Arezzo, preoccupano aree e immobili degradati
“Tra le tante questioni poste all’amministrazione comunale in questi anni e rimaste per lo più in sospeso, l’elenco si arricchisce di un nuovo capitolo: il 16 maggio avevo infatti chiesto se il sindaco non ritenesse necessaria un’ordinanza, del genere di quella emessa per via Fabio Filzi, anche per l’area ex Lebole e per il palazzo ex Enel. Sia per salvaguardare la sicurezza dei cittadini rispetto a queste zone abbandonate da anni sia per evitare che le stesse consolidino la loro fama di meta di sbandati. In un contesto nel quale Arezzo sta subendo un aumento della micro-criminalità per il quale, come unità di misura, basterebbe limitarsi a quanto accade in pieno centro e ai giardini Porcinai.
Ricevo adesso risposta scritta alla mia interrogazione e scopro che è sempre meglio, per chi ci governa, decidere di non decidere e non prendere posizione sull’emissione eventuale di un tale provvedimento. Francamente, della mera lezione giuridica sull’iter amministrativo da seguire ne avrei fatto a meno, se poi neanche si chiarisce se dalle parole si passerà ai fatti. Insomma: è plausibile o no ricondurre l’area e il palazzo suddetti ai requisiti che costituiscono presupposto per un’ordinanza del sindaco? Se sì, e io credo proprio di sì visto il numero d’interventi prodotti nell’ultimo biennio da carabinieri, polizia di stato e polizia municipale, che cosa si aspetta? Non resta che coinvolgere il prefetto affinché solleciti il Comune ad adottare una soluzione”.