Giorno della Memoria, tutte le iniziative in provincia di Arezzo
Erano le tre del pomeriggio del 27 gennaio 1945 quando i cancelli di Auschwitz vennero abbattuti dalla 60esima Armata dell’esercito sovietico. Al mondo fu svelato l’orrore di ciò che accadeva all’interno dei campi di concentramento. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, riunitasi il primo novembre 2005, ha proclamato ufficialmente il 27 gennaio Giornata Internazionale della Commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto.
In questo l’Italia ha anticipato di cinque anni la risoluzione dell’Onu. La celebrazione è stata introdotta dal Parlamento con una legge – la 211 del 20 luglio 2000 – che, agli articoli 1 e 2, riconosce “il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, ‘Giorno della Memoria’, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati“.
Arezzo
Mercoledì 27 gennaio alle ore 11 la Prefettura ospiterà la cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore del Presidente della Repubblica, concesse ai cittadini italiani civili e militari deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto durante la Seconda Guerra Mondiale. Le medaglie alla memoria saranno in favore di:
– Mario Armandi, nato ad Arezzo il 29 aprile 1914, internato presso “M. Stammlager XIII D” dal 13 aprile 1944 all’8 maggio 1945. Il riconoscimento sarà ritirato dal figlio Luigi;
– Elio Rossi, nato a Monte San Savino l’8 giugno 1918 e deportato dall’8 settembre 1943 al primo giugno 1945. La medaglia sarà ritirata dal figlio Fabio insieme ai fratelli Luciana e Franco;
– Vittorio Vannacci, nato a Pistoia il 30 aprile 1909 e internato presso “Neubrandemburg, Echthausen, Himmelphorten, Angelsdorf, Bonn, Hokenstei” dal 19 settembre 1943 al primo gennaio 1945. La medaglia sarà ritirata dal figlio Luciano.
In ottemperanza alle disposizioni attualmente vigenti la celebrazione avverrà in assenza di pubblico, alla presenza di un numero ristretto di autorità. La cerimonia ufficiale proseguirà a mezzogiorno presso il parco Ducci, dove sorge l’albero ai cui piedi è posta la targa a ricordo del “campaccio”, il vecchio cimitero aretino degli ebrei. Quest’anno, causa pandemia, la tradizionale deposizione della corona d’alloro da parte del sindaco Alessandro Ghinelli avverrà alla presenza solo delle più alte autorità. Arezzo fin dal 2009 è il primo comune italiano gemellato con la città polacca di Auschwitz.
Università di Siena – sede di Arezzo
Per la Giornata della Memoria 2021 si ascolteranno per la prima volta le voci di cinque donne italiane, deportate politiche nel campo di concentramento di Ravensbrück. I nastri che conservano le interviste fanno parte del prezioso archivio sonoro di Anna Maria Bruzzone, donato all’Università di Siena e conservato nella sede di Arezzo. L’incontro, dalle ore 16 in diretta streaming su youtube.com/dfclam_unisiena, è organizzato dal Dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale, dal Dipartimento di Filologia e critica delle letterature antiche e moderne e dalla biblioteca di Area umanistica dell’Ateneo.
Nel 1976 Lidia Beccaria Rolfi (deportata a Ravensbrück) e Anna Maria Bruzzone intervistarono alcune donne che furono prigioniere per motivi politici: Bianca Paganini Mori, Livia Borsi Rossi, Lina e Nella Baroncini. Queste testimonianze, oltre a quella di Lidia Beccaria, confluirono nel volume edito da Einaudi nel 1978 “Le donne di Ravensbrück“, recentemente ripubblicato. A Ravensbrück, luogo di sterminio destinato ad accogliere una popolazione in prevalenza femminile, morirono oltre 90mila donne.
Anna Maria Bruzzone raccolse queste importanti memorie spinta dalla volontà di rompere il muro di disinteresse e diffidenza nei confronti delle deportate politiche. “Da queste donne scaturisce un insegnamento: si può e si deve capire e resistere“, scrive Bruzzone, “e se saremo in tanti e capire e a resistere, allora potremo fondatamente sperare che i campi di sterminio divengano un fatto del passato e di essi scompaia a mano a mano ogni traccia“.
Grazie a un paziente lavoro di ricerca da parte dell’Università di Siena sono stati ritrovati i nastri delle interviste, 14 audiocassette per oltre 1.100 minuti di registrazione che Paola Chiama, nipote di Anna Maria Bruzzone, aveva custodito con cura. Documenti di un valore inestimabile che sono stati donati all’Ateneo e ora conservati nella sezione “Archivi” della sede di Arezzo della biblioteca di Area umanistica.
In occasione della Giornata della Memoria studiosi, volontarie del Servizio civile, studentesse e studenti presenteranno le “Voci da Ravensbrück“. Le volontarie hanno fatto una prima schedatura, mentre le studentesse e gli studenti hanno trascritto e analizzato alcune interviste che sarà possibile ascoltare proprio durante l’evento. Alle voci delle deportate e a quelle dei giovani che si sono confrontati con questa testimonianza si affiancheranno gli interventi degli studiosi e della 3d Produzioni, che ha realizzato il film documentario “#Anne Frank. Vite parallele” (2019) distribuito in tutto il mondo.
Sansepolcro
L’amministrazione comunale di Sansepolcro ha deciso di celebrare il Giorno della Memoria in due momenti, la mattina e il pomeriggio, ovviamente nel rispetto delle regole anti-Covid.
Il primo è in programma alle ore 11:30 e coinvolge le scuole in un convegno online. “Il razzismo nel regime fascista e il soccorso agli ebrei nell’Alta Valle del Tevere“: è questo il titolo dell’iniziativa destinata prevalentemente ai ragazzi degli istituti superiori e che avrà come relatore il Prof. Alvaro Tacchini. Il docente illustrerà le caratteristiche della politica razziale del fascismo, sottolineando gli strumenti culturali ed educativi usati dal regime per diffonderla a livello di massa. Inoltre descriverà l’opera di salvataggio di ebrei rifugiati nella valle del Tevere, in virtù della quale alcuni altotiberini sono stati proclamati “Giusti fra le Nazioni”.
Il pomeriggio alle 18:30 l’assessorato alle pari opportunità e quello alla cultura, su proposta e in collaborazione con Laboratori Permanenti, Cinema Teatro Astra, assessorato alla cultura del Comune di San Giustino e Anpi Sansepolcro, organizzano un incontro online per riunire tutti coloro che, attraverso un racconto o una lettura, vorranno condividere riflessioni e dialogo. L’incontro si terrà sulla piattaforma Zoom e per partecipare è necessario prenotarsi scrivendo a uno dei seguenti indirizzi: info@astrazioni.net o stampa.laboratoripermanenti@gmail.com. A chi volesse intervenire con una lettura, si chiede di specificare il testo scelto (della durata di non più di 3-4 minuti).
“Nonostante le restrizioni abbiamo lavorato affinché il Giorno della Memoria possa anche quest’anno essere l’occasione per sviluppare, rafforzare e condividere quelle conoscenze che possono ancora oggi alimentare una necessaria riflessione collettiva”, afferma l’assessore Gabriele Marconcini. “Sappiamo bene che la celebrazione di certe ricorrenze può legarsi ad un rischio di ritualizzazione retorica: per questo motivo abbiamo preparato due iniziative, una la mattina per le scuole e una il pomeriggio per tutti, che affronteranno fatti e temi che, a partire da quanto è successo nel nostro territorio, potranno verosimilmente interessare e favorire un reale coinvolgimento emotivo”.
“Al 27 gennaio sono legati svariati argomenti: la libertà, l’uguaglianza e i diritti civili solo per citarne alcuni”, dichiara l’assessore Catia Del Furia. “Sono temi molto cari alla commissione che rappresento. È quindi doveroso riflettere – e non solo il 27 gennaio – sull’uguaglianza e sull’accettazione delle diversità, affinché non si ripetano pagine oscure nella Storia dell’uomo. La scelta di ricordare attraverso la lettura è infine particolarmente gradita perché questo ci aiuta a poter raccogliere per poi, consapevolmente, dire”.
“In questa giornata vogliamo mettere in evidenza il gesto di voler fare memoria, di voler ricordare per non dimenticare”, dice Caterina Casini, direttrice di Laboratori Permanenti. “Per questo scegliamo come immagine la pietra d’inciampo, che racconta quotidianamente in forma di scultura non retorica, porta dopo porta, strada dopo strada nel mondo cosa è successo e chi ha subito”.
Cortona
Mercoledì 27 gennaio l’evento intitolato “Intolleranza, persecuzioni e genocidi attraverso la testimonianza del cortonese Renato Mariotti” sarà trasmesso in diretta dalla sala consiliare del Comune di Cortona.
L’incontro si svolgerà alle ore 10 e parteciperanno il sindaco Luciano Meoni, il presidente del Consiglio comunale Nicola Carini, lo storico Mario Parigi, la Giunta e i consiglieri comunali. L’obiettivo è quello di ripercorrere la testimonianza di Renato Mariotti, sopravvissuto dopo la deportazione nei campi di concentramento di Mauthausen ed Ebensee avvenuta da marzo 1944 a giugno 1945.
Mariotti, scomparso il 19 aprile 2015, in passato è stato in prima persona protagonista della Giornata. In questa occasione sarà Parigi ad esporre quanto da lui riferito sulla Shoah. Mario Parigi incontrò Mariotti alcuni anni fa e insieme condivisero un percorso narrativo in cui la memoria del deportato è stata riannodata grazie al lavoro dello studioso e appassionato di storia.
L’evento si svolgerà a porte chiuse per le limitazioni imposte dalle norme anti-contagio, ma sarà trasmesso in diretta streaming dal canale YouTube del Comune di Cortona.
San Giovanni Valdarno
Nell’intero territorio comunale sono stati affissi manifesti con una poesia scritta da un bambino ebreo morto nel ghetto di Terezin. “Perché la memoria abbia un senso“, sostiene Valentina Vadi, sindaco di San Giovanni Valdarno, “è importante non solo denunciare ma capire cosa accadde in Europa da un punto di vista storico, culturale e sociale“.
“Col passare degli anni e con l’esaurirsi di testimonianze dirette diventa sempre più rilevante conoscere, riflettere e lavorare perché l’inclusione e l’accoglienza siano considerate cardini della nostra società. In questo 2021 si sentono ancora parole di odio che non devono essere tollerate. Ancor più grave quando provengono da istituzioni o personaggi pubblici, veicolate attraverso gli strumenti di comunicazione di massa. Abbiamo la responsabilità di tenere vivo il passato e vigilare con attenzione e consapevolezza. Senza sottovalutare. Senza voltare lo sguardo altrove quando vediamo qualsiasi episodio di intolleranza o udiamo pronunciare parole che incitano alla violenza. Decidiamo noi come dipingere il nostro futuro.
Quest’anno la situazione contingente di emergenza sanitaria legata alla pandemia non ci consente di organizzare iniziative di memoria e di testimonianza, destinate agli studenti delle scuole e alla nostra comunità, come quelle che da tanti anni il Comune di San Giovanni promuove. Tuttavia abbiamo diffuso nel territorio comunale dei manifesti in cui si commemora il 27 gennaio e, con una breve e intensa poesia, si ricorda il dolore silenzioso di tanti bambini testimoni e vittime della Shoah”.
Nei manifesti due fiori rossi avvolti nel filo spinato e la poesia commovente di Peter, un bambino ebreo del ghetto di Terezin: “Su un acceso rosso tramonto, sotto gli ippocastani fioriti, sul piazzale giallo di sabbia, ieri i giorni sono tutti uguali, belli come gli alberi fioriti. È il mondo che sorride e io vorrei volare. Ma dove? Un filo spinato impedisce che qui dentro sboccino fiori. Non posso volare, non voglio morire“.
Cavriglia
La prima in verità è iniziata da tempo e ha visto come protagonisti gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” con il progetto “Che cos’è la memoria? Può avere un colore? Può avere una forma?“, a cura del Museo Mine. Il centro di ricerca del Comune di Cavriglia con sede a Castelnuovo dei Sabbioni nei mesi scorsi ha posto alcune domande agli studenti delle classi della scuola media per la ricorrenza del 27 gennaio. Le risposte al questionario sono state trasformate in una serie di video che saranno pubblicati in prima visione sulla pagina Facebook del Comune di Cavriglia il Giorno della Memoria alle ore 21:15, come primo passo di un progetto comunicativo che si protrarrà anche nei prossimi mesi.
I quesiti sono stati rivolti a 200 ragazzi di età compresa fra gli 11 e i 14 anni, sviluppando un percorso di condivisione con le insegnanti e la classe. Numerosi i livelli di analisi: la riflessione condivisa, quella personale, la progettazione grafica, come poter raccontare la “mia” memoria agli altri e infine nuovamente un lavoro condiviso con i compagni. I filmati prodotti sono stati realizzati per comunicare sul web quanto emerso da tutti gli alunni. Si tratta di un progetto che va oltre il Giorno della Memoria e che ha cercato di stimolare un’attenzione e una riflessione più ampia nella comunità dei più giovani, coinvolti da sempre nelle iniziative del 27 gennaio dell’amministrazione cavrigliese.
Inoltre sabato 30 gennaio alle ore 9 i consiglieri comunali di Cavriglia faranno una passeggiata simbolica nei luoghi della memoria del Comune, per ricordare le vittime dell’Olocausto e quelle degli eccidi nazifascisti del 4 luglio 1944. Purtroppo l’iniziativa è chiusa al pubblico e riservata ai membri dell’assemblea comunale e della Giunta, nel rispetto della normativa anti-Covid e in attesa di poterne organizzare un’altra aperta a tutti in un periodo migliore.
Civitella in Val di Chiana
Malgrado la pandemia l’Istituto Comprensivo “Martiri di Civitella” non si ferma e, con il finanziamento dell’amministrazione comunale di Civitella in Val di Chiana, organizza una serie di attività per tutti gli studenti. L’iniziativa si chiama “Il Segnalibro della Memoria“: racconti, affabulazione, immagini, video, discussioni per tutta la giornata del 27 gennaio, con l’intervento dell’attrice Silvia Martini.
Data l’emergenza sanitaria gli interventi non si terranno in auditorium ma nelle singole classi, dalle ore 9:30 alle 13:30. Alle 11:30 ci saranno i saluti istituzionali alla presenza del sindaco Ginetta Menchetti, del provveditore agli studi Roberto Curtolo e del dirigente scolastico Iasmina Santini. “Ricordare“, commenta la preside Santini, “è la base sulla quale possiamo costruire un futuro migliore per i nostri studenti“.
“Ricordare”, aggiunge la prima cittadina, “è un dovere morale prima ancora che istituzionale, affinché gli errori del passato siano un monito per il presente e il futuro. In questa fase particolare che stiamo attraversando dobbiamo comunque tenere bene a mente gli insegnamenti che questo giorno porta con sé. Per questo, nel pieno rispetto di tutte le norme, abbiamo voluto esserci e ricordare una delle pagine più drammatiche della nostra Storia”.
Monte San Savino
Il Comune di Monte San Savino celebra il Giorno della Memoria nel ricordo delle vittime dell’Olocausto e della barbarie nazista. Con una serie di iniziative si intende sottolineare l’importanza di questa giornata per la comunità savinese, che ha forti legami storici con il mondo ebraico e nel corso dell’occupazione tedesca ha dovuto subire atroci sofferenze.
Nel centro storico, attraverso il sistema di filodiffusione cittadino, saranno proposti una serie di brani musicali a tema. Un’idea nata nel 2020 che viene riproposta visti i positivi riscontri ricevuti, insieme con la simbolica illuminazione in rosso della Torre del Cassero. Agli alunni delle scuole del territorio saranno inoltre distribuite cartoline commemorative, mentre gli studenti delle terze medie riceveranno una copia del libro di Primo Levi “Se questo è un uomo“.
Giovedi 28 gennaio, grazie alla collaborazione con Officine della Cultura e Associazione Salomon Fiorentino, si terrà il concerto “Romanò Simchà – festa ebraica rom“ che dal Teatro Verdi di Monte San Savino verrà trasmesso via web alle ore 21:30. Lo spettacolo sarà portato in scena da Enrico Fink, Santino Spinelli, i solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo e l’Alexian Group. Nel corso della mattinata è prevista anche un’esecuzione speciale per le scuole, che sarà introdotta dal saluto del sindaco Margherita Scarpellini. Nella ricorrenza del 27 gennaio si inaugura (solo virtualmente) la nuova stagione teatrale promossa dal Comune con Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Officine della Cultura e l’azienda speciale MonteServizi, con l’auspicio di poter tornare il prima possibile ai tradizionali spettacoli in presenza.
Sono stati inoltre installati nuovi cartelli segnaletici e una targa in corrispondenza del monumento in memoria di Luigi Carletti, cittadino savinese e partigiano del gruppo Monte Amiata, membro dell’Azione Cattolica e laureando in legge, trucidato dai nazisti nei boschi di San Poerino a soli 23 anni il 2 luglio 1944.
L’amministrazione vuole infine rimarcare il valore della Medaglia d’Onore alla memoria che mercoledì 27 gennaio sarà assegnata dal prefetto a Elio Rossi, nato a Monte San Savino l’8 giugno 1918 e deportato in un lager nazista dall’8 settembre 1943 al primo giugno 1945. Il riconoscimento sarà ritirato nel corso di una cerimonia in Prefettura dal figlio Fabio insieme ai fratelli Luciana e Franco.
Pratovecchio Stia
“Tra storia e musica, il racconto del passato per un futuro migliore“ è il titolo dell’iniziativa promossa in occasione della Giornata della Memoria dalle amministrazioni comunali e dagli istituti comprensivi di Poppi e Pratovecchio Stia, in collaborazione con le sezioni Anpi Casentino e Bagno a Ripoli. Il programma dell’incontro, che si svolgerà in videoconferenza con la partecipazione degli studenti delle classi terze medie, prevede i saluti istituzionali di Giovanna Tizzi, assessore alla pubblica istruzione e al sociale di Poppi e di Luca Grisolini, consigliere delegato alla cultura del Comune di Pratovecchio Stia, che interverrà sul tema dell’occupazione nazista in Casentino tra stragi e deportazioni nei campi di concentramento.
A seguire l’intervento del ricercatore Anpi Paolo Romanelli dedicato all’eroe istriano di Badia Prataglia Mario Battisti, allora comandante della locale stazione forestale che il 13 aprile 1944, dopo una lunga trattativa, ottenne il rilascio di una cinquantina di civili catturati dai tedeschi e destinati alla fucilazione.
La giornata si concluderà in musica con opere inedite e brani della tradizione ebraica a cura dei docenti del corso musicale.
Castel Focognano
L’amministrazione comunale celebra la Giornata della Memoria per ricordare le vittime della Shoah nel 76esimo anniversario dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz.
“È importante tenere viva la memoria di una drammatica pagina della Storia contemporanea, ricordare milioni di vittime innocenti dell’Olocausto per riflettere sul presente affinché gli errori del passato non si ripetano mai più“, sostiene il sindaco di Castel Focognano Lorenzo Remo Ricci.
“Per questo partecipiamo a questa giornata con le parole del presidente Sergio Mattarella, riportate nella grande locandina posta davanti al Palazzo comunale, vicino alla lapide a ricordo delle vittime dei campi di concentramento: ‘Mai più privazione della libertà… Mai più negazione dei diritti umani. Mai più razzismo, odio, intolleranza’. Questo messaggio deve arrivare forte soprattutto alle giovani generazioni, perché il miglior modo di ricordare consiste soprattutto nell’impegno alla costruzione di un futuro migliore”.
Lucignano
“Come ogni 27esimo giorno di gennaio anche in questo 2021 ricolmo di speranze per un futuro migliore vorremmo condividere con voi un momento di riflessione comune, seppur a distanza, sul significato profondo di questa ricorrenza: la Giornata della Memoria.
In un mondo in cui la tecnologia informatica è sempre più presente nelle nostre vite, sia in forma hardware che software, ci interfacciamo quotidianamente con smartphone, Lim, computer e altri dispositivi aventi capacità di memoria di svariati gigabyte. La memoria di questi dispositivi ci aiuta ad apprendere, a lavorare, ad entrare in contatto a distanza, a svolgere anche alcune semplici azioni giornaliere. Tuttavia essa non potrà mai sostituire la nostra memoria, quella dell’essere umano. La memoria umana infatti non opera come banale archivio dati, ma ha la capacità di fare proprie esperienze e nozioni e di richiamarle al momento opportuno. Il passato ci insegna tanto – o meglio, dovrebbe – e ci mette di fronte ad esperienze positive dalle quali prendere il meglio ed errori dai quali imparare ancor più.
L’orrore della Shoah è giunto a noi grazie alle testimonianze di grandi Donne e di grandi Uomini come Liliana Segre e Primo Levi. Dalle loro testimonianze, dai loro scritti, dal loro vissuto abbiamo l’opportunità di imparare e raccogliere le loro esperienze per farle nostre. Proprio come diceva Primo Levi: ‘Abbiamo il dovere di non dimenticare. Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre’. Purtroppo l’umanità ha appreso poco dal proprio passato e oltre alla Shoah abbiamo assistito, prima e dopo di essa, ad altri orrori come il massacro di Srebrenica, il genocidio dei nativi americani, i massacri di Pol Pot in Cambogia, la strage degli armeni, il massacro di Nanchino, la tratta degli schiavi ed innumerevoli altri abomini.
Come la memoria di uno smartphone si arricchisce con il tempo di foto, canzoni, video, la nostra memoria si arricchisce di esperienze, ricordi, profumi, emozioni. Abbiamo il dovere di coltivare la nostra memoria, nutrirla e arricchirla per evitare che le nostre coscienze vengano corrotte. Augurandovi una giornata ricca di esperienze da fare vostre, vi salutiamo riportando l’incisione di una lapide presente presso il Sacrario di Marzabotto: ‘Auschwitz – Solo quando nel mondo a tutti gli uomini sarà riconosciuta la dignità umana, solo allora potrete dimenticarci'”.
Castiglion Fiorentino
“Nei prossimi mesi saremo impegnati in una campagna per offrire ai cittadini castiglionesi la possibilità di conoscere i luoghi della Memoria come Auschwitz, Mauthausen e Birkenau, affinché la Memoria non sia soltanto un orpello del passato ma sia assolutamente attuale“: così l’assessore alla cultura Massimiliano Lachi nel Giorno della Memoria. All’esterno del Comune di Castiglion Fiorentino proprio per commemorare le vittime della Shoah sventolano le bandiere a mezz’asta.
“Il 27 gennaio”, continua Lachi, “è una data simbolo che anche quest’amministrazione nel tempo ha cercato di celebrare in modo diverso, assistendo a rappresentazioni teatrali, cinematografiche, cercando sempre di dare dei contenuti importanti. Quest’anno non lo possiamo fare per motivi legati alla pandemia di Covid-19, ma crediamo che sia importante che arrivi un messaggio a tutti che dimostri quanto quest’amministrazione e in generale la politica sia attenta a questi temi, cercando di essere sempre una valida sentinella contro quelle derive alle quali spesso assistiamo”.
Visita dei sindaci di Anghiari e Citerna al campo di internamento di Renicci in ricordo delle vittime
Un momento di commozione e di vicinanza in Memoria delle vittime dell’Olocausto quello vissuto questa mattina nel campo di internamento di Renicci dal sindaco di Anghiari Alessandro Polcri e dal sindaco di Citerna Enea Paladino.
Alla deposizione della corona di fiori, che ha fatto seguito alla visita del campo di internamento, oltre ai due sindaci erano presenti anche il vicesindaco di Anghiari Claudio Maggini, l’assessore all’istruzione del comune di Citerna Anna Conti, il Maresciallo dei carabinieri Fabrizio Luchetti e il dirigente scolastico Andrea Proietti.
Nell’occasione è stato dedicato un ricordo particolare a Pietro Gattari, pilastro anghiarese deceduto due anni fa e catturato al fronte nel 1943 dalle forze tedesche. La sua gavetta – contenitore usato dai militari per consumare il pasto – è stata recuperata poco tempo fa vicino la città tedesca di Meppen da Chris Sleurink e Jeroen Lagrauw, da due giovani tedeschi appassionati di ricerche sulla Seconda Guerra Mondiale. Gattari, ex maresciallo capo dei carabinieri, nel 2014 aveva ricevuto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la medaglia d’onore agli insigniti ex deportati e internati.
I due sindaci Polcri e Paladino, proprio per mantenere viva la Memoria, hanno pensato di dare vita ad una possibile collaborazione che coinvolga le scuole comunali in uno studio approfondito della storia del campo di internamento di Renicci, prendendo spunto dalle tante testimonianze locali raccolte in documenti e diari.
La prossima Giornata della Memoria potrebbe essere l’occasione per ritrovarsi e condividere il lavoro svolto.
“È stato un momento ricco di emozioni, di commozione, ma anche di condivisione del ricordo delle tante vittime dell’Olacausto”, ha dichiarato il sindaco Polcri, “il campo di internamento di Renicci, al quale abbiamo fatto visita, è la testimonianza di una triste pagina della nostra storia ed è importante che ne venga conservata la memoria pubblica, anche attraverso il Centro Studi, progetto del quale abbiamo parlato questa mattina con il sindaco Paladino. Coinvolgere i nostri studenti affinche leggano, studino e prendano coscienza del passato è una delle armi migliori per non dimenticare”.
“Questa mattina ho visitato su invito del sindaco di Anghiari e amico Alessandro Polcri il campo di internamento di Renicci ad Anghiari, del quale, ammetto, non conoscevo l’esistenza”, ha dichiarato il sindaco Paladino, “in questo campo di prigionia furono collocati durante la guerra (1942-1943) migliaia di civili e militari slavi e dopo il 25 luglio 1943 anche anarchici sotto il governo Badoglio (il campo infatti è denominato anche ‘badogliano’). Nel giorno della Memoria è stato per me non solo un modo per ricordare i campi di concentramento scrivendo una lettera agli studenti del comune, non potendo andare di persona nelle scuole, ma anche un modo di dare un degno ricordo a tutti i prigionieri di guerra rinchiusi nei campi più terribili e angusti di tutto il mondo. Le terribili condizioni che hanno vissuto i nostri nonni nei campi di prigionia inglesi, russi, americani e tedeschi purtroppo anche noi italiani le abbiamo fatto vivere ai nostri prigionieri. La guerra e i suoi frutti del male”.