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martedì | 29-04-2025

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Banca Valdichiana, la cerimonia di consegna delle borse di studio

Distanziamento sociale, mascherina, dad, congiunti, lockdown: sono queste solo alcune delle parole ed espressioni che i giovani premiati con le Borse di studio di Banca Valdichiana hanno scelto, in un gioco proposto dal Presidente Fabio Tamagnini e dal presentatore Diego Mancuso, durante la cerimonia di consegna che si è svolta sabato 27 marzo, per rappresentare in una parola o un’espressione questo lungo periodo di oltre un anno di pandemia.

Pandemia che tutti abbiamo vissuto, ma che i bambini e ragazzi hanno forse sofferto più degli adulti, costretti in casa dietro uno schermo, continuamente in didattica a distanza, hanno combattuto a loro modo, desiderosi di tornare in quelle aule che in altri momenti hanno detestato o temuto.

È stata così una cerimonia molto particolare quella della 18esima consegna delle Borse di studio di Banca Valdichiana: non si è svolta a teatro come da tradizione ma nell’auditorium della Banca, non c’era l’orchestra Young band ad accompagnarla ma il disinfettante a scandire il succedersi dei gruppi. non la platea piena ma pochissimi accompagnatori e ad ogni gruppo coloro che li avevano preceduti dovevano uscire. Ma è stata forse per questo ancor più importante ed emozionante.

“Ci tenevamo molto”, ha spiegato il presidente Tamagnini, a margine della manifestazione, “a consegnare di persona le borse di studio, anche se dopo due rinvii temevamo di non riuscirci, perché riteniamo che sia importante testimoniare ai ragazzi e alle famiglie la nostra vicinanza fattiva, guardandoci negli occhi nonostante le difficoltà. In 18 edizioni abbiamo investito quasi 620mila euro in borse di studio per i ragazzi, solo quest’anno 13.700 euro, a testimonianza di quanto crediamo in loro, nel valore della cultura in grado di liberare veramente da ogni prigionia e nell’investimento per le famiglie del territorio e quindi per l’economia locale”.

E i bambini e ragazzi hanno risposto bene all’invito, desiderosi di un po’ di normalità: 76 le borse assegnate, 38 i presenti. Anche se non tutti hanno potuto partecipare, si sono avvicendati molti gruppi di bambini della scuola primaria con le loro famiglie, di ragazzi che hanno appena concluso la scuola secondaria di primo grado che hanno parlato della difficoltà di cominciare un nuovo ciclo di scuola in dad e di giovani neodiplomati che ancor più hanno raccontato di soffrire l’impossibilità di vivere il primo anno da universitari in presenza e la difficoltà di fare una scelta così importante per il loro futuro senza poter visitare le facoltà e farsi un’idea di persona.

Forse più fortunati i molti neolaureati che hanno raccontato quasi tutti di esperienze Erasmus pre lockdown e soprattutto di esperienze di lavoro anche durante questo anno di pandemia con assegni di ricerca o contratti a termine ma comunque con la possibilità di proseguire la loro vita nello studio o nel lavoro nonostante il covid, a testimoniare come la cultura sia la vera possibilità di riscatto e apra le porte del futuro. A premiare i giovani, oltre al presidente della Bcc Fabio Tamagnini, il vicepresidente Vincenzo Albanese, i Consiglieri di amministrazione Serena Augero, Paolo Bittarelli e Roberto Minetti.

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