Paolo Rossi, l’addio della moglie: “Non ci sarà mai nessuno come te, unico, speciale”. Il dolore del Paese

Paolo Rossi, 64 anni, è morto questa notte all’ospedale Le Scotte di Siena per un tumore ai polmoni. Nato a Prato, dove è cresciuto calcisticamente, da tutti è ricordato come l’eroe dei Mondiali 1982, quando l’Italia sconfisse i colossi del calcio per diventare campione. Vinse il Pallone d’Oro quell’anno, così come il titolo di capocannoniere assieme al Mondiale. Nei campionati nazionali vinse tutto con la Juve, trionfò anche in B con il Vicenza. In Toscana esordì nei lunghi anni al Santa Lucia, squadra che fa riferimento alla frazione di Prato, allora sotto la provincia di Firenze. Al Santa Lucia lo stadio è intitolato al nome del padre Vittorio Rossi, anch’egli giocatore. Ha vissuto a Bucine, ad Arezzo, dove possedeva un agriturismo.
Federica Cappelletti., la moglie di Paolo Rossi, ha scritto un breve post su Facebook per salutare il marito, con una foto che lo ritrae di spalle insieme alle due figlie: “Non ci sarà mai nessuno come te, unico, speciale, dopo te il niente assoluto…”. Le condoglianze della Serie A: “Ci ha fatto sentire orgogliosi di essere italiani”. Il presidente del Consiglio Conte: “Simbolo di un’Italia unita e tenace“.
“Con profondo cordoglio e commozione, a nome mio personale e della Regione Toscana, mi associo al dolore della famiglia per la scomparsa di Paolo Rossi, il più grande calciatore toscano e uno dei più forti giocatori italiani di tutti i tempi. Quei tre gol al Brasile ai mondiali del 1982, che aprirono la porta alla conquista del titolo da parte degli azzurri, sono rimasti nella storia del calcio mondiale. Rossi era toscano di Prato. Il suo nome è indissolubilmente legato alla squadra del Lanerossi Vicenza che, da neopromossa, portò a sfiorare lo scudetto nel 1978. Alla moglie Federica e ai figli giunga la vicinanza non solo della Regione ma di tutto il popolo toscano”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani: “Troveremo sicuramente il modo per rendere un degno omaggio alla memoria e al valore di questo grande uomo di sport”.
Il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli: “Indimenticabile il Mondiale dell’82, indimenticabili le prodezze di Paolo Rossi che quel Mondiale ha scritto con i suoi gol. Due anni fa, quando ci siamo incontrati in occasione della mostra a lui dedicata e allestita alla Galleria Bruschi, è stato entusiasmante ricordare con lui quei momenti. Ci ha lasciato un grande campione che è stato ed è simbolo dell’Italia, ci ha lasciato un uomo gentile di cui ricorderemo sempre il sorriso. Ciao Paolo“.
La presidente della Provincia di Arezzo Silvia Chiassai Martini: “Ciao Pablito. Un Vero Uomo, non solo un Campione del calcio come ce ne sono tanti, ma una persona generosa nel condividere con tutti la sua vita e la nostra città ha avuto l’opportunità di conoscere il suo sorriso, la sua umanità, la sua semplicità. Per chi ha avuto la fortuna come me di conoscerti e di imparare da te, non ti dimenticheremo mai, ciao Paolo”.
Il Cordinamento Provinciale di Forza Italia-Arezzo ed i Parlamentari del territorio, On. Stefano Mugnai ed On. Felice Maurizio D’Ettore, esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Paolo Rossi. “Paolo Rossi – oltre ad essere un simbolo ed una figura di riferimento positiva per il calcio italiano in tutto il mondo – era un uomo che possedeva una spiccata caratura personale e morale, umiltà e sensibilità uniche che ne facevano una persona straordinaria. Aveva scelto la Provincia di Arezzo come propria terra, nella quale viveva con la famiglia ed aveva voluto, in diverse occasioni, promuovere il nostro territorio nel mondo con importanti iniziative.
Siamo vicini alla moglie Federica Cappelletti, ai suoi figli ed a tutti i Suoi cari”.
