Diritti Lgbti, Donnini: “Buon esempio a maggior ragione da chi è al pubblico servizio”

“Se un’associazione chiede ai politici di ricordarsi che sono al servizio di tutti significa che qualcosa è andato storto: certi promemoria non dovrebbero neppure essere fatti. Arezzo in questi ultimi anni dei passi indietro sulla difesa dei diritti delle persone Lgbt li ha compiuti: giusto che il Comune rientri nella rete Ready e che si promuova per i dipendenti pubblici una formazione adeguata, onde evitare forme discriminatorie.

Chi è posto al pubblico servizio deve dare a maggior ragione il buon esempio, un consigliere comunale deve essere per tutti e anche per quanti non la pensano come lui, hanno altre storie, vivono altre vite, hanno idee politiche differenti. Chi serve lo Stato, serve il diritto di ogni cittadino. Quanto poi decreterà la ‘legge Zan’ l’amministrazione locale dovrà recepirlo: individuare una residenza a disposizione di chi, discriminato o vivente in situazioni familiari di tensione, possa trovare un luogo accogliente. Dalla scuola poi parte l’educazione al rispetto di ogni vita e la lotta all’omofobia. Un politico autentico vive spesso anche problemi di coscienza, non ha vita facile, si interroga di continuo. Si ricorda però di essere lì non per sé stesso”.

Foto dal profilo Facebook di Gabriele Donnini

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