Gestione Rsa Arezzo, maxi evasione da 26 milioni di euro: 3 arresti, 10 denunce
I finanzieri del nucleo di Polizia economico finanziaria di Arezzo, al termine di indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Arezzo – in origine, dal dott. Andrea Claudiani, poi dal procuratore della repubblica, dott. Roberto Rossi – hanno disarticolato un’organizzazione, con base nell’aretino e con operatività anche in regioni dell’Italia centro-settentrionale, attiva da anni nella gestione di strutture socio-assistenziali, in affidamento da enti pubblici e privati. Oltre 20, tra Arezzo e Prato, le rsa toscane in gestione, altre nelle Marche, in Lombardia. Liguria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Sicilia, Umbria. Una anche all’estero, a Malta: si tratta di decine di strutture per minori, anziani, disabili. Più di 800 dipendenti che assistono centinaia di persone fragili. In base alla ricostruzione degli inquirenti, “il sodalizio ha ideato un collaudato schema, che prevedeva, tra l’altro, la partecipazione a “gare” pubbliche per l’affidamento di servizi socio-assistenziali, da parte di un consorzio, riconducibile agli indagati principali, per poi affidare l’esecuzione delle prestazioni a società cooperative “affiliate”, talora rappresentate da prestanomi”.
Gli indagati, con il contributo di un consulente fiscale, ponevano in essere plurimi e ripetuti reati fiscali (omessi versamenti di tributi e indebite compensazioni), che, nel tempo, generavano un rilevante debito nei confronti dell’erario (mai onorato), in capo alle singole cooperative, poi sistematicamente poste in liquidazione e sostituite con altre, che proseguivano l’attività con gli stessi dipendenti.
Nel complesso, è stato quantificato un ammontare di somme evase/non versate pari a 26 milioni di euro, costituenti il profitto illecito realizzato.
Le indagini hanno permesso di ricostruire puntualmente le dinamiche delittuose e di individuare ben 10 soggetti, denunciati, a vario titolo, per associazione per delinquere e reati fiscali. Nella mattinata odierna, sono stati eseguiti un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 3 soggetti, vertici dell’associazione (1 in carcere e 2 ai domiciliari), varie perquisizioni ed un sequestro preventivo, per oltre 500.000 euro, quest’ultimo relativo alla compensazione di debiti erariali con crediti inesistenti, effettuata dall’ultima delle cooperative individuate. In carcere è finito Daniele Mazzetti, di Castelfocognano. ai domiciliari il commercialista Alessandro Corsetti di Bibbiena e Letizia Beoni, presidente dell’Agorà d’Italia, diventata poi Reses, con sede trasferita a Magione (Pg). L’ex presidente della provincia di Arezzo Roberto Vasai, procuratore dei consorzi costituiti nel tempo, risulta tra gli indagati. Dovranno difendersi dalle accuse di associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale, oltre ad altri reati contro la pubblica amministrazione.
L’operazione odierna testimonia la particolare attenzione della Guardia di Finanza al contrasto dell’evasione fiscale, che costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico, perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto tra cittadini e stato e penalizza l’equità.
Da qui l’importanza dell’azione “chirurgica” svolta dal corpo contro gli evasori.