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mercoledì | 05-02-2025

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Spaccio ad Arezzo, Marinelli contro La Nazione: “Pesare le parole, basta fomentare il clima di odio”

“Perché una donna con problemi di dipendenza da sostanze paga ‘in natura’, dal momento che il suo corpo è un’ottima merce di scambio. Paga ‘il suo spacciatore di fiducia’ o meglio, il ‘beneficiario dell’amore (si fa per dire) rubato’ perché, presumo, una donna si fida, ama.

Mentre lui, l’uomo, cito testualmente, ‘era ben lieto di esaudire le richieste di cocaina’ perché si sa, gli uomini sono fatti così, quando si tratta di sesso sono sempre ‘lieti’. Non si tratta, dunque, dell’ennesima vittima di una violenza perpetrata ai danni di una donna da un uomo che ha approfittato della sua situazione di svantaggio per abusarne ripetutamente. Sì, ennesima, perché di storie come questa ce ne sono molte altre.

Si tratta di parole che oltre ad essere pallottole sono anche lo strumento con il quale comprendiamo e spieghiamo il mondo attorno a noi. Un mondo fatto di ‘tossici’, ‘nigeriani’, ‘albanesi’ che ormai non si accontentano più delle ‘aree calde’, che tradotto sono quelle zone abbandonate dai nostri amministratori e, per ovvia conseguenza, dai cittadini, ma si infiltrano anche nelle ‘zone tranquille’, sempre più vicini a noi.

Non sono incline all’ironia e dunque non chiuderò con una battuta. Preferisco le parole, quelle sì pietre, di un uomo molto più saggio di me: ‘Bisogna saper pesare il peso delle parole e soprattutto far cessare il vento dell’odio che è veramente atroce'”.

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