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giovedì | 26-12-2024

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“Le mani e la mente” di Giuseppe Oliveri a Stia

Promossa dall’Amministrazione comunale di Pratovecchio Stia è in programma sabato 30 novembre (ore 17:00) presso il Teatro Comunale di Stia la presentazione del libro “Le mani e la mente” del neurochirurgo Giuseppe Oliveri scritto con la giornalista Giulia Maestrini per Edizioni Helicon.  “Le Mani e la Mente” è un’opera che intreccia in modo affascinante l’arte della chirurgia con la complessità emotiva di chi la pratica. Non una semplice autobiografia ma un’esplorazione delicata e riflessiva su come le decisioni e le azioni di una persona, un chirurgo nel caso di Oliveri, siano profondamente radicate nella sua esperienza personale, nelle sue emozioni e nella sua visione del mondo. Con una narrazione che oscilla tra aneddoti professionali e considerazioni personali, il libro offre una vista unica e completa sulla vita di un chirurgo, mostrando come ogni decisione sia profondamente intrecciata con le esperienze personali che formano la base della sua identità ed etica professionale. “Le Mani e la Mente” esplora la dualità tra il distacco clinico necessario per operare e la profonda empatia necessaria per interagire con i pazienti e i loro cari. Oliveri descrive con umiltà e sincerità come le mani che operano siano guidate da una mente che, a sua volta, è profondamente connessa al cuore del chirurgo.

L’opera si apre con un episodio che segna un momento di svolta nella vita di Oliveri: una conferenza all’Università di Siena sul tema “Le mani e la mente. Il fare e il sapere del chirurgo”. Da quel momento, Oliveri inizia un viaggio introspettivo, riconsiderando la sua carriera e la sua vita, entrambe consumate dall’intensa necessità di “fare”, di “compiere”, di “portare a termine”.

Giuseppe Oliveri ha dedicato la sua vita alla neurochirurgia e, in particolare, al cervello. Durante la sua carriera – trascorsa tra Milano, Torino, Novara, Cuneo e Siena dove, nel 2024, è andato in pensione – ha effettuato oltre 20mila interventi. Avulso dai social, dalle tribune e da tutto quello che porta con sé la vita mondana, è l’opposto dello stereotipo del “chirurgo di fama” descritto dai mass media e dall’immaginario collettivo. Schivo, amante della musica ma non delle chiacchiere, quando non sta in ospedale vive da solo in mezzo ai boschi del Monte Amiata.

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