“Arezzo non ha bisogno di fondazioni”, al via la raccolta firme
Un progetto ambizioso e impegnativo che ha come obiettivo quello di aprire la strada al dibattito e al confronto sul tema delle due nuove fondazioni annunciate per i servizi educativi e i servizi sociali. Presentato lo scorso 5 maggio all’Autorità di Garanzia per la Partecipazione della Regione Toscana, il progetto punta a coinvolgere direttamente la cittadinanza attraverso l’attuazione di un percorso partecipativo che permetta alla collettività di esprimere idee e valutazioni sulle politiche locali relative all’educazione infantile e all’ambito socio-assistenziale, contrastando l’esternalizzazione di due funzioni fondamentali di competenza del Comune.
“Sull’istituzione delle fondazioni per i servizi educativi e i servizi sociali, attualmente non c’è chiarezza e fino ad oggi sono mancate anche occasioni di confronto collettivo sul tema– spiega Gabriella Cecchi, presidente del Comitato Uda- Unione Donne per Arezzo. – Ma è certo che, dinnanzi alla prospettiva di delegare a soggetti privati la gestione delle attività, delle risorse e delle professionalità connesse alle politiche educative e sociali, occorre aprire un dibattito a cui possa partecipare tutta la città. Non basta dire no alle fondazioni. Bisogna fare di più! Bisogna informare i cittadini sul funzionamento del settore educativo e di quello sociale, raccogliere le loro opinioni e testimonianze, spiegando cosa significhi esternalizzare e privatizzare e quali rischi corrono gli utenti dei servizi. In tal senso il percorso partecipativo che abbiamo presentato in Regione vuole essere uno strumento che consenta alla cittadinanza di prendere la parola su tematiche che la riguardano da vicino”.
Dalla prima mattinata di sabato, presso il gazebo allestito al mercato cittadino (postazione antistante l’ingresso principale del parco, di fronte al Bar Giotto) sarà dunque attiva la raccolta firme grazie alla quale il percorso partecipativo proposto da UDA e dal Coordinamento potrà essere validato dall’Autorità regionale. Potranno firmare tutti coloro che sono interessati a sostenerlo: italiani e stranieri purché residenti nel Comune di Arezzo, di età superiore a sedici anni. Altri gazebo per distribuire materiale informativo e raccogliere le firme saranno aperti nei giorni successivi, in varie parti della città e in orari diversi.