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giovedì | 26-12-2024

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Torrente Archiano in cura dalle ferite delle alluvioni e delle piene

Oltre 200 mila euro per sistemare le opere idrauliche realizzate dopo le alluvioni del 1966 e del 1992. L’intervento in un’area nevralgica a salvaguardia di ciclopista, noccioleti, vigne, insediamenti produttivi e una strada regionale frequentatissima. Rispettata la naturalità dei luoghi con l’uso di materiali autoctoni e trasloco della fauna ittica prima di avviare i lavori in alveo.

Bibbiena. Oltre 200 mila euro: questo è l’importo utilizzato per rimettere in forma l’Archiano in alcuni tratti, che si sviluppano su un territorio attraversato da infrastrutture strategiche e caratterizzato da un’agricoltura di qualità e da insediamenti produttivi prestigiosi.

Siamo in un territorio delicato dove il torrente era segnato da profonde ferite, apertesi in seguito alle alluvioni del 1966 e del 1992, nei tratti dove erano state realizzate le opere idrauliche via via danneggiate dalle piene degli ultimi anni.

Si tratta delle più importanti operazioni di sistemazione di opere di difesa spondale e di difesa dall’erosione di fondo a cui il corso d’acqua è stato fino ad ora sottoposto dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno.

Sotto i ferri un tratto consistente, che si sviluppa, per circa 200 metri, tra le località Soci e Camprena nel Comune di Bibbiena.

In particolare, su una estensione di 40 metri a valle della Strada Regionale 71, sono stati rincalzati un repellente e delle difese di sponda in gabbioni in massi ciclopici.

A Soci l’intervento è stato ancora più massiccio e ha interessato un tratto superiore ai 150 metri. Qui sono stati ripristinati gabbioni ed è stata risagomata una sponda erosa a seguito dei danneggiamenti causati dalle violente piene del 16 dicembre 2022 e del 2 novembre 2023. Le gabbionate sono state ricostruite in tre ordini, utilizzando prevalentemente sedimenti fluviali reperiti sul posto, ma rese più solide da fondazioni in massi da oltre 3 tonnellate ciascuno.

Questi accorgimenti – spiega l’ingegner Enrico Righeschi, del settore difesa idrogeologica e referente della Unità Idrografica Omogenea Casentino – sono utili a preservare le opere dallo scalzamento dovuto all’erosione di un corso d’acqua particolarmente violento, il cui bacino passa, in soli 15 km, dai circa 1200 metri slm in prossimità del Passo dei Mandrioli ai circa 250 metri slm della confluenza in Arno”.

Il Consorzio di Bonifica è particolarmente attento nel preservare opere di difesa del fondo alveo dalle erosioni, come nel caso della briglia in loc. Camprena, dove è stata ricostruita la porzione di muro d’ala sinistro crollato, è stato  ripristinato il piede dell’opera e sono state rincalzate la gabbionate, ancora integre, utilizzando massi ciclopici da oltre 3 tonnellate ciascuno”, conclude Righeschi.

Le opere si concentrano in un’area nevralgica del Comune di Bibbiena, tra la naturalità della ciclopista, le vigne e i noccioleti, una delle più importanti aree industriali della provincia di Arezzo nonchè la trafficatissima Regionale 71 che taglia l’Archiano nel suo tratto terminale: un’area delicata da difendere e salvaguardare”, commenta la Presidente del Consorzio Serena Stefani.

“L’operazione è stata portata a termine con una particolare attenzione all’ambiente. Lo si vede nell’utilizzo di materiali il più possibile autoctoni, specialmente nelle parti più superficiali e con la stretta collaborazione delle guardie ittiche, che hanno provveduto al recupero e allo spostamento della fauna ittica prima che la stessa potesse restare confinata nelle aree di intervento”.

Il Sindaco di Bibbiena Filippo Vagnoli commenta: “Siamo molto soddisfatti della collaborazione con il Consorzio di Bonifica con il quale stiamo collaborando da anni nei progetti di manutenzione ordinaria e straordinaria dei torrenti compreso l’Archiano. A questo proposito voglio ricordare il lavoro fatto in compartecipazione lo scorso anno alle spallette del Ponte di Camprena e al ripristino di circa 50 metri di ciclopista, un intervento di valore per la nostra comunità. Sulla stessa linea di collaborazione e coordinamento, si inseriscono oggi altri importanti interventi fatti a seguito della nostra segnalazione e altri che dovranno essere effettuati. Si tratta di una collaborazione fattiva e continua che sta dando buoni risultati e che è funzionale a un controllo del territorio e alla sua messa in sicurezza soprattutto a fronte di eventi climatici sempre più estremi. Ringrazio la Presidente e i tecnici per questa collaborazione sempre proficua e sempre a favore del nostro vasto territorio”.

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