Un Giubileo di grazia per i giovanissimi della Chiesa di Santa Maria della Pieve. Don Alvaro: “Nel segno della rinascita e della fiducia”

24 ragazzi della Chiesa di Santa Maria della Pieve venerdì 25 aprile partiranno di buon mattino per partecipare al Giubileo degli Adolescenti organizzato dalla Pastorale Giovanile della Diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro.
La Pasqua di Risurrezione del Signore acquista un significato particolare durante il Giubileo 2025 per il fatto che, come sottolinea papa Francesco nella bolla d’indizione, la provvidenza ha voluto che in quest’anno la data della celebrazione sarà comune per tutti i cristiani, sia d’occidente sia d’oriente.
Il Santo Padre vede in questa felice circostanza un ulteriore impulso per stabilire una data comune, compiendo così un passo fondamentale verso l’unità tanto auspicata. È la natura del mistero fondamentale della Risurrezione all’interno della fede che spinge a trovare una data comune per la celebrazione unitaria di tutti i cristiani.
Tutti i cristiani sono chiamati a riflettere, a maggior ragione gli operatori pastorali, in questo anno che vuole mettere in evidenza la virtu’ cristiana della speranza.
Siamo pellegrini di speranza soprattutto perché siamo discepoli del Signore morto e risorto, vivendo per sua grazia e con la speranza di essere liberati dalla morte del peccato, in vista della testimonianza che siamo chiamati a rendere davanti al mondo.
Il Giubileo 2025 è un anno speciale di grazia, in cui la Chiesa cattolica offre ai fedeli la possibilità di chiedere l’indulgenza plenaria, cioè la remissione dei peccati per sé stessi o per parenti defunti.
È il Giubileo della Speranza, il venticinquesimo giubileo universale ordinario della storia della Chiesa cattolica.
Roma attende i Pellegrini di speranza.
Nel sacramento della riconciliazione Dio perdona i peccati che sono davvero cancellati.
La misericordia di Dio diventa indulgenza del Padre che attraverso la Sposa di Cristo raggiunge il peccatore perdonato e lo libera da ogni residuo della conseguenza del peccato, sollecitandolo ad agire con carità, a crescere nell’amore piuttosto che ricadere nel peccato.
E Pellegrini della Speranza saranno 24 ragazzi della Chiesa di Santa Maria della Pieve che venerdì 25 aprile partiranno di buon mattino per partecipare al Giubileo degli Adolescenti organizzato dalla Pastorale Giovanile della Diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro.
Giovanissimi dai 13 ai 16 anni che accompagnati dai loro catechisti Elisabetta, Bruno, Silvia e suor Geneviève saranno ospiti della Parrocchia di San Felice da Cantalice a Roma e potranno vivere assieme tre intense giornate giubilari con il pellegrinaggio alla Porta Santa in San Paolo, la partecipazione alla Via Lucis a SS Pietro e Paolo all’EUR, la festa al Circo Massimo e la solenne messa in San Pietro per la canonizzazione del beato Carlo Acutis.
Scomparso a soli 15 anni nel 2006 per una leucemia fulminante, il giovane milanese ha lasciato un’impronta profonda nella spiritualità contemporanea.
Venerato da milioni di fedeli in tutto il mondo – da Londra all’Argentina – Carlo è diventato un punto di riferimento soprattutto per i più giovani, che vedono in lui un modello autentico e vicino alle loro vite.
Carlo era uno studente normale che amava stare con i suoi compagni, fare volontariato e sperimentare le nuove tecnologie.
Era una persona speciale.
Nei mesi che precedettero la sua prematura scomparsa, riuscì a lasciare un segno profondo ed indelebile nella sua scuola: la sua fede, non comune per un ragazzo così giovane, la sua gioia contagiosa, la sua generosità e la sua naturale propensione ad includere l’altro, chiunque fosse, lo resero fin da subito amato e indimenticabile tra le persone che lo hanno conosciuto.
Per i giovanissimi ragazzi della Chiesa di Santa Maria della Pieve sarà un’occasione per rafforzare i loro legami, condividendo momenti di riflessione e spiritualità e vivendo ogni istante del Giubileo.
Il Giubileo è un’esperienza che va vissuta insieme, come comunità.
Ed anche i giovani della nostra città sono chiamati a rinnovare la propria fede, ad approfondire la preghiera e a vivere opere di carità verso i bisognosi.
“Il Papa ha dato un titolo a questo Giubileo, Pellegrini della Speranza, proprio per sottolineare che l’uomo è un pellegrino sempre in cammino alla ricerca di qualcosa, e soprattutto di qualcuno, animato dalla speranza” ha ricordato don Alvaro Bardelli ai ragazzi in partenza per Roma.
“La speranza è una delle tre virtù teologali, fede, speranza e carità. Si chiamano teologali perché hanno Dio come principio, come inizio, Dio come sostegno e Dio come punto d’arrivo. Perciò la speranza, tutto sommato, è il desiderio dell’uomo di raggiungere Dio. Questo dà un senso alla vita perché da intravedere un traguardo molto molto importante, molto bello, l’incontro con il Signore della Speranza, l’incontro con Dio. E l’uomo cammina su questa terra, tra le difficoltà del mondo, illuminato da questa luce in fondo al tunnel che è Dio” ha aggiunto invitando i ragazzi a vivere intensamente queste tre giornate di grazia.
“L’obiettivo dell’anno giubilare è quello di restaurare un clima di fiducia come segno di rinnovata rinascita, di cui tutti sentiamo l’urgenza” ha concluso don Alvaro.