Assisi e Chiusi della Verna nell’esempio di San Francesco: patto di amicizia siglato a La Verna Ar24Tv
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LA VERNA (AREZZO) – “Le stimmate di Francesco ci fanno vedere quelle di Cristo e quindi le nostre ferite e quelle di tanti, ma crediamo che proprio da esse una vita nuova è possibile. Oggi chiudiamo il centenario, non il flusso di vita e di speranza che da 800 anni fluisce dalle ferite di Francesco: segno di quelle di Cristo, partecipazione alle ferite dell’umanità. Riprendiamo, allora, il cammino da La Verna, dove non veneriamo solo i segni delle stimmate, quasi un oggetto religioso che ci lascia come ci ha trovati, bensì incontriamo la verità di una vita umile, colma d’amore, quella di Francesco, discepolo di Cristo povero e crocifisso, che lo rende ancora oggi segno della vita nuova, quella di Cristo risorto. Canto di speranza per un tempo spento eppure assetato di Dio”. Così fra’ Massimo Fusarelli, ministro generale dei frati minori, nell’omelia pronunciata questa mattina al santuario della Verna, nella Messa solenne che ha chiuso l’ottavo centenario della stimmatizzazione del Poverello d’Assisi.
Il centenario si era aperto ufficialmente il 5 gennaio scorso, seppure già dalla festa delle stimmate 2023 erano iniziate iniziative di carattere spirituale, culturale, pastorale e di evangelizzazione per rimettere a fuoco il valore immenso dei segni della passione di Cristo che Francesco ha portato sul suo corpo negli ultimi due anni di vita, all’apice di un itinerario umano e spirituale che ha toccato vette di amore e di dolore, di letizia e di compassione. E’ ciò che ha sottolineato lo stesso padre Fusarelli, sia nell’omelia della solennità delle Stimmate, sia nella celebrazione che ha presieduto nella notte del 16 settembre, dando il via, poi, ad una veglia che è proseguita fino all’alba e che ha coinvolto poco meno di 200 giovani. Tra la basilica del santuario, la cappella che custodisce il dono della stimmatizzazione e la chiesetta di santa Maria degli angeli, sempre nell’area del santuario, i giovani si sono alternati nella preghiera, avendo la possibilità di trovare frati disponibili per l’ascolto e la confessione. Si conclude, così, un anno che non è stato solo celebrativo di un fatto accaduto otto secoli fa, ma il tentativo di rileggere oggi il senso delle ferite come passaggi per una vita nuova.
Alla solenne celebrazione eucaristica nella basilica del santuario, ha presenziato mons. Andrea Migliavacca, vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, che la sera precedente ha tenuto una catechesi ai ragazzi a Chiusi della Verna, prima di incamminarsi con loro verso il santuario in un itinerario sotto le stelle. Presenti anche i gonfaloni dei Comuni di Firenze, con la sindaca Sara Furnaro; di Chiusi della Verna, col primo cittadino Gianpaolo Tellini, e di Assisi con la sindaca Stefania Proietti. Presenti anche il presidente della Regione, Eugenio Giani, e molte altre autorità.
Nella messa notturna del 16 settembre hanno concelebrato non meno di cinquanta sacerdoti, per lo più frati minori, mentre il 17 hanno raggiunto la Verna anche i ministri delle Province dei frati minori del centro Italia, assieme all’intero governo della Provincia Toscana e il guardiano di San Giovanni Rotondo, a sancire il legame spirituale fra i santuari che custodiscono il dono dei due stimmatizzati: Francesco e Pio.
Nel pomeriggio del 17 la processione, che ogni giorno da secoli i frati del santuario compiono dalla basilica alla cappella delle stimmate, ha acquisito un valore del tutto particolare ed è culminata con la benedizione sul mondo, impartita da padre Fusarelli con la reliquia del sangue dello Stimmatizzato della Verna.
Rifacendosi alla prima lettura della Messa, il ministro generale dei frati minori ha sottolineato come Francesco abbia, nella sua vita, riempito la “cisterna della casa di Dio” con “l’acqua della povertà e dell’umiltà” ed ha “fortificato la casa di Dio con le pietre della carità, dell’amore fervidissimo per Cristo crocifisso”. Quell’acqua e quelle pietre “non sono, però, solo di ottocento anni fa; Francesco continua a riempire la cisterna della chiesa e dell’umanità di povertà e umiltà e a sostenerci con la carità”. E i rifornimenti della casa di Dio sono sempre attuali, per cui “riempire la cisterna della casa di Dio di povertà e umiltà significa – ha detto il ministro generale – essere trasformati gradualmente e deporre i segni della potenza, della sopraffazione, della violenza”.
Rientrati in basilica al termine della processione delle stimmate, il ministro generale ha recitato la preghiera da lui composta a chiusura dell’ottavo centenario, mentre fra’ Guido Fineschi, guardiano della Verna, ha consegnato al guardiano del santuario di San Damiano, in Assisi, una pergamena con il testo delle Lodi di Dio altissimo, che san Francesco compose a La Verna dopo aver ricevuto le stimmate. Il gesto segna il passaggio di testimone con i frati di San Damiano per l’ottavo centenario, che si celebrerà nel 2025, del Cantico delle creature.
L’ottavo centenario avrà ora una “coda” a La Verna il 4 ottobre, festa di san Francesco d’Assisi, quando alle 15, dopo la processione alla cappella delle stimmate, il vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, mons. Migliavacca, chiuderà ufficialmente la Porta Santa per l’indulgenza, seppure la stessa indulgenza concessa dalla Santa Sede per questo tempo giubilare è stata prorogata al 31 dicembre.
Infine a Firenze, dal 21 ottobre al 3 novembre, nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, insieme al Comune di Firenze e a MUS.E, sarà allestito un prodotto multimediale immersivo realizzato dal Francesco Cacchiani, dal titolo “L’ultimo sigillo.San Francesco, il monte della Verna e la città di Firenze”. Il comitato delle celebrazioni dell’Ottavo Centenario delle Stimmate costruirà attorno a questo percorso delle iniziative culturali di approfondimento tematico.
Il patto di amicizia tra Assisi e Chiusi della Verna
A margine delle celebrazioni di chiusura del centenario, infine, i sindaci di Chiusi della Verna e di Assisi hanno firmato un protocollo che impegna i due comuni ad essere semi e costruttori di pace, mentre nel pomeriggio del 17 sono saliti a La Verna i vescovi della Toscana, che alle 17 hanno celebrato l’Eucaristia presieduta dal cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza e presidente della Conferenza Episcopale Toscana.
Un rapporto speciale quello tra i Comuni di Assisi e Chiusi della Verna, due luoghi importanti nella Vita di San Francesco e oggi punti di riferimento nel Cammino dedicato al Santo, che nella giornata di ieri hanno siglato un patto di amicizia nell’esempio del Santo Patrono d’Italia.
Le celebrazioni per l’Ottocentenario sono iniziate ieri la mattina con la Santa Messa delle 11 presieduta da fra’ Massimo Fusarelli, ministro generale dei frati minori, alla presenza di tutti i vescovi della Toscana, dei sindaci dei paesi del territorio, dei primi cittadini di Chiusi della Verna Giampaolo Tellini, di Assisi Stefania Proietti e Firenze Sara Funaro, e del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
Al termine della messa solenne è stato siglato il gemellaggio tra il Comune di Chiusi della Verna e quello di Assisi, un patto nel nome di san Francesco che, come ha spiegato il sindaco di Chiusi della Verna Tellini, vuole lanciare un messaggio di pace e di unità e creare allo stesso tempo stesso una rete che rinforzi il turismo religioso, già in forte crescita.
Testimone della sigla del patto di amicizia, insieme al Presidente Giani, anche la sindaca di Firenze Funaro, che ha poi tenuto la giunta programmatica nella sala consiliare di Chiusi, per rinforzare il forte legame tra Firenze e La Verna.
“Il patto di amicizia che abbiamo siglato con la sindaca di Assisi Stefania Proietti, getta le basi per una collaborazione tra i luoghi di san Francesco, che mi auguro si amplierà anche agli territori del Cammino – ha dichiarato il sindaco Tellini – abbiamo lanciato un messaggio di pace e unità tra istituzioni che sia di esempio alle comunità”.
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