Comunali, un’altra coppia di nomi si candida nella lista Arezzo nel Cuore
Francesca Ceccatelli, 38 anni, laureata in giurisprudenza con il massimo dei voti presso l’Università di Siena, svolge la professione di avvocato e vuole specializzarsi sempre più nella tutela delle donne, dei minori e degli animali, settore quest’ultimo in cui mette la propria passione e il proprio impegno anche come volontaria. Ha sempre vissuto ad Arezzo e ha voluto espandere e arricchire la sua esperienza professionale trascorrendo un periodo a Roma. Ora sente l’esigenza di portare le proprie competenze e le proprie passioni al servizio dei suoi concittadini e di Arezzo.
“Il mio primo obiettivo è dare maggiore tutela sia alle persone, in particolare donne e minori che si trovano in situazioni di disagio o pericolose, sia agli animali, randagi e non, creando una sinergia fra i soggetti pubblici e i privati per sensibilizzare le persone e garantire il loro benessere”, spiega Ceccatelli.
“Per quanto riguarda i giovani vorrei occuparmene a tutto campo, dall’educazione al divertimento. Per l’educazione penso ad alcune materie che dovrebbero essere insegnate nelle scuole e anche all’integrazione della didattica convenzionale con metodi di apprendimento innovativi, quali i corsi di lettura veloce e memorizzazione rapida. Ma per i ragazzi è necessario anche organizzare eventi e serate nell’ambito della danza, parte importante della mia vita, delle discipline olistiche e della musica. Questo può essere realizzato in spazi sia pubblici, come nei parchi o nelle sale comunali, che privati, ad esempio nei locali e nelle discoteche. Tutto però nella sicurezza e nella legalità”.
Eugenio Paoli, classe 1970, racconta in prima persona il suo percorso di vita:
“La mia storia inizia a fine anni ’80, facendo il ballerino nelle varie discoteche dell’aretino, dove ho incontrato mia moglie che ho sposato nel settembre del 1992. Nel maggio del 1993 ho avuto un gravissimo incidente dove ho riportato la frattura scomposta di entrambi gli arti inferiori, con la conseguenza di dover, dopo importanti operazioni, rimanere per tre anni in sedia a rotelle.
Dall’incidente in poi ho vissuto parte della mia vita in strutture riabilitative che mi hanno permesso, con enorme fatica, di ricominciare a camminare nuovamente, restando chiuso o quasi dentro di esse. Ho scoperto le innumerevoli difficoltà che un disabile ha. Dicendo questo premetto che molti degli addetti, anche facendo il proprio lavoro con amore e professionalità, non si rendono conto delle problematiche che può riscontrare un assistito.
Mancanza di ascensori, pedane per permettere di essere autosufficienti, sollevatori per consentire a un disabile di entrare in piscina per la riabilitazione. Soprattutto, è necessario un ulteriore occhio di riguardo per chi ha un handicap da parte delle forze dell’ordine, quando con la propria macchina entra in città e non riesce a trovare parcheggio e deve lasciarla lontanissima e in particolar modo nel centro storico trova barriere architettoniche insormontabili”.
Sulla decisione di candidarsi conclude: “Dico grazie a Angelo Rossi e a Meri Cornacchini. Proprio con questa mia presentazione li ringrazio, soprattutto perché mi hanno dato l’opportunità di portare alla luce tutte le difficoltà che persone come me hanno nella vita e di non abbandonarle, per rendere la città più vivibile anche per noi. Sarò disponibile per risolvere qualsiasi problema per chi avrà bisogno del mio aiuto e condividerò le mie esperienze sul campo”.