Arezzo non citato tra i ripescabili: è serie D
lI comunicato emesso a metà pomeriggio dalla FIGC, nel rinviare (tanto per cambiare) ogni decisione definitiva in merito alla formazione dei gironi di lega Pro al 2 di agosto, data nella quale il giudice monocratico del Tar del Lazio esaminerà l’ennesimo ricorso presentato da Novara, Sambenedettese, Chievo e Carpi contro la loro esclusione dai campionati professionistici, stabilisce senza alcun margine di dubbio anche la graduatoria sulle squadre che verranno ripescate a seguito delle esclusioni di cui sopra. Ebbene nell’elenco (e ad onor del vero da ogni indiscrezione di stampa fin da ieri sera) non compare il nome della S.S. Arezzo. Il club di Viale Gramsci non compare in nessuna posizione, come se la sua domanda di riammissione/ripescaggio (la filosofia sul distinguo che ci ha massacrato per oltre un mese è qui irrilevante) non fosse nemmeno stata presa in considerazione, come se davvero le voci circa l’incompletezza della documentazione presentata fossero state qualcosa di più di semplici voci. Chissà se riusciremo un giorno a sapere davvero come sono andate le cose? Quel che è certo, è che alla fine è stato sicuramente determinante aver concluso la stagione sportiva con un vergognoso e disastroso ultimo posto, frutto della nota somma di errori tecnici e di una buona parte di superficialità gestionale; in particolare le ultime due gare potevano e dovevano essere preparate meglio, anche sul piano relazionale. Con un punto, dico uno solo, avremmo disputato i play-out e a parte la possibilità in più di salvarsi sul campo, avremmo certamente goduto ora di un “rating” migliore che ci avrebbe fatto rientrare nella lista dei baciati dalla sorte. La beffa delle beffe è che invece tra i “fortunelli” ci rientrano (sulla base di cabale di conteggio imperscrutabili) quelli d’oltre Rigomagno, con il risultato che mentre da settembre gli amaranto dissoderanno le zolle dei campetti di serie D, nella categoria superiore faranno bella mostra di sé sia il Montevarchi che il Siena. Se c’era un modo per completare nella peggior maniera possibile i primi 12 mesi della nuova gestione, direi che ci siamo in pieno. Ad aggravare la cosa c’è anche l’annunciata riforma dei campionati che dal 2024/2025 ridurrà solo a 2 le serie professionistiche (pare) e che in fase di transizione andrà complicando da subito la risalita a livelli di decenza. Ora, venuta meno la promessa ripescaggio, urge dare consistenza alla seconda dichiarazione societaria seguita alla “caporetto cesenate”: fare una squadra che vinca subito e bene la D. Ovvio che non può essere quella che ha iniziato oggi ad allenarsi allo stadio, in sostanza la primavera 3 più Biondi, Sparacello, Strambelli, Cutolo e Pinna. A sentire il dottor Sabatino i contatti con i giocatori erano già cosa fatta, si trattava solo di scegliere quale dei due gruppi selezionati sulla base della categoria in cui avremmo giocato, e allora adesso che lo sappiamo ci aspettiamo una raffica di annunci che diano consistenza al gruppo affidato a Mariotti. (Transfermarket dà come calciatore amaranto 2021-2022 Daniele Ferri Marini, ma di ufficialità non ho notizia). Come sempre fatto da queste colonne, si giudicherà dai fatti e non dalle parole, dai risultati e non dalle dichiarazioni. Da subito è l’ora delle risposte.