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giovedì | 27-02-2025

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Connessione a banda larga, “un diritto per tutti i cittadini”

Uno dei temi al centro dell’ultimo Consiglio comunale di Arezzo, è quello riguardante la connessione internet in città. Donato Caporali: “Necessaria per coprire il gap infrastrutturale ed eventuali disomogeneità geografiche e sociali. A oggi molte frazioni ne risultano mancanti e ciò provoca disagio a famiglie e aziende. Il Comune ha firmato la convenzione con la società in house ministeriale per lo sviluppo di questo tipo di cavi? Dobbiamo affermare il principio che le reti ultraveloci sono servizi al pari di luce, acqua e gas”.

 

Andrea Gallorini e Donato Caporali, consiglieri comunali del Partito Democratico: “Nel territorio aretino la diffusione della Banda Ultra Larga procede ancora a rilento, con conseguenze che pesano su famiglie, imprese e servizi pubblici. Il piano strategico nazionale, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico attraverso Infratel, prevede un intervento diffuso anche in Toscana, con un investimento di 171 milioni di euro. Eppure, nel Comune di Arezzo, alcune zone cittadine e soprattutto molte frazioni—tra cui Quarata, Giovi e Palazzo del Pero—restano ancora prive di un accesso adeguato alla rete. Una situazione che non può più essere ignorata, perché limita non solo la vita quotidiana dei cittadini, ma anche le loro opportunità di lavoro e studio.

La mancanza di una connessione veloce rappresenta oggi un ostacolo concreto allo sviluppo del territorio. Famiglie e studenti si trovano in difficoltà nell’utilizzo di strumenti ormai essenziali, come la didattica a distanza e lo smart working, mentre le imprese rischiano di perdere competitività a causa di infrastrutture digitali inadeguate. Il problema, però, non riguarda solo la sfera privata o economica: anche i servizi pubblici ne risentono. Sempre più spesso negli uffici postali delle frazioni gli utenti, dopo lunghe attese, si vedono impossibilitati a completare operazioni di pagamento o riscossione, semplicemente perché la connessione è lenta o assente.

Di fronte a questa situazione, nell’ultimo Consiglio Comunale abbiamo presentato un’interrogazione per sollecitare l’amministrazione ad agire con maggiore determinazione. L’assessore competente ha riconosciuto il problema e ha preso l’impegno di attivarsi, ma crediamo che le parole da sole non bastino: servono azioni concrete e tempi certi. Il primo passo imprescindibile è attuare la convenzione con Infratel, firmata in ritardo nel 2023, necessaria per sbloccare gli interventi e ottenere un cronoprogramma chiaro sulla realizzazione della rete.

Oltre a garantire un monitoraggio costante sul piano nazionale, il Comune dovrebbe anche valutare tutte le possibili soluzioni per accelerare la copertura delle aree ancora scoperte. Le infrastrutture già presenti sul territorio potrebbero essere sfruttate meglio: Estracom, ad esempio, è un operatore attivo che potrebbe offrire soluzioni temporanee, mentre aziende pubbliche come LFI e ATAM dispongono di fibre e tubazioni che potrebbero facilitare l’espansione della rete. Anche il coinvolgimento degli operatori locali, specializzati in connessioni wireless a banda larga, potrebbe contribuire a ridurre il divario digitale nel breve periodo.

La connessione veloce non è un privilegio, ma una necessità. Oggi più che mai, non possiamo permettere che intere frazioni restino indietro mentre il resto del Paese avanza. Sarebbe un danno economico e sociale che Arezzo non può permettersi. Per questo continueremo a vigilare affinché l’amministrazione mantenga gli impegni presi e affinché la Banda Ultra Larga diventi presto una realtà concreta per tutti i cittadini”.

La risposta dell’assessore Alessandro Casi: “La fibra, innanzitutto, resta un investimento privato. Per questo dobbiamo dividere in due parti il territorio: ci sono aree sulle quali viene manifestato un interesse di mercato e gli investimenti vanno avanti. Poi ci sono le cosiddette aree bianche senza ritorno economico e qui entra in ballo il pubblico, sia con i fondi sia tramite lo strumento della convenzione tra la società in house ministeriale e gli enti locali, che anche Arezzo ha firmato nel 2023. Grazie a questa, nei nostri uffici, attualmente, ci sono 4 richieste di concessione, per Palazzo del Pero, Quarata, Giovi, Frassineto, in fase di approvazione”.

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