Vi viene a prendere il vigile urbano, se portate costolicci e rocchi su a Lignano. Aretini “gonfi”
Insomma, è stata una “fiera” di commenti, e meno male che il “mercato” si è combattuto più in rete che nelle strade. Quelli che erano andati a comprare una vaschetta di prodotti locali al Mercatale si sono fatti pure due vasche per il Corso, mentre chi ha acquistato delle mele al mercato prendeva per le mele anche i controlli, visto che con un sacchetto di frutta si è fatto un sacco di giratine.
Il sindaco Alessandro Ghinelli si è immediatamente pentito di questa autorizzata scappatella ed è tornato alle restrizioni rigide. E oltre ai soliti droni sui parchi, agli elicotteri, alla Polizia Locale eccetera, in vista delle imminenti giornate di Pasqua e Pasquetta si è pensato ad altro. Dato il successo dei cartelli di ammonimento in dialetto, in accordo col Vestri, dentro le uova di cioccolato vendute in città verranno inseriti biglietti in rime aretine per scoraggiare i cittadini a uscire in questi giorni di festa. Ecco alcuni dei testi: “Mangiate in casa le ova, che è meglio per voi se fuori un ve se trova“, “Mangiate in casa anche la panina e l’agnello, che se lo fate fori ve se vien dietro col mattarello“, “Non uscite per smaltire la panza, che ve se manda la Finanza“, “Vi viene a prendere il vigile urbano, se portate costolicci e rocchi su a Lignano“, “Niente gite dal lago alla Consuma, che se ve se trova al giro ve se cucchiuma“, “Per il sole basta il terrazzo, state lì e non ci fate girare…Le uova“.
Per il resto ormai Ghinelli è veramente un tuttofare, visto che quotidianamente ci insegna, oltre a rispettare le regole, una serie di consigli pratici: dal potare gli ulivi al lavarsi le mani a come togliere le mascherine o a che ginnastica fare. Pur di non farvi uscire di casa, se gli date le mollette vi tende pure i panni! Insomma, un sindaco “multiservizi”…Ops! La parola non è forse quella più appropriata.
È stata la settimana della distribuzione delle mascherine, con Regione e Comune che si sono divisi i meriti. Il presidente Rossi ha detto che se gli elastici di fissaggio fossero troppo lunghi si possono tagliare…Strano non lo abbia fatto lui, con tutti i tagli che ha dato in questi anni alla sanità. Invece il primo cittadino (che da sempre combatte chi non raccoglie le cacche dei cani in giro) la merda ha rischiato di aciaccarla lui, quando voleva distribuire le mascherine ai seggi elettorali, creando così pericolosi assembramenti. A volte pensare al seggio…Non fa essere saggio!
L’Italia sta lentamente passando dalla fase 1 alla fase 2, ma ad Arezzo si è raggiunto pure il secondo livello di rottura di coglioni. La gente è ormai gonfia, anche senza lievito di birra. Non ne può più di stare sui social a contare triangoli o fare operazioni matematiche con scarpe, alberi, foglie, banane, melanzane…I canti e gli applausi ai balconi stanno tornando ad essere berci o botecate per le troppe passeggiate sotto casa, le scrollate di tovaglie o i rumori dei tagliaerba. Dal Giovedì Santo in cui si andava a fare il giro delle sette chiese siamo mestamente passati a fare il giro dei 7 canali in tv. L’arcivescovo Riccardo Fontana, nelle sue preghiere, pare abbia chiesto in canto gregoriano: “In clausura questa Settimana Santa ma presto tutti fuori o la gente in casa schianta! Che la Pasqua di Resurrezione cambi presto questa situazione!“.
Bella iniziativa quella di molti chef e ristoratori aretini, che col via libera del sindaco potranno per la Pasqua portare a domicilio i pasti richiesti dai cittadini che lo desiderano. Unica raccomandazione a chi farà le richieste: non mettere fretta a chi vi porterà il cibo a casa. Basta una curva fatta troppo veloce o una secca frenata che ritrovarvi nella scatola/menù un cosciotto di agnello infilato nella colomba o nell’uovo è un attimo!
E per finire l’oroscopo: le stelle indicano un buon periodo, nonostante in settimana la luna sia stata piena, non solo per il plenilunio mensile ma anche perché pure lei è proprio bel che piena di questa situazione! Serena Pasqua!