Maec Parco, a Cortona due giorni di confronto per celebrare i vent’anni del progetto 

Una nuova immagine per il parco archeologico. Attesti: continuiamo a valorizzare il patrimonio culturale

Il prossimo 5-6 novembre il Comune di Cortona, a seguito dell’accordo di valorizzazione per il Parco archeologico di Cortona, insieme all’Accademia Etrusca e alla Cooperativa Itinera (gestore dei servizi museali del Sistema Maec Parco), in collaborazione con gli enti statali preposti (Soprintendenza Siena-Arezzo-Grosseto e Direzione regionale musei della Toscana) e gli enti locali territoriali (Regione Toscana), organizza una due giorni dedicata all’analisi dell’esperienza del parco archeologico di Cortona (Maec Parco) a venti anni dalla sua istituzione.

In particolare saranno messi a confronto numerosi casi di buone pratiche, relativi ad esperienze regionali e nazionali (Pompei, Via Appia, Tarquinia-Cerveteri, Napoli, Cetona, Arcipelago Toscano e altri) per affrontare temi legati al rapporto con la gestione, il turismo, la didattica, la rete economica e ricettiva del territorio, la comunità. Non mancheranno momenti di relazione dedicati alle ricerche sul campo da parte della Soprintendenza e delle università, nonché ampi spazi dedicati alle nuove tecnologie.

L’iniziativa prevede anche una tavola rotonda aperta a tutti coloro che, a vario titolo, vorranno portare il proprio contributo per la costruzione di una nuova immagine del parco, aperta dunque anche ai pubblici vecchi e nuovi, in primis quello scolastico, nello spirito di comprendere come si possa potenziare l’offerta turistica ma allo stesso tempo far progressivamente diventare il parco un’area di incontro per la comunità locale. Tutti gli spunti di riflessione della due giorni cortonese saranno sia pubblicati in atti che sintetizzati in un documento operativo da attuare già dalla prossima primavera 2025.

«Valorizzare le aree archeologiche e in particolare il parco archeologico del Sodo è una priorità assoluta – dichiara l’assessore alla Cultura Francesco Attesti – L’area è ormai divenuta parte imprescindibile del paesaggio extraurbano, inglobata del mondo culturale della nostra città. Ben vengano questo tipo di confronti con altre realtà ormai storiche che possono guidarci verso un futuro di conoscenza».

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