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giovedì | 12-12-2024

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I sindaci di Foiano, Lucignano e Marciano: “La Fratta faccia la sua parte, Meoni concordi le posizioni”

Caro collega, – si legge nella lettera aperta inviata a Luciano Meoni, sindaco di Cortona e  Presidente della Conferenza dei Sindaci della Valdichiana da Francesco SonnatiRoberta Casini e Maria De Palma, rispettivamente sindaci di Foiano della Chiana, Lucignano e Marciano della Chiana – prima di entrare nel merito della delicata questione che dobbiamo trattare, permettici di farti un piccolo appunto, assolutamente scevro da ogni polemica. Crediamo infatti che per il futuro sarebbe auspicabile che tu, prima di prendere posizione sulla stampa a nome e per conto della Conferenza dei Sindaci della Valdichiana, ti prendessi il tempo necessario per sentire anche il nostro parere, nello spirito di amicizia e collaborazione che da sempre ci ha contraddistinto. Detto questo, noi pensiamo che sia il caso di abbassare i toni e di cercare di esprimere un parere autenticamente responsabile, capace sia di tutelare il sacrosanto diritto alla salute dei nostri concittadini, sia di dare il nostro inevitabile contributo alla lotta contro la pandemia in corso. D’altra parte se è già accaduto che l’ospedale di comunità di Foiano si sia dovuto fare carico di alcuni pazienti paucisintomatici e che all’ospedale di Nottola siano stati destinati addirittura alcuni pazienti in terapia intensiva, non si vede come l’ospedale di Fratta possa esimersi dal fare la propria parte. Noi riteniamo pertanto che – purché vengano assolutamente salvaguardati il Pronto Soccorso e i servizi sanitari essenziali e purché vengano confermate le garanzie fornite dalla Direzione Generale della USL sul futuro del nostro Ospedale – anch’esso possa essere utilizzato per fare fronte all’emergenza sanitaria che ci sta investendo. A nostro parere questo eventuale utilizzo, lungi dal determinare la distruzione dei servizi ospedalieri in Valdichiana, servirebbe al contrario a valorizzarne il ruolo e l’efficacia. Infine – concludono i sindaci – un’ultima riflessione, forse la più importante. Se non spendessimo oggi tutti  i nostri mezzi e le nostre energie e se non mettessimo a disposizione tutte le nostre risorse contro questo nemico infido e invisibile, rischieremmo in futuro di essere catalogati in zona rossa, con tutte le gravi conseguenze che ne deriverebbero nei confronti della libertà dei cittadini e della sopravvivenza delle attività economiche nel territorio. Meglio combattere ora che doversi arrendere domani“.

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