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martedì | 04-02-2025

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Export extra-UE: il Made in Italy segna un nuovo record, trainato dall’oro di Arezzo

Nonostante le difficoltà del commercio globale, il Made in Italy continua a dimostrare la sua solidità sui mercati internazionali. Nel 2024, le esportazioni italiane verso i Paesi extra-UE hanno superato il precedente massimo del 2023, raggiungendo un nuovo record di oltre 305 miliardi di euro, con un incremento di 3,5 miliardi di euro. Un risultato ottenuto grazie a una crescita costante nei primi undici mesi dell’anno e consolidato nel mese di dicembre, che ha visto un balzo del 3,9% dell’export extra-UE.

Uno scenario a due velocità: Europa in frenata, Medio Oriente in crescita

A livello geografico, il quadro si presenta con andamenti diversificati. L’export verso l’Europa ha registrato un rallentamento, influenzato soprattutto dalla frenata della Germania, il principale mercato di sbocco per le imprese italiane. Anche gli Stati Uniti (-3,6%) e la Cina (-20%) hanno ridotto i loro acquisti, mentre la Svizzera, importante hub per il lusso, ha registrato un leggero calo a causa della flessione della domanda in questo settore.

A compensare questi rallentamenti è stato il Medio Oriente, che si è affermato come l’area più dinamica per le esportazioni italiane, con una crescita annua del 5,5%. Buone performance sono state registrate anche nei mercati di Mercosur, India e Giappone.

Un caso particolare riguarda la Russia, dove, nonostante un calo del 7,6% delle vendite, l’Italia ha registrato per il secondo anno consecutivo un avanzo commerciale storico, salito a 800 milioni di euro, in crescita rispetto ai 598 milioni del 2023. Tuttavia, i volumi di esportazione verso Mosca si attestano ormai al 40% dei livelli del 2013, quando l’export italiano nel Paese superava gli 11 miliardi di euro.

Il ruolo cruciale della Turchia e il boom dell’oro di Arezzo

Il nuovo record dell’export italiano non sarebbe stato possibile senza il contributo fondamentale della Turchia, che ha registrato l’incremento più rilevante tra i Paesi extra-UE, con una crescita del 24%. Il motore di questa espansione è stato lo shopping di oro e gioielleria, in particolare proveniente dal distretto orafo di Arezzo, che ha tratto vantaggio da una serie di fattori economici e normativi.

Le misure adottate da Ankara, tra cui dazi sull’oro proveniente da Paesi extra-UE (che hanno penalizzato fornitori tradizionali come Svizzera ed Emirati Arabi) e limitazioni alle importazioni di oro grezzo, hanno spinto le aziende turche a rivolgersi ai semilavorati italiani. Inoltre, l’inflazione galoppante in Turchia ha incentivato gli acquisti di oro come bene rifugio, aumentando la domanda di gioielleria italiana.

Arezzo entra nella top ten dell’export italiano

Grazie a questo boom, la provincia di Arezzo ha raggiunto un risultato storico: per la prima volta è entrata nella top ten delle province italiane per valore delle esportazioni. Nei primi nove mesi del 2024, il valore dell’export orafo verso la Turchia è passato da 427 milioni di euro del 2023 a 3,2 miliardi di euro, con un incremento straordinario del +42% su base annua.

I dati settoriali disponibili fino a ottobre indicano una crescita delle esportazioni di gioielleria per 3,6 miliardi di euro, ma le stime per novembre e dicembre suggeriscono un bilancio complessivo ancora più ampio, con un contributo totale della Turchia che potrebbe superare i 4 miliardi di euro.

Il Made in Italy continua a brillare sui mercati internazionali

I dati confermano ancora una volta la capacità di adattamento e competitività delle imprese italiane, con il Made in Italy che si conferma un punto di riferimento sui mercati globali. Il distretto orafo di Arezzo, in particolare, si distingue come un motore trainante dell’export nazionale, consolidando la sua posizione di leadership in un settore strategico per l’economia italiana.

Export aretino oltre gli 11 miliardi, traino della Toscana. Gioielleria e oreficeria in testa, l’Eldorado è la Turchia

 

 

 

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