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domenica | 05-01-2025

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“Grande delusione”. Per Checcaglini il Governo Draghi “in continuità con il Governo Conte”

C’è delusione nel settore del commercio, dei servizi e del turismo. “Purtroppo il Governo Draghi si muove in assoluta continuità con il precedente. Sono ancora una volta sostanzialmente le attività commerciali e i pubblici esercizi” – commenta il direttore di Confesercenti Mario Checcaglini – “ad essere ritenute responsabili della diffusione della pandemia e a rischio di chiusura in caso di incremento della diffusione del virus”.

Disattese le diffuse richieste di consentire, ad esempio, l’apertura serale dei ristoranti come luoghi sicuri al contrario di tante strade e piazze delle nostre città. La richiesta non è solo delle associazioni ma anche di molti presidenti di Regione.

“Insieme alle attività commerciali” – aggiunge Checcaglini – “in questo Dpcm, che entrerà in vigore il 6 marzo e resterà fino al 6 aprile, la scuola è indicata come un luogo responsabile della diffusione dopo che a lungo era stata dichiarata sicura mentre oggi si individuano anche per gli studenti misure restrittive”.

Per Confesercenti non c’è stato il grande cambio di passo auspicato neppure in tema di ristori. “Come sempre” ricorda il direttore Checcaglini “il provvedimento di chiusura non è accompagnato dai ristori. Ci speravamo. Le critiche al Governo precedente da parte di molte forze politiche indicavano che si dovesse agire diversamente e che alle chiusure devono seguire i ristori. Purtroppo invece i 32 miliardi – disponibili nel bilancio dello Stato da inizio gennaio – che devono servire a ristorare le attività sono ancora fermi. Nel frattempo chi subisce i provvedimenti di chiusura, sono attività sempre più in difficoltà”.
La fotografia della situazione attuale è stata scattata in tutte le città della Toscana dove le imprese sono scese in strada lunedì 1 marzo per manifestare. “All’unisono” aggiunge il direttore di Confesercenti “abbiamo chiesto che salute e lavoro devono convivere se non si vuole distruggere il tessuto produttivo fatto di tante piccole imprese. Non per questo sottovalutiamo i problemi di salvaguardia della salute: vogliamo, al tempo steso, salvaguardare la salute sanitaria e delle imprese”.

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