Varianti, Giani chiude Siena e Pistoia: “Decisione dolorosa, ma necessaria. Non possiamo aspettare oltre” Video
La variante inglese è destinata anche in Toscana a diventare uno dei ceppi prevalenti: attualmente è rilevata in circa il 40-50% di chi si ammala. In Toscana è presente anche la variante brasiliana. Pistoia e Siena hanno un’incidenza dei contagi doppia rispetto alla media regionale: la scorsa settimana la provincia di Pistoia ha registrato 718 casi, 245 ogni 100 mila abitanti, la provincia di Siena 582, 217 ogni 100 mila abitanti. La media toscana è di 146 ogni 100 mila abitanti.
Da qui l’annuncio in serata del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani:
“La situazione è preoccupante. Il tasso di nuovi positivi è particolarmente alto in due province nell’area del centro della Toscana, che ha il contagio più diffuso: a Pistoia, dove si registrano circa 60 casi ogni 100 mila abitanti, e a Siena, dove l’incidenza è minore ma ci sono più casi legati alle varianti particolari dovuti alla vicinanza con l’Umbria. Questo è un problema, perché essendo più contagiosa rischia di far impennare la curva in un momento in cui la barriera dei vaccini non ha ancora prodotto effetti su vasta scala. Da qui la decisione – ha spiegato Giani – di istituire, sentito l’assessore regionale alla salute Simone Bezzini, i dirigenti delle Asl e i sindaci dei territori interessati che hanno concordato e che ringrazio per la collaborazione, la zona rossa da sabato 27 febbraio nelle province di Pistoia e Siena“. Prima che il tutto diventi incontrollabile, anche se “la situazione dei posti letto negli ospedali non è attualmente di emergenza“, ha rassicurato il presidente. Quella sui territori delle due province arriva dopo la decisione di dichiarare zona rossa anche Cecina, mentre sempre oggi è stata decisa la chiusure delle scuole a Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo e le medie a Lucignano.
