Giornata di scadenze fiscali: aziende in difficoltà
Manca il lavoro e per artigiani e commercianti siamo ai versamenti di oggi, martedì 16 febbraio. Da pagare, oltre ai consueti tributi relativi a iva, ritenute e contributi sulle retribuzioni dei dipendenti, anche la quarta rata Inps e l’autoliquidazione Inail. A queste si sommano inoltre i pagamenti rateali per le scadenze 2020 rinviate a quest’anno, visto che nulla è stato cancellato. Alle aziende che hanno sempre provveduto ai pagamenti non è stato tolto un soldo, mentre chi era indietro con le tasse e aveva debiti iscritti a ruolo ha usufruito della rottamazione e rinviato i pagamenti.
“Adesso le aziende sono strette tra adempimenti e tasse da versare – commenta Franca Binazzi, presidente CNA Arezzo – in un momento in cui si trovano in crisi di liquidità per i mancati incassi causa pandemia, costrette a districarsi tra i conti della giungla burocratica. Non c’è traccia, ad oggi, del decreto sull’anno bianco contributivo previsto dalla Legge di Bilancio 2021, che doveva prevedere la cancellazione totale o parziale dei contributi dovuti da professionisti ed autonomi. Un’impasse che rischia di mettere in seria difficoltà le categorie economiche più colpite dalla crisi da Covid-19”.
La scadenza del 16 febbraio 2021 per il versamento della quarta rata dei contributi obbligatori ha creato non poca confusione da parte dei titolari di partita IVA, convinti che la quota dovuta fosse stata sospesa o addirittura cancellata.
E a fine febbraio riparte l’invio delle cartelle esattoriali e degli avvisi congelati da fine gennaio che colpiranno i debitori già in difficoltà per la crisi. “Per interi comparti, alcune scadenze fiscali passate e presenti, forse anche future, dovrebbero essere annullate completamente” – osserva la presidente Binazzi – E’ indispensabile un ulteriore intervento di tregua fiscale coerente con la difficile situazione che sta vivendo l’economia a causa della pandemia per scongiurare un’ulteriore tegola su milioni di attività già stremate dalla profonda crisi economica. L’Agenzia delle Entrate, anche grazie alla fatturazione elettronica e ai sistemi digitali, oltre al database dei ristori già erogati, ha un quadro chiarissimo ed esaustivo delle aziende, delle filiere e dei comparti che sono fermi da quasi un anno o che stanno viaggiando a ritmo molto ridotto”.
“Davanti a noi ci sono ancora mesi molto difficili – continua Franca Binazzi– è necessario sostenere il tessuto produttivo con misure efficaci per evitare di cancellare migliaia di imprese che stanno facendo sforzi straordinari”.
“Confidiamo che questi temi siano al centro della riforma fiscale nell’agenda del premier Draghi, che attende a breve il voto di fiducia in Parlamento, a cominciare dal taglio del cuneo fiscale per ridurre le tasse sul lavoro: il sistema attuale è un disincentivo al lavoro e alla produttività. Interventi che devono dare fiato ad un paese in cui la pressione fiscale è insopportabile: basti pensare che, secondo le ultime indagini presentate alle commissioni Finanze di Camera e Senato, l’Italia è il terzo Paese su 30 in Europa per tassazione sul lavoro e al 25simo posto per imposte sui consumi”.