Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

martedì | 11-02-2025

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Chiassai Martini su pane e olio: “Non pagano la mensa, ma ricaricano il telefonino”

Montevarchi, il sindaco Silvia Chiassai Martini replica alla questione ‘morosità del servizio mensa’. La notizia del pane e olio ai bambini nelle mense scolastiche deciso dall’amministrazione comunale per la morosità di alcuni genitori ha fatto praticamente il giro d’Italia, con il web che si è scatenato sulla decisione adottata dal primo cittadino di Montevarchi Silvia Chiassai Martini che ha, così, voluto replicare sull’episodio:

Il regolamento sulla mensa – afferma il sindaco – è entrato in vigore nel 2017  attraverso la sua approvazione  in consiglio comunale. Non c’è alcuna novità: viene applicato, come è doveroso fare, ogni anno. Il vecchio regolamento addirittura prevedeva l’interruzione immediata della somministrazione del pasto in caso di morosità. La sua mancata applicazione aveva portato ad ereditare un buco di bilancio di 500.000 euro a danno della collettività, generando una situazione in cui chi pagava veniva considerato “poco furbo” perché tanto il Comune non controllava.
Per questo otto anni fa siamo intervenuti e abbiamo introdotto un sistema attraverso il quale le famiglie hanno un mese di comporto durante il quale il Comune garantisce comunque il pasto anche se il genitore è moroso. Durante questo periodo la famiglia riceve sollecitazioni continue da parte dell’ente tramite telefonate, mail e messaggi dove si invita a regolarizzare il pagamento del servizio mensa, altrimenti come da regolamento, al 31º giorno di morosità si passa al pasto sostitutivo, deciso dalla dietista della mensa.

Quest’anno abbiamo aspettato 5 mesi dall’inizio dell’anno scolastico provando ad essere elastici, ma si è giunti ad un’insolvenza di 85.000 euro, che in prospettiva avrebbe raggiunto una cifra ancora più critica. Siamo quindi intervenuti sollecitando  le famiglie al pagamento e questo ha portato ad una riduzione immediata dell’insolvenza, che da 85.000 euro è scesa a 6000 euro, con 13 genitori ancora non paganti.
Mi preme precisare che i morosi sono persone economicamente in grado di sostenere il servizio, perché chi non può farlo viene giustamente preso in carico dai Servizi Sociali.
Tra i morosi c’è chi ha accumulato debiti addirittura per 2 o 3 mila euro e ricordo, che diamo anche la possibilità anche di rateizzare.

Resto sconcertata dal fatto che ci siano genitori incuranti di provvedere al costo dei pasti dei propri figli, nonostante le sollecitazioni effettuate dal Comune nel mese di comporto, mentre credo che nessuno resti 30 giorni senza ricaricare il proprio telefonino.
Tutte quelle famiglie che pagano puntualmente il servizio mensa dei propri figli nonostante le difficoltà economiche non devono subire la beffa di pagare il servizio due volte, anche per i morosi. Sono fiduciosa che i morosi provvederanno quanto prima a regolarizzare le loro posizioni nel rispetto di tutte le altre famiglie e dei loro figli, che non hanno alcuna colpa.
Invito chi contesta la norma del regolamento vigente a proporre un’alternativa attuabile ed efficace: devo constatare che ad oggi nessuno ha avanzato una procedura diversa e non si sia andati oltre la propaganda“.

A pane e olio

Articoli correlati