Rotatoria e sottopasso via Fiorentina: annunci, ritardi e costi
“Al Consiglio Comunale aperto svoltosi il 25 luglio in merito all’annosa questione dei lavori per la rotatoria e il sottopasso di Via Fiorentina – dice Barone – abbiamo ascoltato, per più di un’ora, una cronistoria descritta dall’Assessore Sacchetti sugli atti amministrativi, finanziari, progettuali e tecnici nel tentativo sterile di giustificare i notevoli ritardi di anni e l’aumento dei costi fino ad arrivare all’ultimo costo complessivo previsto, ad oggi, di ben 9 milioni e 700 mila euro. Nel suo intervento l’Assessore ha badato bene a non citare gli svariati annunci ed interviste effettuate negli anni, come quelle del gennaio 2020 con le quali il Vice Sindaco Gamurrini dichiarava che l’opera avrebbe visto la luce entro lo stesso anno o ancora come quelle dell’Assessore Casi che nel febbraio 2021, tre anni dopo l’annuncio del 2018 di Sindaco ed ex Vice Sindaco, dichiarava invece che il progetto stava andando avanti.. Perfino la Senatrice Nisini si era scomodata con annunci roboanti tipo “la città cambierà volto” (dicembre 2016) o “i nostri progetti diventeranno realtà” (ottobre 2018). Nulla tuttavia relativo ad ammissioni di colpe e di errori relativi alla gestione del progetto e dei lavori, anche in questa occasione, nonostante la superficialità ed il pressapochismo che i fatti hanno ampiamente dimostrato in tutti questi anni.
Come Arezzo 2020 nel nostro intervento in aula abbiamo contestato fermamente ciò che è sconcertante e grave, con riferimento a quanto lo stesso Assessore Sacchetti aveva dichiarato il 9 aprile di quest’anno in merito ai ritardi accumulati, scaricandoli sulla “mancanza della manodopera” e sulla “prima progettazione di lavori irrealistica”. Il primo è un motivo non invocabile se in fase di gara il Comune, come doveva, si è accertato del possesso dei requisiti di adeguata capacità tecnico economica dell’Impresa e delle apposite certificazioni; il secondo è una denuncia nei confronti di se stesso e della giunta che ha quindi approvato un progetto e che ha fatto iniziare i lavori senza tener conto della molto verosimile possibilità, se non certezza, di esistenza di sottoservizi nell’area interessata dagli scavi. D’altra parte, nel corso del Consiglio Comunale del 13 giugno, sempre lo stesso Assessore, molto incautamente, spiegava che nel 2015 deliberatamente “non sono stati messi a fuoco i sottoservizi perché era nostra intenzione ottenere entro i termini specifici finanziamenti”. Scelta adottata a disprezzo della logica e della buona norma nella definizione del quadro economico nelle procedure di appalti pubblici e che ha condizionato lo sviluppo dei lavori ed il loro andamento con i ritardi che conosciamo, nonostante fosse stato commissionato uno studio apposito che, come dichiarato dallo stesso progettista, aveva ottenuto l’approvazione nel corso di due conferenze dei servizi.
Nella replica finale il Sindaco ha solo risposto in merito alla mancanza della manodopera, giustificandola, dando una sua versione che comunque riteniamo inaccettabile, mentre le altre questioni da noi esposte sono rimaste inevase.
Per questo ci riteniamo completamente insoddisfatti dell’esito della seduta di consiglio e riteniamo che fatti e dichiarazioni, trattandosi di contabilità pubblica, siano da valutare per un eventuale interessamento della Corte dei Conti Toscana come già abbiamo paventato in aula”.
Roberto Barone
Arezzo 2020 – Per cambiare a Sinistra