Vaccino anti-Covid ai dipendenti sanitari Asl, la protesta dei Medici Cgil: “Serve piano più efficiente”
“Nella disorganizzazione totale non si è tenuto presente il Piano strategico nazionale e si è optato per l’adesione al vaccino attraverso l’iscrizione in un portale apposito, senza tenere conto del ruolo strategico del sanitario né dei soggetti che avevano già avuto il Covid e della loro relativa guarigione. Costoro – appare evidente – potevano essere vaccinati dopo aver terminato la vaccinazione di chi non aveva contratto il virus e, di conseguenza, non aveva sviluppato gli anticorpi. Questo sarebbe stato auspicabile a maggior ragione oggi, quando la carenza dei vaccini sta rallentando la messa in sicurezza del personale sanitario, che deve essere posto nella condizione di portare avanti al meglio il proprio lavoro.
Gli operatori sanitari e sociosanitari in prima linea nella cura dei malati Covid (il Piano strategico di vaccinazione anti-Sars-Cov-2 del 12 dicembre 2020 la definisce ‘priorità assoluta’) invece di essere chiamati direttamente si devono iscrivere – quando il programma lo permette – al portale per prenotare il vaccino e magari farlo anche in zone diverse, spesso lontane da dove lavorano, non rendendo in alcuni casi la vaccinazione coerente con la reale esposizione al rischio.
Nutriamo pertanto delle perplessità sul modello regionale adottato. Noi Medici Cgil, stando vicino ai lavoratori impegnati nel sistema sanitario pubblico e privato, nel sistema socioassistenziale e della sicurezza siamo a sollecitare chi di competenza affinché tale processo sia reso più efficiente”.