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mercoledì | 23-04-2025

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Bufera su Rossella Angiolini. “Su Saman zoccole femministe di sinistra tacciono”. Un coro: “dimissioni”

La giovane si era scontrata con i familiari dopo aver rifiutato un matrimonio prestabilito e molto probabilmente è stata uccisa dallo zio, che, con la complicità di altri familiari, ne ha occultato il cadavere.
Su questo tremendo fatto di cronaca, Rossella Angiolini, alla presidenza della Commissione provinciale pari opportunità ricostituita a luglio 2019 dalla presidente della Provincia di Arezzo Chiassai Martini, con la quale a novembre 2019 aveva inaugurato una targa in provincia per ricordare le donne vittime di violenza, ha scritto sul proprio profilo Facebook: “Delitto di Saman. Ma quelle zoccole di femministe di sinistra dove sono???”. Una frase che ha suscitato immediate reazioni risentite e trasversali, ma rispetto alla quale l’avvocata aretina non arretra, anzi conferma. Nella successione di commenti sotto al post, Angiolini ribatte alle critiche, ribadendo a più  riprese il suo pensiero. “A chi le scrive “Al di là degli incarichi istituzionali che uno riveste, credo chi è educatore in una scuola mai dovrebbe usare questo linguaggio vergognoso. E qui non c’entra essere di una parte o di un’altra… spero sinceramente elimini questo post“, replica: “mi dispiace ma la deludo ulteriormente. Non chiedo scusa perché come libera cittadina ho diritto di dire quello che penso. Rispetto il suo pensiero ma non ritiro quello che ho detto. Mi assumo la responsabilità delle mie esternazioni”. Silvia Russo scrive: “Ho letto due volte Rossella non potevo credere a quello che hai scritto, giuro! L’opinione tua può non essere condivisibile ma legittima e personale. L’epiteto, francamente orribile detto da chiunque, dalla Presidente del comitato pari opportunità provinciale è proprio fuori luogo. Uso la tua stessa franchezza“. E Angiolini: “ho un difetto: dico quello che penso. Non sono un’ipocrita e non fingo di essere buonista“. La stessa Silvia Russo, prima donna segretario della Cisl aretina, lancia l’hashtag #Siamotuttezoccole: “Sono Consigliera di parità da 4 anni e Segretaria Generale della Cisl di Arezzo. Mi occupo di diritti dei lavoratori da moltissimi anni. Sono stata negli organismi di parità di molti enti, coordinatrice delle donne cisl toscane per 8 anni. Non posso essere annoverata come femminista di sx, né come femminista di dx. Sono fortemente “femminilista”, schieratissima contro ogni forma di violenza sulle donne, che purtroppo non ha pregiudizi politici di nessun colore. Stasera però mi sento più triste perché la presidente provinciale del comitato pari opportunità certi epiteti non può permetterseli. Mai! #Siamotuttezoccole
Eleonora Ducci, sindaco di Talla, neo presidente dell’Unione dei Comuni del Casentino e componente la Commissione pari opportunità, va oltre e chiede le dimissioni della Angiolini: “Stasera sono stata letteralmente sommersa da questa immagine e dai commenti di persone allibite da quanto scritto da Rossella Angiolini. Un episodio gravissimo e intollerabile da parte della Presidente della Commissione Provinciale Pari Opportunità della Provincia di Arezzo. Da consigliera provinciale e componente della commissione non posso che chiedere le dimissioni della presidente o la sua rimozione da parte della Presidente della provincia che l’ha nominata in questo importante ruolo. Il fatto è intollerabile. Provvederò domani stesso a inviare una lettera alla Presidente Chiassai. Non ci sono scuse, non c’è linguaggio colorito che tengano. C’è solo tanta amarezza nel vedere che bassezze può raggiungere chi ha ruoli nelle istituzioni.
(che poi, la mia mamma che non è di sinistra ma è femminista lo stesso, è anch’ella zoccola per la Angiolini? Così, per capire, almeno in casa siamo due zoccole e non mi sento sola… #siamotuttezoccole“.

Il segretario provinciale del Pd Francesco Ruscelli, tra i primi ad intervenire pubblicamente: “Ho sempre considerato Rossella Angiolini una persona con un forte profilo istituzionale oltre che una qualificata avvocata impegnata nel diritto di famiglia e nei diritti delle donne”, premette Francesco Ruscelli. “Questo mio convincimento si è scontrato oggi con le parole che ho letto sul suo profilo Facebook e ancora di più con i commenti che incitano alla violenza che ne sono seguiti”.

“Delitto di Saman. Ma quelle zoccole di femministe di sinistra dove sono???”, ha scritto Rossella Angiolini. 
“Mi chiedo – dice Ruscelli –  se questo linguaggio, gravemente sessista, possa essere utilizzato dalla presidente della commissione provinciale pari opportunità e soprattutto se una persona che utilizza questo linguaggio possa continuare a rivestire quel ruolo.
Sgradevole inoltre il tentativo di ricondurre una tragedia come quella di, Saman, – che dovrebbe vederci tutti uniti e consapevoli – alla solita discussione- trita e ritrita – tra destra e sinistra. Si tratta di femminicidio. Lo stesso femminicidio che porta via ogni anno troppe donne alle loro famiglie“.

Dimissioni invocate anche da Arezzo in Azione:

“Ieri è accaduto che una donna, Rossella Angiolini, abbia pubblicato sul suo profilo Facebook un post di una violenza verbale verso altre donne che Arezzo in Azione definisce inaudita. La violenza verbale è violenza tout court. La violenza è inaccettabile da parte di ogni persona. La violenza è ancora più grave quando proviene da chi è preposto a contrastare un tale tipo di violenza perché siede nella poltrona di presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Arezzo come è il caso di Rossella Angiolini. Ciò perché la violenza cui si parla nel post è violenza di genere contro un genere ben preciso, le donne, apostrofate dalla autrice del post come “zoccole di sinistra”. Arezzo in Azione crede profondamente che la cultura delle pari opportunità non appartenga alle sole donne di sinistra, ma che sia una visione trasversale che tocca la sensibilità di molte donne dei più svariati orientamenti politici.  Ma a fronte di questa premessa, che impedisce l’affermazione di generalismi legati all’appartenenza politica anche nel campo delle pari opportunità, Arezzo in Azione è rimasta sbigottita delle espressioni utilizzate da Rossella Angiolini, Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Arezzo, che hanno cancellato con un colpo di spugna l’idea di questa neutralità della cultura delle pari opportunità, facendo riaffiorare i distinguo tra ambiti e pensieri politiciArezzo in Azione ritiene che non abbia alcun senso avallare un messaggio politico apparentemente a tutela di una donna, Saman, attraverso l’uso di stereotipi femminili ad alto contenuto denigratorio contro altre donne. La comunicazione politica finalizzata alla contestazione della cultura dell’accoglienza e della gestione dell’immigrazione, come quella espressa attraverso il post, ha quale fine quello di consolidare una politica di odio e di scontro.  A fronte del gravissimo messaggio relativo ad un contesto femminile dove si mettono a contrasto per scopi di propaganda elettorale donne vittime di violenza con donne che hanno sempre lottato per contrastare questa violenza, Arezzo in Azione chiede che Rossella Angiolini di dimetta immediatamente dal suo ruolo pubblico di Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Arezzo e che tale esito, difettando l’iniziativa personale della Angiolini, sia comunque immediatamente preteso dalla Presidente della Provincia che l’ha nominata Silvia Chiassai MartiniArezzo in Azione chiede altresì alle componenti la Commissione Provinciale Pari Opportunità , le consigliere provinciali Laura Seghi, Rosaria Migliore, Eleonora Ducci e la consigliera di pari opportunità Silvia Russo e con loro anche le rappresentanti indicate anche dalle cinque zone socio-sanitarie provinciali Lia Sisti, Laura Ermini, Maria De Palma, Valentina Calbi, Catia del Furia, Loretta Gianni, Laura Bottai, Leda Redi e Sandra Bianchini, la senatrice Tiziana Nisini, la deputata Chiara Gagnarli e Anna Lapini, presidente del comitato Ife – Imprenditoria femminile, che risultano appartenere alla Commissione, che, in difetto di dimissioni di Rossella Angiolini, abbandonino immediatamente la Commissione Pari Opportunità per significare una chiara ed inequivocabile reazione di biasimo alla presa di posizione della loro Presidente e al fine di dissociarsi dall’inqualificabile messaggio che la stessa ha pubblicato”.

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