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martedì | 22-04-2025

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Coronavirus, la Toscana attiva gli alberghi sanitari: 14 le convenzioni per 300 posti letto

Come previsto dall’ordinanza firmata dal presidente Enrico Rossi (la n. 15 del 18 marzo scorso) in raccordo con le Prefetture e tutti i comuni, ogni Azienda Usl sta predisponendo le convenzioni con alberghi e hotel.

Chi non dispone di condizioni di sicurezza a casa propria, come promesso, potrà già essere accolto in uno dei 14 alberghi sanitari diffusi in tutto il territorio della Toscana“, ha detto Rossi, “gli alberghi sanitari sono soluzioni molti importanti per garantire l’isolamento e evitare il contagio intrafamiliare, oltre che per alleggerire il carico degli ospedali e garantire un livello di cura intermedia per i malati di coronavirus in sicurezza e in isolamento“.

Sono 6 le convenzioni firmate con altrettante strutture nell’Asl centro, ovvero a Firenze, Prato, Pistoia per un totale di circa 100 posti letto. Sono in ogni caso oltre 40 le strutture ricettive sui territori dell’Asl centro che hanno già offerto la disponibilità a diventare albergo sanitario, un numero che porterebbe i posti letto a oltre 2.000. Anche nell’Asl sud est sono 6 le convenzioni sottoscritte o in corso di sottoscrizione, due strutture a Grosseto, due a Siena e due a Arezzo, per un totale di circa 100 posti. Sono 4 le convenzioni sottoscritte o in corso di sottoscrizione nell’Asl nord ovest, a Pisa, Livorno, Lucca e Massa per un totale di 75 posti letto. L’acquisto della totalità delle camere è a carico dell’azienda sanitaria, con una tariffa unica secondo criteri stabiliti – circa 30,90 euro per ciascuna stanza -. L’Asl dovrà inoltre provvedere alla fornitura dei pasti e dei servizi di assistenza di base, come il cambio di biancheria e lenzuola, e al termine dell’attività direttamente alla completa sanificazione della struttura.

Gli “alberghi sanitari”, sono destinati a:

– pazienti COVID positivi che vengono indirizzati all’albergo in fase di dimissione protetta dall’ospedale, in quanto clinicamente guariti, ma verosimilmente infettanti;
– pazienti COVID positivi che, all’insorgenza dell’infezione, risultano paucisintomatici e quindi non ricoverati in ambiente ospedaliero, ma infettanti e che necessitano di idonea sorveglianza infermieristica e medica.

Poi ci sono gli “alberghi sanitari” eventualmente utilizzabili anche per la gestione dei contatti stretti di pazienti COVID positivi, qualora ritenuto opportuno dai servizi competenti nel caso in cui non sia possibile garantire l’isolamento adeguato presso il domicilio.

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