La cultura della parità di genere passa da scuole e imprese
Donne, Fagnoni, presidente della Commissione regionale Dirigenti Donne Cooperatrici e la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: “Fondamentale salvaguardare i centri antiviolenza e le case rifugio”.
“La violenza contro le donne si contrasta costruendo una cultura diffusa della parità di genere, che deve avere come veicoli principali le scuole e le imprese”.
A dirlo è Fabrizia Fagnoni, presidente della Commissione regionale Dirigenti Donne Cooperatrici, la rete che incentiva e rafforza la presenza femminile all’interno di Confcooperative, in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, in programma lunedì 25 novembre.
“Nel corso degli ultimi mesi Confcooperative Toscana ha aderito alle iniziative promosse in molte città, frutto di una nostra presenza capillare. Con le altre associazioni, inoltre, abbiamo organizzato momenti informativi sul rapporto vita-lavoro, anche presentando le misure che la Regione sta predisponendo. Abbiamo discusso di buone prassi, di come fare rete per tracciare insieme le prospettive future”.
Gli ambiti su cui agire sono molteplici. “Nei giorni scorsi, al teatro del Fuligno, abbiamo parlato di medicina di genere, evidenziando come, in questo caso, le differenze assumano un valore arricchente. È un percorso che abbiamo condiviso con la Regione, l’Unifi e la portavoce nazionale di Anci”.
“Nel frattempo, una gran parte delle nostre cooperative sociali è impegnata in prima fila nella gestione dei centri antiviolenza, delle case rifugio e delle modalità con cui assistere le vittime di tratta. Sono vicine, non dimentichiamolo, anche agli uomini vittima di violenza. Confcooperative Toscana collabora a questo processo di costruzione di una nuova società civile, fondata su forme di assistenza concrete. Certo, i numeri sulle donne che oggi ancora muoiono per mano di chi diceva di amarle restano aberranti: insieme alla Regione vogliamo fare il massimo per garantire standard di tutela sempre migliori”.
“Accanto a questo, un ruolo fondamentale lo giocano i progetti sviluppati nelle scuole. Le nuove generazioni rappresentano la nostra speranza per il futuro e assorbire fin da piccoli una cultura della parità di genere è decisivo. Il nostro impegno in questi contesti è teso non solo alla valorizzazione del sistema cooperativo, ma anche e soprattutto ad assicurare pari opportunità per le bambine e le ragazze attuando politiche di genere, che passano anche per la cura del linguaggio utilizzato.
Di recente Confcooperative Toscana ha anche lanciato il progetto #fattisentirecontrolaviolenza#, con l’obiettivo di accendere l’attenzione sul tema a cadenza mensile: “Abbiamo realizzato dodici locandine, con altrettanti messaggi, che diffondiamo tramite tutti i nostri canali. Concetti come ‘Futuro protetto’, ‘Ascolto e sostegno’, ‘Lavoro e realizzazione’. La nostra rete di cooperative sa bene che dall’indipendenza economica delle donne passa larga parte della loro libertà di allontanarsi da un contesto potenzialmente pericoloso. Noi continuiamo a sensibilizzare le imprese affinché portino avanti un’alfabetizzazione economica dei lavoratori e delle lavoratrici, spesso non sufficientemente consapevoli”.