Letta nel collegio 12. Brandi e Meacci: “Occasione da giocare bene”

La candidatura del segretario del PD è, a nostro avviso – sostengono Paolo Brandi e Marco Meacci, rispettivamente ex sindaci di Castiglion Fiorentino e Monte San Savino – una buona notizia, perché crediamo che Letta possa degnamente rappresentare, così come avvenuto in passato per altri candidati come Rosy Bindi, il territorio e le sue istanze. Un territorio, è bene ricordarlo, assai variegato dal punto di vista economico e sociale e che vede al suo interno cinque comuni aretini, con circa un quarto dell’elettorato complessivo. In tal senso Letta in questa fase difficile oltre a portare un indubbio contributo di capacità potrebbe tra l’altro contribuire a sopperire alla assenza di rappresentanti aretini del PD al parlamento. 

Per questo l’eventuale candidatura di Letta va vista come una grande opportunità di discussione e di rilancio politico di un territorio e di una provincia che hanno il vitale bisogno di una svolta. La sua figura, importante dal punto della rappresentanza e altrettanto forte sul piano della competenza, avrà, ne siamo convinti, il sostegno di tantissime persone. Tuttavia, visto il dibattito che si è aperto recentemente su ipotetiche candidature nel collegio, con una richiesta esplicita di coinvolgimento dei territori, crediamo che, per rispondere alle istanze di partecipazione e condivisione, di cui anche Letta si è fatto interprete, sia giusto che della sua canditura si discuta e si decida nelle realtà locali in raccordo con le Federazioni PD di Siena e Arezzo, con l’obbiettivo di coinvolgere non solo i partiti ma prima di tutto i cittadini.

I problemi della nostra zona sono infatti molti, alcuni accentuati dalla pandemia: ci sono i temi legati al rilancio delle piccole e medie imprese, del turismo, dei centri storici, delle infrastrutture, della sanità, della agricoltura. Su questi argomenti occorre costruire insieme al candidato, un programma ampio e condiviso. Auspichiamo che se Enrico Letta sarà davvero, come noi ci auguriamo, il candidato del collegio si faccia carico dei problemi e delle aspettative di tante persone e di tante categorie economiche e sociali. Aggiungiamo che sarebbe importante che sulla sua candidatura si vada a costruire un vasto schieramento di forze alternative alla destra, basato su di un programma di consolidamento delle alleanze e di condivisione di progetti“.  

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