Servizi educativi e sociali: aretini in campo contro l’esternalizzazione Ar24Tv
AREZZO – Cecchi (UDA): “Non basta dire no alle fondazioni! Vogliamo suscitare un vasto dibattito pubblico che permetta alla collettività di esprimere valutazioni e proposte e di comprendere i rischi connessi all’esternalizzazione dei servizi educativi e sociali. Oggi, in poche ore, abbiamo raccolto oltre 100 firme”. Il progetto, promosso dal comitato UDA- Unione Donne per Arezzo in associazione con il Coordinamento “Arezzo non ha bisogno di fondazioni” e presentato in Regione Toscana lo scorso 5 maggio, ha ottenuto un’accoglienza positiva: al gazebo allestito questa mattina sono, infatti, state raccolte oltre cento firme in poche ore. Un primo importante passo verso la validazione, da parte dell’Autorità regionale, di un percorso partecipativo che mira ad aprire un confronto diretto con la cittadinanza sul tema dei servizi educativi e socio-assistenziali e sugli eventuali rischi connessi alla loro esternalizzazione.
“Siamo soddisfatti dell’accoglienza che ha ricevuto la nostra raccolta firme – illustra Gabriella Cecchi, presidente del Comitato UDA – Unione Donne per Arezzo – perché il nostro obiettivo è proprio quello di coinvolgere direttamente la collettività nel processo decisionale che riguarda il futuro dei servizi educativi e sociali, due funzioni fondamentali del Comune che non possono essere delegate a soggetti privati. Il settore educativo e quello sociale interessano fasce molto ampie della popolazione e gli utenti hanno il diritto di sapere e capire come questi servizi cambieranno se verranno esternalizzati. Per fare questo, non basta semplicemente dire no alle fondazioni: noi vogliamo suscitare un vasto dibattito pubblico che permetta alla cittadinanza di confrontarsi esprimendo valutazioni, testimonianze e proposte. E, come è giusto che sia, il dibattito sarà aperto anche a chi non la pensa come noi: il confronto democratico è sempre un valore. Dovrebbe crederci anche il Comune di Arezzo per chiarire, finalmente, quali sono le sue reali intenzioni attorno ai servizi educativi e sociali. Per far sì che questo percorso possa partire in tutta la sua completezza, occorre raccogliere 900 firme che ci consentiranno di ottenere la validazione e il sostegno della Regione Toscana.”
Dopo l’inaugurazione di questa mattina, la raccolta firma proseguirà al mercato cittadino di viale Giotto anche nei giorni di sabato 22 e sabato 29 maggio. Potranno firmare tutti coloro che sono interessati a sostenerlo: italiani e stranieri purché residenti nel Comune di Arezzo, di età superiore a sedici anni. Nelle prossime settimane, in varie parti della città e in orari diversi da quello mattutino, saranno inoltre allestiti altri gazebo presso i quali i cittadini potranno ricevere materiale informativo e depositare la propria firma.
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