Scorie nucleari in Toscana, Mugnai-D’Ettore-Ripani: “Faremo muro alle scelte del Governo”

“Abbiamo appreso dagli organi di stampa che è stata pubblicata sul sito della Sogin la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee al deposito delle scorie radioattive italiane. Il deposito nazionale e il parco tecnologico saranno costruiti in un’area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al parco.

Come annunciato dalla stampa, sono 67 le aree idonee individuate in Italia per i rifiuti radioattivi. Sono comprese all’interno di sette regioni italiane: Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia. Tra i siti individuati nella nostra regione, la Carta ne riporta uno tra i Comuni di Pienza e Trequanda e un altro a Campagnatico, in provincia di Grosseto. Tutto ciò non solo ci indigna, ma ci lascia interdetti e ci chiediamo come sia possibile.

Vorremmo ricordare al Governo Conte che il Ministero delle Politiche agricole ha riconosciuto il Paesaggio Rurale Storico di Trequanda, Pienza e della Val d’Orcia e tali luoghi sono stati inseriti dall’Unesco nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Tutte zone – com’è noto – a vocazione agricola, con produzioni di alta qualità (contraddistinte da marchi Dop, Docg, Doc) che insieme al turismo rappresentano eccellenze e valori economici e sociali che difenderemo con ogni mezzo. Altre aree, anche in provincia di Grosseto, devono altresì essere valutate sotto il profilo del rischio idraulico.

La scelta del Governo nazionale, priva di senso e del tutto irragionevole, pare anche presentare profili di illegittimità; una decisione assunta da chi non sa cosa siano e cosa rappresentino questi luoghi. Noi daremo battaglia in tutte le sedi istituzionali, regionali e nazionali e, se necessario, di fronte all’autorità giudiziaria competente, per dire il nostro no ad un sito di stoccaggio di rifiuti radioattivi a Pienza, Trequanda e Campagnatico, realtà ad alto pregio ambientale, paesaggistico e rurale.

Siamo pronti come Forza Italia ad una forte campagna di sensibilizzazione politica sui territori toscani interessati, al fine di coinvolgere associazioni e popolazioni per reagire con decisione alle scelte del Governo. Una campagna di ascolto che porti l’esecutivo nazionale a rivedere rapidamente certe scelte affrettate, illogiche, al limite della liceità. La Toscana e le sue terre non possono diventare discarica italiana dei veleni radioattivi. È opportuno che tutti i comuni interessati siano coinvolti in appositi tavoli di confronto realmente aperti ad ogni istanza, senza preclusioni ideologiche. L’unità istituzionale della Toscana sarà fondamentale per tutelare in sede nazionale gli interessi dei cittadini toscani”.

Articoli correlati