpi di balestra e lo finì con un coltello. Ora dovrà trascorrere un anno in comunità terapeutica. Lo ha disposto il giudice del tribunale di Arezzo nei confronti dell’uomo di 40 anni che il 5 novembre scorso uccise nella terrazza di casa, sotto gli occhi dei vicini, un cane rottweiler il giorno dopo averlo adottato da un canile privato, utilizzando come arma una balestra e poi un coltello. In base alla perizia psichiatrica disposta dal tribunale di Arezzo, l’uomo era incapace di intendere e di volere quando provocò la morte dell’animale. A dare l’allarme fu il vicino di casa del quarantenne che chiamò poi la polizia. Gli agenti si trovarono di fronte l’uomo in totale stato confusionale: dichiarò di aver visto nel cane l’immagine del diavolo.
L’assessore alla tutela degli animali Giovanna Carlettini: “La triste vicenda del rottweiler ucciso come spunto per lanciare un appello a chiunque lasci in affidamento un cane”.
“La vicenda giudiziaria seguita all’efferata uccisione del rottweiler lo scorso novembre è giunta alla conclusione con la sentenza del tribunale nei confronti dell’autore del gesto. Al di là del messaggio che intendo reiterare verso chi adotta un cane, ovvero che la generosità va sostenuta con senso di responsabilità visto l’impegno che comporta, credo che un secondo appello vada fatto nei confronti dei canili che cedono i propri animali a una persona o a una famiglia. Il soggetto in questione, come risulta leggendo le cronache, aveva preso il cane esattamente poche ore prima di ucciderlo: per cui confido che qualunque struttura si muova con la giusta cautela, verificando per lo meno la sussistenza di quella consapevolezza da me citata, propedeutica a creare un corretto rapporto tra uomo e animale e un affetto reciproco”.
La presidente di Enpa Arezzo Sandra Capogreco: “Per noi è inaccettabile, violenze simili non sono giustificate contro nessuno, siamo rimasti molto colpiti da questo fatto. Il cane, di quasi 50 chili, era stato legato alla ringhiera e questo fa pensare alla violenza e alla forza messe nel gesto. Una brutta pagina per Arezzo che si conclude ancora peggio“.