Cannabis terapeutica, solo messa alla prova per l’amico “giardiniere” di De Benedetto
I militari avevano arrestato il giovane, che però era tornato quasi immediatamente in libertà. Oggi presso il Tribunale di Arezzo si è svolta l’udienza sul caso. Pare che la conclusione giudiziaria della vicenda, particolarmente soft, abbia tenuto conto dell’utilizzo terapeutico che il proprietario di casa diversamente abile faceva della marijuana.
Infatti il giudice Giulia Soldini, considerando le piante innaffiate dall’imputato una modica quantità di droga, ha stabilito con un’ordinanza la sola messa alla prova del ragazzo. Per lui quindi nessuna condanna, processo sospeso e obbligo di attuare un programma di attività di pubblica utilità (in particolare, un progetto di volontariato presso l’Enpa).