Kilowatt Festival, i numeri e l’arrivederci al pubblico. Franchi: “Commossa, Sansepolcro più affettuosa del solito”
Il Kilowatt in cifre
“I biglietti staccati sono stati più di 4mila. Siamo felicissimi“: comincia così il resoconto di Franchi sulla diciottesima edizione del Kilowatt Festival. Quella costruita nei mesi del lockdown, aggrappandosi alla speranza che le principali compagnie emergenti italiane e straniere potessero esibirsi dal vivo, a Sansepolcro, per il pubblico della manifestazione. “Quando abbiamo deciso di fare il Kilowatt insieme al Comune conoscevamo le responsabilità che tutti dovevamo prendere, ma non sapevamo quanto il pubblico avrebbe avuto voglia di vivere di nuovo l’esperienza del festival“.
“Questi numeri ci hanno confermato la necessità di dare un segnale di ripartenza. Che non c’era solo il bisogno nostro e delle compagnie di lavorare, ma anche quello della gente di tornare a stare insieme, vedere delle cose dal vivo, socializzare. Abbiamo avuto le stesse presenze dello scorso anno, ma c’è da considerare che l’edizione 2020 era di due date più corta, siamo stati solo sette giorni in scena”.
Rialzarsi come? Resilienza e solidarietà
“In questo periodo abbiamo potuto vedere che la maggioranza delle compagnie ha voglia di ricominicare, di prendersi le responsabilità che questo significa, apportando anche aggiustamenti dal punto di vista artistico“, continua l’ideatrice del Kilowatt.
“Ci sono state 15 compagnie che hanno deciso di non venire. Alcune perché il lavoro non era pronto, in altri casi c’era uno spettacolo che non poteva essere reinventato con il distanziamento; altri hanno deciso di utilizzare questo periodo come una pausa. Ognuno ha il suo modo di vivere l’emergenza sanitaria dal punto di vista artistico e personale. C’è desiderio di ripartire, affrontare i rischi e una gran voglia di solidarietà, che non è così frequente nel nostro mondo, fatto di differenze, contrasti, difese”.
Fiori biturgensi
“Una delle cose che mi ha sorpreso di più è stata la risposta della città di Sansepolcro“, racconta Lucia Franchi.
“All’indomani della fine del Kilowatt i commercianti di Sansepolcro ci hanno mandato un mazzo di fiori, accompagnato da un bigliettino con su scritto ‘grazie’. Non me l’aspettavo. Una città che accoglie tanti visitatori accetta un rischio. Salsepolcro poteva irrigidirsi, noi non sapevamo come l’avrebbe presa. Invece ha risposto in una maniera ancora più calorosa del solito. È la cosa che mi ha commosso di più”.
Si è conclusa domenica 26 luglio a Sansepolcro la diciottesima edizione di Kilowatt Festival che, inaugurata lunedì 20 dal padrino d’eccezione Roberto Latini, ha animato per una settimana la cittadina natale di Piero della Francesca. Nonostante le incertezze del presente, il festival è riuscito nel suo intento di coinvolgere pubblico e addetti ai lavori e offrire un momento di intrattenimento e riflessione culturale, portando in scena spettacoli per l’intera settimana. Ben 39 i titoli, tra i quali 16 in prima o anteprima nazionale e 8 della Selezione Visionari. Diversi anche gli ospiti internazionali, come la compagnia di danza Frantics Dance Company di Berlino, il drammaturgo e regista franco-marocchino Mohamed El Khatib e il coreografo francese Jérôme Bel.
Spettacoli di danza, teatro e circo che si sono susseguiti sui palchi allestiti nelle piazze e nei chiostri, nel pieno rispetto delle norme vigenti. 4.079 gli ingressi registrati agli spettacoli e ai concerti, oltre alle persone che hanno potuto assistere agli eventi in streaming da piazza Garibaldi e a coloro che hanno partecipato agli incontri pubblici. Numeri importanti, specialmente per questa edizione del festival che ha dovuto tenere conto degli ingressi ridotti e del distanziamento sociale; presenze che hanno generato un indotto positivo per il territorio, contribuendo a far conoscere Sansepolcro nel resto d’Italia e del mondo. Ottimi risultati per i social, che hanno registrato numeri positivi sia su Facebook, con oltre 460.000 visualizzazioni di copertura dei post nel periodo di pre-festival e durante il festival, sia su Instagram, con quasi 15.000 mensioni dell’hashtag #k20. Bene anche il sito web: trainato dal servizio di biglietteria online, raddoppia gli utenti unici al giorno rispetto all’edizione 2019, per un totale di quasi 6.000 utenti unici nel periodo di riferimento.
Lucia Franchi, Luca Ricci e lo staff di Kilowatt ringraziano per il grande successo ottenuto:
“La notte – quella di Céline, che simboleggia oscurità, tensione, incertezza – non è finita e non finirà presto. In senso lato, non finirà mai, perché si alternerà continuamente a nuovi giorni. Céline ci dice che la notte va attraversata tutta, perché solo stando a contatto con la paura che porta con sé tocchiamo le corde più profonde di noi stessi. Non è salvifica la sua prospettiva: la notte c’è, e conviene farci i conti.
In mezzo al buio in cui siamo precipitati, Kilowatt 2020 è stato luce, idee, bellezza, desiderio, energia. Tutto quello che è accaduto qui a Sansepolcro è stato pieno di vita. Grazie agli artisti, creatori di mondi, a loro va la nostra piena gratitudine per essere stati fari nell’oscurità, un grazie speciale a Roberto Latini, generoso padrino di questa edizione, grazie ai Visionari, ai critici, ai giornalisti e agli operatori culturali che hanno fatto di Kilowatt un’occasione di socialità e di pensiero, grazie alle istituzioni pubbliche e ai partner privati che si sono fidati di noi e ci sono stati vicino anche nei mesi in cui sembrava impossibile esserci, grazie alla città di Sansepolcro che è stata accogliente e ospitale come sa esserlo una terra nobile, grazie alle associazioni con cui abbiamo collaborato, grazie agli spettatori che ci hanno riempito di affetto, complimenti, e… Anche di fiori. Siamo fieri di aver potuto fare il nostro lavoro!”.
Si ringraziano il Comune di Sansepolcro, la Regione Toscana, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, l’Unione Europea, l’Ambasciata francese in Italia, l’Ambasciata dei Paesi Bassi in Italia, l’Institut français Italia. Prezioso il supporto di quei sostenitori privati che hanno voluto e potuto rinnovare la fiducia al festival, come Aboca, Banca di Credito Cooperativo di Anghiari e Stia, Caffè River, Coingas S.p.a., Estra, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Lucos S.r.l., Piccini Paolo S.p.a., Unicoop Firenze.