Agorà, Mazzetti dal Giudice per l’interrogatorio di garanzia. Lavoratori: ipotesi prosecuzione in autonomia
La figura di Mazzetti, già coinvolto in passato in vicende giudiziarie dalle quali è uscito, risulta controversa e chiacchierata. Sarebbe il sessantenne di Castel Focognano al vertice di quella che viene definita un'”organizzazione, con base nell’aretino e con operatività anche in regioni dell’Italia centro-settentrionale, attiva da anni nella gestione di strutture socio-assistenziali, in affidamento da enti pubblici e privati”. L’obiettivo degli inquirenti è quello di decifrare fino in fondo quello che viene definito il “sistema Agorà”, certamente già in crisi da anni, con stipendi non erogati o erogati in ritardo, insieme, come emerso, a “omesso versamento di tributi, indebite ricompensazioni di debiti fiscali con crediti fiscali fittizi indicati nei modelli F24”, per un importo complessivo di decine di milioni di euro. Nel complesso, al termine delle indagini iniziate nel 2019, delegate dalla Procura della Repubblica di Arezzo – in origine dal dott. Andrea Claudiani, poi dal procuratore della repubblica, dott. Roberto Rossi, i finanzieri del nucleo di Polizia economico finanziaria di Arezzo hanno quantificato “un ammontare di somme evase/non versate pari a 26 milioni di euro, costituenti il profitto illecito realizzato. Per gli inquirenti “è stato utilizzato un sistema di cooperative costituite ad hoc, alternatesi nel tempo, poste in liquidazione e affidate a prestanome inconsapevoli”. Le indagini hanno permesso di ricostruire puntualmente le “dinamiche delittuose e di individuare ben 10 soggetti, denunciati, a vario titolo, per associazione per delinquere e reati fiscali”. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati anche 500 mila euro. A breve sono previsti gli interrogatori di garanzia: quello di Mazzetti, che si trova in carcere, mercoledì prossimo, a seguire saranno sentiti gli altri personaggi coinvolti, la direttrice Letizia Beoni e il commercialista Alessandro Corsetti, posti agli arresti domiciliari. Nel frattempo si pone urgente il problema del futuro dei lavoratori della cooperativa L’Agorà, più di 800 e degli assistiti. In queste ore, c’è chi propone la prosecuzione dell’attività coinvolgendo direttamente nella gestione i lavoratori soci della cooperativa: Gianmaria Acciai, Segretario FP Cgil e Alessandro Mugnai, Segretario provinciale Cgil, si dichiarano “preoccupati per questo duro colpo al sistema cooperativo della nostra provincia. Nonostante le numerose vertenze che in questi anni ci hanno visti contrapposti ad Agorà, questo non è il momento dei giudizi. Sarà compito della magistratura accertare i fatti e determinare la verità. Quello che adesso ci preme è stare vicini ai lavoratori, disorientati per quello che sta succedendo. I lavoratori sono un patrimonio importante del sistema dell’assistenza alla persona a cui il nostro territorio non può fare a meno. Superato il sistema oligarchico, i lavoratori potrebbero addirittura continuare a dar vita al sistema Agorà, in quanto molti di loro sono soci della cooperativa. Chiaramente se gli addebiti fossero totalmente riscontrati, ci sarebbe bisogno della partecipazione di tutti, affinché il patrimonio umano e immobiliare diventi garanzia di continuità assistenziale da un lato e lavorativa dall’altro. Chiediamo pertanto nel pieno ruolo della CGIL, non solo delle singola categoria Funzione Pubblica, che il sistema istituzionale apra immediatamente un confronto serio, per dare garanzia occupazionale. Un’attenzione particolare andrà poi prestata in quei casi in cui la cooperativa sta effettuando opere di adeguamento delle strutture, affinché non si disperdano in questo frattempo gli ospiti delle varie strutture e i relativi operatori. Quello che ci aspetta è un percorso difficile, ma non dobbiamo farci prendere dalla frenesia e pensare che tutto il sistema Agorà sia da buttare, nella consapevolezza dell’assoluto valore che questi soci lavoratori hanno nella cura dei nostri anziani e dei disabili. Questo deve essere considerato l’obbiettivo della nostra comunità. Salvare ogni singolo posto di lavoro sarà il nostro compito. Noi siamo pronti a fare la nostra parte“.