Demolizioni all’ex Cadorna di Arezzo: addio al secondo murales e nuovi progetti per Piazza Fanfani Ar24Tv
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Ad Arezzo, i lavori di demolizione della palazzina ex comando della caserma Cadorna proseguono a ritmo sostenuto, segnando un’importante tappa con l’abbattimento del secondo murales storico. Questo intervento fa parte di un più ampio progetto di riqualificazione urbana che interesserà Piazza Fanfani, mirato a trasformare l’area in un nuovo centro per l’impiego e altre strutture polifunzionali. I lavori di demolizione andranno avanti fino al 10 agosto, poi il cantiere osserverà la pausa di Ferragosto e ripartirà dopo il 20.
Il Nuovo Volto dell’area
Il piano prevede la costruzione di un parcheggio multipiano, un edificio polifunzionale, un centro per l’impiego e un bar-ristorante. Questi nuovi volumi saranno integrati con spazi verdi e aree pedonali, creando una continuità tra via Garibaldi e via Petrarca. La nuova configurazione migliorerà l’accessibilità e la fruibilità degli spazi pubblici, contribuendo a un significativo restyling urbano.
Un Progetto Partecipativo
Il sindaco Alessandro Ghinelli ha sottolineato che la trasformazione di Piazza Fanfani è il risultato di un processo partecipativo che ha coinvolto la comunità, garantendo che le esigenze e le aspettative dei cittadini fossero integrate nel progetto finale. Questa riqualificazione, finanziata con fondi del PNRR, rappresenta un’importante opportunità per restituire alla città uno spazio pubblico moderno e funzionale.
“Un‘emozione l’avvio della demolizione della Palazzina ex Comando alla Cadorna dove sorgerà il nuovo Centro per l’Impiego, primo passo verso la riqualificazione progettata dall’Amministrazione in quest’area così centrale e strategica della nostra città“, ha dichiarato l’assessore Francesca Lucherini.
L’assessore Alessandro Casi ha evidenziato che il progetto non solo valorizzerà il patrimonio architettonico esistente, ma ridurrà anche i costi di gestione comunale, ottimizzando l’uso delle risorse umane e migliorando il servizio ai cittadini.
“Scelta corretta – ha detto Casi – considerando le problematiche strutturali dell’immobile, legate ad interventi effettuati soprattutto negli anni ’70-80 rivelatisi inefficaci dal punto di vista sismico, per non parlare delle murature portanti e delle difformità di materiale utilizzato. Oggi abbiamo una certezza: con questo intervento oltre a rendere l’area più viva, più sicura e decorosa verrà realizzato un immobile che risponde ai requisiti più moderni“.
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