Giovanni Raspini, destino di bellezza: apre la casa dei topi d’argento. «Il mio motto? Fai le cose bene e falle sapere»

Un destino di bellezza, infatti, rende uniche le creazioni di Giovanni Raspini, che nascono nell’azienda della Valdichiana per poi confrontarsi con il mondo e diventare moda.
«Giovanni, come nasce la tua passione per l’arte orafa?»
«Ho sempre avuto fin da giovane un certa passione per l’arte argentiera antica trasmessami dai miei genitori. Passione che poi si è materializzata verso l’arte orafa con la successiva chiusura del mio studio di architettura e la creazione del mio omonimo brand»
«In sintesi puoi raccontarci il brand Giovanni Raspini?»
«Il brand Giovanni Raspini è nato 35 anni fa passando da un’azienda che all’inizio produceva oggetti di argenteria a quella che oggi crea gioielli sempre in argento. Da argentieri a gioiellieri. Abbiamo circa cento collaboratori, la metà in produzione e l’altra metà operativa nei nostri ventidue negozi, dei quali 19 in Italia e 3 all’estero, nell’amministrazione, logistica e marketing. Dall’idea al prodotto finito i nostri gioielli sono tutti frutto di un certosino lavoro all’interno della nostra azienda»
«Quali sono le fonti dalle quali trai ispirazione per la creazione dei tuoi gioielli?»
«L’ispirazione è frutto di quello che noi chiamiamo il mondo ‘animalier’, elementi organici e naturalistici realizzati con la ‘fusione a cera persa’, che ci consente di creare oggetti d’argento di grande impatto emotivo, grazie al fuoco e al metallo. Questa fusione, che è una tecnica specializzata della nostra azienda, ci consente di creare proprio delle inedite forme che acquistano così valore, importanza e bellezza. Di questa bellezza voglio farne partecipe chi ama il mio mondo, chi condivide il mio entusiasmo. La bellezza può offrirti ogni giorno il brivido della creazione».
«Qual è il gioiello al quale sei particolarmente legato?»
«Una vanitas del mare, un teschio in argento dorato completamente circondato da conchiglie e coralli decorati da smalti».
«Come è nata l’idea di aprire il nuovo spazio espositivo ‘La casa dei Topi d’Argento’ a Monte San Savino, nell’ex casa del celebre artista Il Sansovino?»
«Uno spazio che ha un nome particolare perché tutte le persone che venivano in questa abitazione ammiravano dei mobili dove erano presenti in maniera predominante i topi. Da qui il nome che abbiamo dato a questo spazio ubicato nell’ex casa del Sansovino, il celebre artista del 1500. In questo nuovo spazio noi raccontiamo la nostra storia e le nostre capacità. Vogliamo, inoltre, impegnare i giovani nell’arte scultorea, stagisti italiani e stranieri in quella parola magica che è l’artigiano».
«Sansovino, architetto e artista del Rinascimento. Giovanni Raspini, architetto e artista del terzo millennio. A distanza di secoli possiamo dire due personaggi che creano bellezza?»
«Rifiuto questo accostamento perché non oso confrontarmi con un grande artista del Rinascimento italiano. In termini di vicinanza, vista l’apertura del mio nuovo spazio nell’ex casa del Sansovino, questo accostamento mi può fare piacere, ma io sono semplicemente un artigiano che cerca di fare nel migliore dei modi, insieme al suo staff, il suo lavoro»
«Qual è il motto vincente di Giovanni Raspini?»
«Fai le cose bene e falle sapere!».
Domenica 1 agosto sarà possibile visitare a Monte San Savino, alle ore 18.00, ‘La casa dei Topi d’Argento’ nell’ambito della rassegna ‘Monte e Tramonti’ a cura di Omnia Guide (Prenotazione obbligatoria [email protected])