Il Mercatino delle pulci all’aperto se ne va a Monte San Savino, Ciarpaglini: “Lasciati completamente soli”

La domanda sorge spontanea: perché un mercatino emblema di economia circolare, attrazione turistica, luogo di incontro e di scambio di una comunità, si allontana dal centro città? Arezzo24 ha deciso di chiedere a Silvia Ciarpaglini, ideatrice e organizzatrice dell’evento, i motivi di questo allontanamento.

Giulia: Il Mercatino delle pulci per le date outdoor si trasferisce a Monte San Savino. Cosa non ha funzionato nella comunicazione con l’amministrazione comunale?

Silvia Ciarpaglini: Credo che ciò che non ha funzionato sia sotto gli occhi di tutti. Non abbiamo nemmeno mai avuto neanche un patrocinio, se non uno iniziale che non ha risposto ad alcuna richiesta di aiuto. Già quando ci trovavamo a Campo di Marte, al di là del patrocinio, non avevamo altro: né aiuti logistici, né aiuti sulla sicurezza, lo spazio pubblico, la promozione, né abbiamo avuto la possibilità di espanderci. È mancato un appoggio convinto e partecipato del Comune. Tutto ciò per me non è di certo una novità: in passato sono stata la portavoce di associazioni giovanili e si verificavano le stesse problematiche, questa è una città inclemente. Noi, di fronte a eventi che potremmo trasformare in grandi potenzialità – proprio come poteva essere il Mercatino delle pulci -, non siamo in grado di cogliere l’occasione.

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Giulia: Un grande evento che attirava anche numeri importanti per il turismo.

Silvia Ciarpaglini: Il Mercatino delle pulci, ai suoi massimi livelli, ha portato anche 20mila persone all’interno del Centro Affari. Soprattutto, attira gente da tutt’Italia: abbiamo avuto visitatori da Bolzano, dal Friuli, dalla Sicilia ma anche dalla Svizzera. Si tratta di cose di settore che piacciono moltissimo e che siamo riusciti, se vogliamo, a rivitalizzare in modo più serio. Gli altri mercatini delle pulci sparsi per il Paese si erano standardizzati, trasformandosi in “mercati del sabato”. Noi, in questi anni, abbiamo voluto preservare il fattore del “privato”, della famiglia che svuota la propria casa e la mette in esposizione. Un’inclinazione che aveva attecchito in città: ad oggi noi riceviamo più di 1.000 richieste di partecipazione. È di fatto un grande evento per il quale siamo stati lasciati completamente soli. Con un patrocinio avremmo ricevuto tutele. Io, invece, mi trovavo ad essere seriamente preoccupata all’idea di occupare uno spazio pubblico. Mi sarei dovuta assumere responsabilità che possono comportare anche un giudizio penale, avendo per lo più la consapevolezza di dover combattere contro persone che aspettavano solamente un passo falso, un incidente. La decisione di cercare appoggio in altri luoghi è infatti maturata dopo che, a settembre, queste persone hanno tentato di mettere in discussione la sicurezza anche ad Arezzo Fiere e Congressi; se agiscono così in un contesto in cui sono soci non oso immaginare come agirebbero dove non hanno alcun interesse.

Giulia: Si riferisce ai commercianti?

Silvia Ciarpaglini: Sì, alle categorie. A cui, per altro, è stato proposto nel tempo di far parte del comitato di controllo, di collaborare. A fronte dell’impossibilità di far rete e condivisione su un progetto così grande che ci parla di economia circolare, che dà sostegno alle famiglie, abbiamo deciso di andare dove questo sostegno c’è: a Monte San Savino noi organizziamo il mercatino assieme al Comune e all’Associazione Pro Loco Monte San Savino. Ad Arezzo questo era impossibile, era necessario assumersi oneri e carichi da soli. Invece, proprio come ha fatto il Comune di Monte San Savino – e come fanno anche quelli limitrofi -, l’amministrazione, nel momento in cui si è materializzato il grande evento, se lo è intestato, offrendo poi la direzione a chi lo ha creato o comunque a chi sia competente per gestirlo.

Giulia: Che sapore pensa possa dare la nuova location al Mercatino delle pulci?

Silvia Ciarpaglini: Il Comune di Monte San Savino ci ha messo nelle condizioni di fare un grandissimo lavoro, come avrebbe potuto fare benissimo anche il Comune di Arezzo. Noi raccontiamo da sempre i luoghi che ci ospitano e, fino ad oggi, nonostante fossimo ospitati da parcheggi, siamo riusciti a donare una nota di colore, una storia, anche a questi luoghi. Pensiamo a cosa può essere realizzato all’interno di un borgo dove ci viene data la possibilità di usufruire di tutti gli spazi possibili, dove possiamo fare un lavoro di mappatura emozionale. Oltre a ciò il mercatino portava con sé anche eventi per bambini ed eventi artistici, i quali, adesso, troveranno uno spazio molto più ampio.

Giulia: Cosa pensa che significhi il mercatino per coloro che lo frequentano?

Silvia Ciarpaglini: Il Mercatino delle pulci è uno dei grandi fenomeni di aggregazione e partecipazione che noi non riusciamo più a creare nella vita quotidiana. Partecipazione sentita: le persone hanno creato legami, hanno condiviso storie e noi, purtroppo, tralasciamo l’importanza della nascita di questi luoghi d’incontro. Non ci sono più spazi pubblici di aggregazione, condivisione, di sostegno. Il mercatino creava anche aggregazione culturale: è proprio da qui che è nata la lezione-concerto su De André tenuta dal Prof. Zacchini e da qui nasce anche Camere Civico 15. Una città come Arezzo che ha una storia di artigianato, artisti, antiquariato, non è riuscita a riconoscere un evento che faceva parte del suo dna.

Giulia: Cosa vorrebbe dire alla comunità aretina?

Silvia Ciarpaglini: Di aprire gli occhi. Non capiamo ciò che ci viene sottratto di continuo e non capiamo le logiche che soggiacciono a queste azioni. Mi dispiace profondamente per l’accaduto perché eravamo riusciti ad attirare un gran numero di persone, espositori e visitatori. Il mercatino, volendo, era anche un’impresa culturale perché tante erano le persone che ci lavorano e che gli gravitavano attorno. Questa è una grande perdita sotto ogni profilo: economico, culturale, sociale, turistico. Gli altri comuni non ci hanno offerto un giardino dietro la stazione, ci hanno chiamato per occupare i centri storici, e, dirò di più, le chiamate sono arrivate anche da città fuori Arezzo.

Giulia: Spera in un cambiamento di rotta post elezioni 2020?

Silvia Ciarpaglini: Alle scorse elezioni si svolse un dibattito presso il Mercatino delle pulci, situato in quel caso dietro la stazione. Tutti i candidati si profusero in discorsi di elogio ed appoggio all’iniziativa ma, come vedete, nessuno ha poi sostenuto il nostro progetto. Possiamo solo sperare che una persona competente riesca a vedere il potenziale del nostro mercatino e lo sappia sfruttare al meglio.

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