Capolona ridipinta: la creatività della Street Art conquista le mura e i cittadini Ar24Tv/Foto
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“52010 Art Fest” è il primo festival d’arte di strada del Comune di Capolona. È stato reso possibile grazie alla collaborazione tra il Comune di Capolona, nella figura dell’assessore alla cultura Gianluca Norcini, il curatore indipendente e direttore artistico del progetto Matteo Bidini, l’Istituto comprensivo Garibaldi di Capolona e i privati cittadini che hanno messo a disposizione spazi e muri.
Ed è Gianluca a Norcini che per primo, senza nascondere lo stupore per il risultato ottenuto, racconta com’è nato il festival d’arte di strada ospitato dal comune:
“È una cosa abbastanza incredibile che io e Matteo Bidini, il curatore indipendente con cui stiamo collaborando, siamo riusciti a realizzare. Tutto nasce un anno fa. Io e Matteo siamo amici da una vita e, avendo già in mente un progetto di questo tipo, ci siamo sentiti più volte fino a quando, un anno fa, ci siamo incontrati e abbiamo iniziato ad organizzare questo evento. Purtroppo il Covid ci ha reso la vita abbastanza vita difficile perché gli eventi durante la settimana dovevano essere molti di più e dovevano esserci più artisti. Ci siamo dovuti riorganizzare e diminuire le attività da fare ma alla fine abbiamo deciso comunque di partire per dare un bel segnale e per far capire che questo non vuole essere un qualcosa di unico, che succede una volta ogni tot, ma che vuole essere una cosa duratura. L’evento verrà sicuramente riproposto anche il prossimo anno e cercheremo di portare assolutamente più artisti, scultori e altre attività.
I primi giorni i cittadini erano tutti increduli perché non sapevano effettivamente quello che stava accadendo in paese poi col passare dei giorni, delle ore, si sono affezionati agli artisti stessi e hanno offerto un sacco di facciate. Cosa che ci renderà la vita più facile per il prossimo anno. Hanno visto come lavorano, cosa abbiamo intenzione di fare, e siamo arrivati ad avere una decina di facciate da poter utilizzare. Facciate di privati principalmente che sono rimasti entusiasti del lavoro degli artisti e che mi hanno chiesto di essere messi in lista per il prossimo anno”.
“È successo attraverso un anno di lavoro, grazie all’assessore Gianluca Norcini. Quando un anno fa ho fatto questa proposta l’ha accolta subito, a braccia aperte. Dopo un anno, con tutte le problematiche del caso, anche dovute alla pandemia, siamo riusciti a concretizzare l’evento. Ed ha riscosso un notevole successo tra i capolonesi. Possiamo dire che loro stessi hanno partecipato all’iniziativa perché danno da mangiare agli artisti, li ospitano, gli danno concretamente una mano nella realizzazione delle opere”, dichiara Matteo Bidini, curatore indipendente.
“Gli artisti che abbiamo invitato quest’anno sono due: l’artista Exit Enter il cui murales è questo alle mie spalle e che realizzerà anche una mostra, e l’artista argentino Francisco Bosoletti. La scelta è caduta su questi due artisti per vari motivi. Abbiamo preferito loro per intraprendere questo percorso di tre anni di questo Festival basandoci sul loro lavoro. Abbiamo voluto che Exit Enter lavorasse sul muro della scuola, grazie anche al suo stile molto illustrativo e molto colorato. Francisco Bosoletti ha invece lavorato su un muro all’ingresso del paese che ci è stato gentilmente concesso alla macelleria Dini, quindi da un privato.
La mostra di Exit Enter è la prima mostra personale dell’artista dove verranno esposte opere inerenti al percorso dei cieli che è anche il progetto con il quale è dipinto il muro. Anche in questo caso sono stati i cittadini che ci hanno messo a disposizione uno spazio inutilizzato per realizzare la mostra quindi la nostra gratitudine va a loro”.
Una nota di interesse: i murales di Francisco Bosoletti prendono “vita” se visti attraverso un filtro che mostri l’immagine in negativo.
La leggerezza dell’essere
Viene presentata oggi “La leggerezza dell’essere”, mostra personale di Exit Enter. La mostra è ispirata ai luoghi e paesaggi Toscani e sarà esposta in piazza della Vittoria 16 dal 13 al 20 settembre. A cura di Matteo Bidini, promossa dal Comune di Capolona e FrasiArt.
“‘La leggerezza dell’essere rappresenta questi quadri con i cieli. Ho iniziato a farli in un periodo dove ero chiuso in un seminterrato praticamente. Anche l’omino stesso, il mio personaggio, in realtà esce un po’ dai cieli perché i primi omini con i palloncini li ho fatti in questi cieli. Forse era un periodo in cui avevo bisogno un po’ di evadere. Era lo stesso periodo dove ho creato la scritta exit quindi sempre questo riferimento all’uscita come via di fuga ma anche come una soluzione. Questi cieli per me rappresentavano un po’ un mondo utopico dove l’uomo è in contatto con la natura in maniera pacifica. Come se fossero una sorta di paradisi in controluce diciamo” così viene descritta la mostra dallo stesso artista.
Gli artisti
Exit Enter: classe 1990, nasce e vive in Toscana, disegna fin da bambino e, seguendo la sua passione, nel 2009 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze per poi dedicarsi completamente all’arte di strada. Nel 2013 crea il suo personaggio centrale, “l’omino”, e inizia a disegnarlo sui muri della città di Firenze, inizia così a intraprendere vari viaggi dipingendo i muri di molte città d’Europa: Lisbona, Bruxelles, Valencia, Barcellona, Amsterdam, Venezia, Napoli, Roma, Palermo, Bologna, Pisa. I personaggi di Exit Enter sono piccoli uomini stilizzati dal carattere narrativo che, con delicatezza, compiono svariate azioni: volano via attaccati a palloncini, cercano di raggiungere un cuore, venerano fiori, raccontano piccole storie che evocano mondi, sogni e paure dell’uomo moderno.
Francisco Bosoletti: nato e cresciuto ad Armstrong, un piccolo paesino della provincia di Santa Fe, in Argentina. Francisco Bosoletti è dotato di uno sguardo limpido e primigenio sulla vita, sulla natura e sull’umanità. Bosoletti dipinge sui muri rispettando la memoria dei luoghi e delle persone che li abitano, il suo intervento accompagna quello del tempo che trascorre, nascondendo e rivelando al tempo stesso visioni che sembrano permanere in un eterno presente e ricordare all’uomo la transitorietà dell’esistenza. La sua pittura obbliga lo spettatore a guardare in maniera diversa, affinando la sua sensibilità e ricorrendo a modelli percettivi differenti da quelli abituali e rassicuranti. Queste apparizioni travalicano il confine dei sensi e toccano nel profondo chi guarda, mescolandosi alle sue emozioni e ai suoi ricordi come le tracce di pittura sulla tela e sui muri.
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