Caldo torrido, consumo record di acqua Ar24Tv
Un milione di metri cubi di acqua già distribuiti in una campagna irrigua dal sapore del tutto inedito.
La curiosità sta nel fatto che quasi 900.000 mc di risorsa sono stati consegnati in trenta giorni, per fare fronte a un mese rovente, caratterizzato da temperature minime e massime fuori dall’ordinario, che si sono improvvisamente e a lungo impennate sopra le medie stagionali.
Così a luglio le richieste si sono moltiplicate in modo esponenziale, andando a toccare valori mai raggiunti negli anni precedenti.
Dopo un inizio in punta di piedi, a causa di un giugno incerto e piovoso, la hit dei consumi ha mostrato una repentina quanto drastica salita.
Lo certificano i consumi rilevati dagli operatori del settore irrigazione del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, a conclusione della lettura dei contatori degli utenti dei cinque distretti irrigui serviti dall’ente: oltre 170.
“Per la prima volta anche i fruitori del servizio sono risultati in netto aumento rispetto gli anni precedenti”, racconta l’ingegner Lorella Marzilli, caposettore irrigazione. “I dati che abbiamo a disposizione confermano l’ormai diffusa e costante richiesta di acqua. Forte soprattutto da parte delle imprese agricole costrette a fare i conti con enormi difficoltà di approvvigionamento”.
“La situazione è estremamente delicata. Per questo l’obiettivo strategico del Consorzio rimane il completamento del Sistema Occidentale di Montedoglio con le condotte necessarie per raggiungere nuove aree, che, complici le condizioni meteorologiche, risultano sempre più assetate. Portando all’attenzione generale il “paradosso” Montedoglio – commenta la Presidente Serena Stefani –, dove l’acqua c’è, ma non arriva nei campi delle aziende agricole che ne hanno bisogno , siamo riusciti a riportare all’attenzione della politica regionale e nazionale il problema: ora è chiara a tutti la necessità, o meglio l’urgenza, di reperire le risorse per realizzare le reti secondarie della Valdichiana Aretina e Senese e della Valtiberina, per non lasciare a secco l’agricoltura che ha necessità di acqua per crescere e svilupparsi”.
“Mai come in questi mesi torridi, comprendiamo il valore dell’acqua. L’irrigazione discrimina in modo significativo i terreni, con una differenza fra irriguo e non irriguo che tocca i 13.500 euro ad ettaro. Le percentuali variano molto con la zona e le colture ma sono sempre significative. Si va da un più 27 per cento per i seminativi per toccare il + 35% con i frutteti e superare, con le ortive, quota + 80 per cento. L’irrigazione contribuisce in modo significativo al reddito di tutte le principali colture, contribuisce a ridurre il rischio economico dell’impresa agricola, aumentandone il ruolo anche come presidio di territorio, infine consente lo sviluppo di un comparto dell’economia che muove risorse importanti e crea posti di lavoro”, aggiunge il Direttore Generale Francesco Lisi, spiegando che la Regione Toscana, di recente, ha approvato il nuovo piano di classifica irriguo, strumento che contribuisce a valorizzare i terreni che possono beneficiare del servizio di consegna della risorsa.
{rwgallery}